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‘Tu y Todos’, un Che intimo e inedito si mette in mostra

Inaugura alla Fabbrica del Vapore di Milano la rassegna sul rivoluzionario argentino, a mezzo secolo dal suo assassinio in Bolivia. Con documenti inediti, dalle foto d'epoca alle sue poesie per gli amici e la moglie, la rassegna cerca di "riportare la figura di Ernesto Guevara dentro a una dimensione umana, e storica, togliendolo dall'oblio dell'icona pop"

“I miti non cadono dal cielo, non spuntano sotto le piante. Sono creati dalla società. Come sostiene Galeano, mio fratello divenne leggenda perché diceva quello che pensava e faceva ciò che diceva, in un mondo in cui i politici non hanno questa qualità”.

Lo scorso 9 ottobre, in occasione del 50esimo anniversario della morte del Che in Bolivia, lo raccontava in una intervista esclusiva a Rolling Stone Juan Martin Guevara, il più giovane dei fratelli di Ernesto.

Oggi un nuovo appuntamento racconta con parole e immagini quella leggendaria figura: la mostra Tu y Todos, che inaugura martedì sera alla Fabbrica del Vapore di Milano, dove rimarrà fino al 1 aprile 2018. Ideata e realizzata da Simmetrico Cultura, è coprodotta da ALMA, RTV Commercial de l’Avana e dal Centro Studi Che Guevara dell’Avana, con il supporto del dipartimento di Storia Contemporanea dell’Università degli Studi di Milano e dello IULM. Il titolo della rassegna è tratto da una poesia del Che, scritta alla moglie prima della partenza per la Bolivia.

“Lo abbiamo scelto per sottolineare questa dimensione consapevole e intima del personaggio. Questo lavoro, intende riscattare la figura di Ernesto Guevara dall’oblio dell’icona pop alimentata a poster e magliette, restituendola alla sua dimensione più umana, vitale, storica. Vuole raccontare una figura cruciale del secolo scorso, caratterizzato da forti istanze rivoluzionarie e dalla lotta per i diritti civili in tutto il mondo”, spiega Daniele Zambelli, presidente di Alma e di Simmetrico Cultura, e curatore della mostra. Alla Fabbrica del Vapore sarà possibile ammirare oltre duemila documenti, tra lettere, diari, foto ufficiali e private del rivoluzionario argentino. E poi testi della sua biblioteca personale, gli scritti autografi dei discorsi del Che e delle sue opere letterarie, i video d’epoca, la storia di Cuba in pillole, gli scatti del mitico viaggio in moto per il Sud America con l’amico Alberto Granado. Tutto il materiale è stato vagliato in due anni di lavoro, per comporre un percorso coerente e esaustivo lungo 1000 metri quadrati.

La mostra è organizzata su tre livelli di racconto. “Il primo segue un’impostazione narrativa di stampo giornalistico e racconta il contesto geopolitico in cui si muove la storia del Che. L’obiettivo è liberare il personaggio da giudizi superficiali. Il secondo livello è di tipo biografico: grazie a un’ampia e inedita documentazione sono raccontate con tono documentaristico la formazione del giovane Ernesto prima della Rivoluzione, e gli anni dal 1959 in poi. L’ultimo ha un tono più intimistico e si sviluppa attraverso i frammenti i suoi scritti più privati e personali” conclude Zambelli.

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