Dopo 60 anni, la 'Merda d'artista' di Piero Manzoni è ancora un mistero | Rolling Stone Italia
Arte

Dopo 60 anni, la ‘Merda d’artista’ di Piero Manzoni è ancora un mistero

Wall covering personalizzati, gadget per il pubblico, un libro di saggi: la Casa degli Artisti di Milano, in collaborazione con la Fondazione Piero Manzoni, celebra l'opera con una mostra speciale

Dopo 60 anni, la ‘Merda d’artista’ di Piero Manzoni è ancora un mistero

La Casa degli Artisti a Milano propone un progetto espositivo per celebrare i sessant’anni dell’iconica opera di Piero Manzoni, la celebre Merda d’artista, Künstlerscheisse, Merde d’artiste, Artist’s shit, questo il titolo completo in quattro lingue come voluto dall’artista.

Dopo sei decenni il significato della celebre scatoletta e del suo contenuto fanno ancora discutere. A volte, crea addirittura pudore. Nessuno può aprirle, a meno di distruggere l’opera d’arte e il suo valore. Con la Merda d’artista, Manzoni ha donato la più intima parte di sé al proprio pubblico e l’ha venduta a peso d’oro. Si narra di collezionisti che dopo aver pagato già allora una considerevole cifra (l’artista la vendeva allo stesso prezzo di 30 grammi di oro zecchino), non riuscirono a resistere alla tentazione e l’aprirono. Dentro c’era un’altra scatoletta, che lasciata sigillata, ha infittito il mistero. Pochi anni fa la scatoletta n.69 è stata aggiudicata all’asta per ben 275mila euro, nuovo record mondiale, e qui l’apoteosi della profetica lezione dell’artista si è rivelata.

Manzoni nella sua breve vita riuscì, con spirito goliardico e dissacrante, a ridicolizzare il mondo dell’arte. Nel 1959 fonda con Castellani la galleria Azimut e la rivista Azimuth. Nel 1960 a Milano crea l’evento “Consumazione dell’arte, dinamica del pubblico, divorare l’arte”, dove il pubblico mangia uova sode con la sua impronta digitale. Nel 1961, continuando la sua creazione di Achromes, inizia a firmare le persone rendendole sculture viventi, fino poi a realizzare le 90 scatolette di Merda d’artista.

Da giovedì 13 maggio, fino alla fine del mese, la Casa degli Artisti presenta un progetto speciale pensato insieme alla fondazione Piero Manzoni. In collaborazione con l’azienda toscana Taplab, sono state create una serie di wall covering dal titolo 8PER / Omaggio a Merda d’artista di Piero Manzoni.

L’allestimento, che vedrà eccezionalmente esposta la scatoletta originale n°63, è curato dall’architetto Valer Palmieri – Nexhibit Design, che già nel 2014 si era occupato della grande mostra di Piero Manzoni a Palazzo Reale (curata da Flaminio Gualdoni e Rosalia Pasqualino di Marineo). Il pubblico che farà una donazione alla Casa degli Artisti, inoltre, riceverà un premio speciale, offerto dalla Fondazione Manzoni: si tratta di 180 “gadget” della Merda d’artista, realizzati nel 2013.

Infine, la storia e la poetica di Manzoni sono protagoniste anche di un libro, una raccolta di saggi – gli autori sono Luca Bochicchio, Flaminio Gualdoni, Rosalina Pasqualino di Marineo e Marco Senaldi – che verrà presentata il 26 maggio con un incontro in presenza. Il progetto espositivo della Casa degli Artisti, insomma, è una buonissima occasione anche per riscoprire lo spazio, dopo tanti mesi di chiusura.