'Autoprogettazione', il progetto che trasforma l'isolamento in opere d'arte | Rolling Stone Italia
Arte

‘Autoprogettazione’, il progetto che trasforma l’isolamento in opere d’arte

Ispirata alla mostra di Enzo Mari del 1974, l'iniziativa di Galleria Milano mette a disposizioni di tutti delle istruzioni per realizzare delle opere senza spostarsi da casa. Un'alternativa intelligente alle frustranti mostre virtuali

‘Autoprogettazione’, il progetto che trasforma l’isolamento in opere d’arte

"Integrazione Europea", di Cesare Pietroiusti

Da un’idea di Toni Merola, Nicola Pellegrini e Bianca Trevisan nasce Autoprogettazione, un progetto interessante e creativo promosso e sostenuto da Galleria Milano, e un modo finalmente diverso di approcciare l’arte durante la quarantena.

Basta con visite virtuali a musei e gallerie – che per carità, è un modo come un altro per visionare bellezza, ma alquanto frustrante data la situazione di contenimento a cui siamo costretti – promuoviamo un approccio differente. Un’iniziativa intelligente, propedeutica alla terapeutica dell’arte, dei laboratori per bambini e genitori (e non solo) con il medium dell’artista. Autoprogettazione è anche un modo per rivalutare gli spazi in cui viviamo e come li viviamo. Le nostre case non sono solo più rifugio e luogo di riposo dove ritrovarsi dopo delle giornate vissute fuori in città o nei nostri luoghi di lavoro, ma sono diventate il luogo dove trascorriamo nostro malgrado tutte le ore a disposizione del giorno e della notte. Sono diventate un luogo multitasking, dove dobbiamo brillare d’ingegno per non perderci d’animo. Ed è così che questo progetto può venirci incontro e aiutarci ad aprire una porta, una valvola di sfogo, che possa tenerci impegnati in un giusto modo. Coltivare il potere dell’immaginazione, come quello del realizzare con le proprie mani un prodotto, è un’azione salvifica e una pratica terapeutica.

“Lanterna”, di Diego Randazzo

Il progetto in questione trae ispirazione da “Proposta per un’autoprogettazione”, un lavoro di Enzo Mari del 1974 in cui l’artista offriva disegni progettuali e istruzioni per la realizzazione di mobili destinati alla creatività e inventiva di chiunque volesse cimentarsi a costruirli autonomamente. Il suo era un modo per suggerire la fuga da una dipendenza dai forti sistemi. Qui, online, questo progetto suggerisce la stessa cosa, una via fuga, ma dai nostri pensieri neri. Gli artisti coinvolti nell’autoprogettazione offrono le istruzioni per realizzare un’opera d’arte da loro ideata alle persone a casa, con il materiale che hanno a disposizione. Un modo per abilitare il nostro creativo e ripensare all’approccio alle cose.

I progetti, con tutte le istruzioni per la loro realizzazione, sono pubblicati sul sito ufficiale e sulla pagina Instagram @autoprogettazione. La pagina è in costante aggiornamento. Le persone a casa sono invitate a condividere le proprie realizzazioni postandole su Instagram con i tag @autoprogettazione e @galleria.milano e gli hashtag #autoprogettazione #galleriamilano #iorestoacasa #laculturanonsiferma. Infine, chi non fosse iscritto ai social può comunque inviare il proprio operato all’indirizzo autoprogettazione2020@gmail.com.