Frenetik & Orang3 raccontano ‘Zerosei’ traccia per traccia | Rolling Stone Italia
Classifiche e Liste

Frenetik & Orang3 raccontano ‘Zerosei’ traccia per traccia

I due producer parlano del loro disco d'esordio, ritratto di Roma attraverso le voci dei suoi protagonisti, da Coez a Noyz da Narcos, passando per Achille Lauro e Carl Brave x Franco 126

Frenetik & Orang3 raccontano ‘Zerosei’ traccia per traccia

Foto di Roberto Graziano Moro

«Dopo tanti anni di produzioni per altri volevamo, almeno per una volta, prenderci il nostro spazio, invertire lo schema, per cui fare un nostro album era un’esigenza che sentivamo naturale», raccontano Frenetik & Orang3, producer di spicco della scena italiana, dietro al banco mix per pesi massimi come Salmo, Gemitaiz o Coez. «Abbiamo radunato amici di vecchia data e l’obbiettivo era quello di una ‘fotografia artistica’ che raccontasse la nostra città, Roma, da un paio d’anni al centro della musica italiana». Fotografia intitolata Zerosei, lavoro con cui i due produttori ci mettono la faccia per la prima volta.

Disco per cui hanno radunato tanti amici di vecchi data – da Achille Lauro a Noyz Narcos – fino alle nuove stelle della Capitale o i rappresentati delle crew che hanno scritto la storia dell’hip hop romano. «Zerosei è nato come fosse una grande jam, abbiamo chiamato in studio musicisti in cui crediamo, alcuni con cui collaboriamo da anni, con l’idea di divertirsi insieme e fare musica», aggiungono i due producer, prima di raccontare il loro debutto, traccia dopo traccia.

“Squalo e Ceres”(feat. Noyz Narcos)

È stata l’ultima traccia ad arrivare sul disco, era praticamente chiuso ma volevamo assolutamente portare dentro Emanuele, perché sapevamo di non poter chiamare il disco Zerosei se non ci fosse stato lui. Ci conosciamo da quasi vent’anni, veniamo dallo stesso quartiere, Noyz ci doveva essere assolutamente.

“Giornate Vuote”(feat. Gemitaiz)

È passato Davide in studio e abbiamo trascorso tutto il pomeriggio ad ascoltare musica e suonare. A lui poi piace occuparsi anche di produzione, ha iniziato a farlo da qualche tempo ed è anche parecchio bravo, fa dei beat incredibili. Il verso della canzone, “Il divano è per gli strumenti, mica per sedersi”, parla proprio di quelle ore passate insieme in studio, avevamo riempito il divano di chitarre e lui non sapeva dove mettersi.

“Interrail”(feat. Carl Brave x Franco 126)

Avevamo sentito Polaroid un paio di mesi prima che ‘l’appoggiassero’ su YouTube, e le nostra reazione è stata “Ma che cazzo è sta roba?”, siamo rimasti a bocca aperta. Carl Brave e Franco 126 con quei brani hanno inventato un modo di scrivere, parole come fotografie. Era uno stile mai sentito prima e per questo li abbiamo subito chiamati in studio per fare una jam. Abbiamo chiamato anche il padre del Ketama perché volevamo metterci un sax ed è in quelle sessioni che è nata Interrail. La cosa simpatica è che Carlo e Franco non sapevano bene cosa significasse il termine interrail, quando gli abbiamo spiegato bene cosa fosse – essendo noi un po’ più anziani – loro erano fomentati. Inoltre, e di questo siamo molto orgogliosi, questo brano è l’unico in cui non cantano di Roma, uno di Londra e l’altro di Berlino. Inoltre è il primo brano che abbiamo prodotto per Zerosei.

Foto di Roberto Graziano Moro

“Verme”(feat. DARRN)

La canzone nasce da una jam session con i Darrn, ragazzi nati in media nel ’99. Per noi la loro partecipazione è stata molto importante: sarebbe stato facile fare un disco in cui raccontare la scena romana coinvolgendo soltanto nomi già conosciuti come Noyz, Gemitaiz, Carlo e Franco o Coez. Tuttavia noi volevamo dare luce anche a progetti ancora emergenti ma con una valenza artistica già significativa, come appunto i Darrn, ma anche Venerus, Martina May, Megha, Sxrrxwland. Per certi versi abbiamo voluto riprendere il ruolo del produttore come talent scout.

“Radio Stella”(feat. Venerus)

Questo brano è il frutto di una delle esperienze artisticamente più importanti della nostra carriera. Venerus è un artista dal talento disarmante, per cui ci siamo messi in secondo piano: scrive divinamente, ha una voce pazzesca, suona qualsiasi strumento. Si vede subito che ha qualcosa in più, ha una ‘luccicanza’ tutta sua, nonostante abbia appena 26 anni. Crediamo tantissimo in lui e nella sua musica.

“The Giant”(feat. Wrongonyou)

Marcolino canta in inglese per cui volevamo dargli un suo spazio tutto suo. Lo conosciamo da tanti anni, ha una voce pazzesca e volevamo che fosse al centro del brano, anche se diverso da tutti gli altri.

“Vuoti Di Memoria”(feat. Megha)

Uno dei brani più tormentati del disco, una canzone che ha cambiato pelle tantissime volte durante le lavorazioni fino a quest’ultima versione, che ci fa volare altissimo. Megha l’abbiamo conosciuto perché aveva messo un annuncio sui social, in cui vendeva una Martin acustica amplificata, la chitarra ci interessava. Gli abbiamo scritto e la sua risposta è stata: “Sono tre mesi che cerco di contattarvi”. A quel punto lo abbiamo invitato in studio insieme alla chitarra e, dopo lunghe trattative, siamo arrivati a contrattare il prezzo della Martin in cambio di una produzione, Roma dorme. È arrivato in studio per farci vedere la chitarra e se ne è andato con un contratto discografico per la nostra etichetta.

“Maledetto Lunedì”(feat. Achille Lauro)

Seguiamo la direzione artistica di Lauretto da sempre. Immortale, Dio c’è, Ragazzi Madre, li abbiamo fatti insieme, degli ultimi due album abbiamo curato l’intera direzione artistica. Con lui ci conosciamo da una vita, tramite il fratello maggiore che faceva parte della crew Quarto Blocco. Abbiamo passato una notte intera in studio, in cui ci ha ritirato fuori un beat abbozzato che gli avevamo proposto anni fa. Su quello ha tirato fuori una delle poesie più belle del disco. In più siamo molto contenti di come è andata a Sanremo: Rolls Royce era un brano che avevamo fatto insieme a lui due anni fa dentro una villa affittata per qualche mese, che avevamo trasformato in uno studio di registrazione. Quel brano ha brillato all’Ariston proprio perché non era stato scritto per il Festival: nei due mesi prima di Sanremo tutti gli artisti, gli autori e i produttori fanno la rincorsa al brano giusto, con il conseguente risultato che suonano tutti simili. Rolls Royce, invece, era stata scritta anni prima, chitarra e voce, e così è rimasto. Infatti suonava diversa dal resto delle canzoni in gara.

“Supernova”(feat. Martina May)

Questa canzone è un esempio del momento in cui scatta un beat in testa e sai subito a chi affidarlo, e quel nome era Martina. Abbiamo fatto qualche incontro per conoscerci meglio ed è venuto fuori il pezzo più R&B e più radiofonico del disco. Siamo molto legati anche all’immaginario del brano, ci ricorda una dimensione ispirata a Rick & Morty. Ad esempio, il verso “Apro gli occhi e tu non ci sei, sei su un altro pianeta”, ci vediamo uno che in serata si tira pellaria e va a finire su un altro pianeta perché si è detonato.

“Casilina Love”(feat. Er Costa, Il Turco & DJ Gengis)

Questo è il brano più ricco di ospiti legati alla scena old school romana, per cui abbiamo chiamato alcune pietre miliari. Noi ascoltavamo la roba del Turco dai tempi di Sparo Manero, per noi era un mito. Poi io (Frenetik, nda) ho iniziato a collaborare con i Gente di Borgata, circa dieci anni fa, e ho avuto modo di conoscerlo. Con il Costa lavorai alla produzione del suo album storico, Nudo e Crudo. Per il nostro disco volevamo un brano che rispecchiasse il rap romano, quello vero, come se stessimo lavorando con Dr. Dre, Snoop Dogg, Tupac. Volevamo che nel nostro disco ci fosse uno sguardo su Roma e la sua musica a 360 gradi, non solo con artisti contemporanei, ma anche attraverso le voci di chi ha fatto e continua a fare scuola. Se non ci fossero stati questi artisti molto di quello che ascoltiamo oggi non sarebbe manco nato.

Foto di Roberto Graziano Moro

“Migliore di me”(feat. Coez)

Un singolone, sicuramente, anche aiutato dal fatto di avere il cantante giusto al momento giusto. È un brano scritto quattro anni fa ed è strano vedere come come una produzione fatta così tanto tempo prima poi suoni bene anche dopo anni. Questo la dice lunga su come la composizione non debba esser per forza affidata ai trend del momento. È inutile seguire la moda tanto per seguirla così com’è inutile fare suoni forzatamente old school perché “vecchio è meglio” e fare il vecchio scurreggione. Bisogna trovare una via di mezzo. Migliore di me, inoltre, è nata durante una session per Sanremo: Coez aveva la possibilità di presentarsi al Festival e questo è uno dei brani presentati – insieme a Le luci della città, Ciao, Chiama me. Non ne è stato preso manco uno (ridono, nda). Silvano poi era molto legato alla demo del brano e quando gli abbiamo fatto sentire l’ultima versione, in cui abbiamo cambiato davvero pochissimo, ci ha detto “rigà, sembra che mi hanno scopato la fidanzata”. Poi l’ha ascoltata per un paio di giorni e ci ha riscritto: “Bomba è fighissima”.

“Cuore e Fango”(feat. Lucci, Hube & Giulia Anania)

Un brano che ci ha sorpreso, con un featuring anche azzardato, tra due rapper old school come Hube e Luci insieme a una voce fresca, quella di Giulia Anania. In questa canzone poi la presenza di questi due mc non è casuale, perché in Zerosei volevamo fossero presenti tutte le crew di Roma con cui abbiamo avuto a che fare nella nostra carriera – Broken Speakers, Gente de Borgata, Quarto Blocco. E poi c’è Giulia, che qui è la ciliegina sulla torta: ha questo modo di cantare tutto suo, per cui anche il romanaccio diventa una carezza. È stata la nostra Anna Magnani.

“Cassandra”(feat. Sxrrxwland)

I Sxrrxwland ci piacciono tanto, anche se Vipra è un po’ cojone (ridono). Sono bravissimi, hanno idee di produzioni geniali e questo brano è stato un bel botta e risposta di beat con il loro producer, Osore. Sono ragazzi con cui condividiamo la mentalità che ‘sharare’ la musica è meglio di chiudersi in studio a fare ognuno la sua roba e lavorare con loro è stato davvero stimolante.

“Lucertole”(feat. Gemello))

Andrea è un vero artista, anche se il termine “artista” non ci piace, fa molto libro di scuola, ma non ci sono altre parole per descrivere quello che fa. Dipinge quadri iper dettagliati, dove un particolare entra nell’altro in una catena infinita, e lui vive esattamente in questo modo, di fatto te sfianca, passi un pomeriggio con lui e non ne esci più. Per questo pezzo ci sono state delle belle litigate, volevamo fargli fare cose che non aveva mai fatto, farlo uscire dal suo stile, ed è stata un’impresa anche solo fargli cantare un ritornello, a lui che viene dal rap core. Poi si è preso bene e gli è piaciuto, tanto che lo stile cantato lo sta mettendo anche nelle sue nuove produzioni.

Altre notizie su:  Frenetik & Orang3