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Dieci cose che non sapevate su ‘Nevermind’ dei Nirvana

Dall’influenza di John Lennon alla traccia nascosta 'Endless, Nameless', cancellata per sbaglio dalle prime stampe del disco: fatti poco noti sulla pietra miliare del grunge

Dieci cose che non sapevate su ‘Nevermind’ dei Nirvana

Dopo quasi trent’anni dalla sua pubblicazione, Nevermind resta uno degli album più esaltanti e fondamentali della storia della musica. Non solo ha fatto esplodere il nome dei Nirvana, ma all’epoca ha anche permesso al grunge e all’alt-rock di diventare i generi predominanti alla radio e su MTV. Questa bomba di alienazione punk ha trasformato Kurt Cobain nella voce riluttante di una nazione, un ruolo che potrebbe aver anticipato la sua tragica fine tre anni dopo.

La rapida ascesa della band e la diffidenza di Cobain nei confronti della fama hanno creato molte speculazioni e miti attorno all’album, registrato in un anno tra il Wisconsin e Los Angeles con il produttore Butch Vig. Dopo aver venduto oltre 24 milioni di copie in tutto il mondo, Nevermind continua essere un disco di riferimento per più di una generazione. Ecco dieci cose che forse non sapevate sul capolavoro dei Nirvana.

1. I Nirvana hanno iniziato a registrare nel 1990 insieme a Butch Vig, inizialmente il disco doveva uscire per la Sub Pop


Dopo il debutto con Bleach, la band ha iniziato a lavorare all’album più di un anno prima dell’uscita del disco. Entrati in contatto con Vig grazie al co-fondatore della Sub Pop Bruce Pavitt, i Nirvana hanno registrato sei canzoni insieme al produttore per un secondo disco destinato all’etichetta indipendente. In realtà, in seguito al crescente successo dei Nirvana dopo il tour con i Sonic Youth, la Sub Pop stava pensando a un accordo per la distribuzione con una major. In Wisconsin con Vig, i Nirvana hanno registrato diverse versioni di canzoni come Lithium e Polly che sono finite dentro l’album, finalizzato al Sound City di Los Angeles dopo l’accordo dei Nirvana con una grossa etichetta.

2. I Sonic Youth hanno incoraggiato la DGC a mettere sotto contratto i Nirvana


In Heavier Than Heaven, la biografia di Kurt Cobain scritta da Charles R. Cross, l’autore sottolinea che Kim Gordon e Thurston Moore dei Sonic Youth erano «praticamente dei re» per Cobain. Da super fan, era onorato che i Nirvana fossero la band di apertura del tour estivo del 1991 dei Sonic. Il rispetto e l’ammirazione erano reciproci, e la leggendaria coppia art-rock ha spinto non solo affinché i Nirvana firmassero con la loro stessa agenzia di management – la Gold Mountain – ma anche perché entrassero nel parco musicisti della major DGC.

3. Il titolo iniziale dell’album era Sheep


Pur preservando la sua attitudine punk dopo il successo, Cobain sapeva che i Nirvana avevano il potenziale per diventare una delle band più importanti al mondo. Fu per questo che, inizialmente, ha chiamato il secondo album Sheep, facendo riferimento a una battuta ricorrente su come le masse sarebbero diventate il gregge dei Nirvana. Ha persino scritto uno scherzoso annuncio pubblicitario che diceva «Because you want to not; because everyone else is» e un finto profilo biografico rivelatosi poi profetico: «Due volte sulla copertina di Bowling Stones; la band più originale, provocatoria e importante del nostro decennio secondo Thyme e Newsweak».

4. Dave Grohl non è l’unico batterista di Nevermind


Quando i Nirvana hanno iniziato le sessioni di registrazione agli Smart Studios con Vig, Chad Channing – il batterista che appare in gran parte dei disco di esordio Bleach del 1989 – faceva ancora parte della band. Il suo contributo a Polly è rimasto nel disco, anche se nell’album il suo nome non appariva tra i crediti. Grohl sarebbe diventato il quinto e ultimo batterista dei Nirvana.

5. Vig ha convinto Cobain a raddoppiare le tracce vocali perché «lo ha fatto anche John Lennon»


Nonostante l’apparenza grezza, Nevermind trasmette sensazioni accessibili: le voci doppiate di Cobain, per esempio, aggiungono spessore alle canzoni e pienezza ai suoi ululati un po’ barcollanti. La decisione di Vig di optare per il doubling è stata ispirata dal vecchio produttore dei Beatles George Martin, ed è stato l’uso da parte di John Lennon di quella tecnica a convincere Cobain a lasciarsi andare. «Non voleva farlo perché pensava che fosse falso» ha ricordato Vig in un recente tributo a Martin. Dopo che è stato tirato in ballo il nome di Lennon, Cobain «ha raddoppiato quasi tutte le sue tracce vocali».

6. La traccia nascosta Endless, Nameless è stata cancellata per sbaglio dalle prime stampe del disco


Endless, Nameless è il risultato di una sessione frustrante di registrazione per Lithium; Cobain faticava ad azzeccare le sue parti di chitarra. Alla fine Vig ha deciso di tenere quella registrazione rumorosa e aggressiva e la band ha pensato di inserirla come traccia nascosta, dopo dieci minuti di silenzio alla fine di Something in the Way. In un secondo momento Howie Weinberg, l’ingegnere che ha masterizzato l’album, avrebbe sottolineato che la decisione di aggiungere Endless, Nameless è stata presa a voce, creando confusione sulle indicazioni. La canzone è stata aggiunta in un secondo momento.

7. Cobain era «imbarazzato» dal mix finale di Nevermind
I Nirvana hanno deciso di chiamare Andy Wallace, che in precedenza aveva lavorato con gli Slayer, per il mix finale del disco. Come dichiarato sia da Wallace che da Vig, la band, non appena sentiti i pezzi, si è complimentata e ha ringraziato Wallace per il suo lavoro. La percezione di Cobain è cambiata radicalmente quando le vendite sono salite vertiginosamente, e nelle interviste con il biografo Michael Azerrad il musicista ha detto di essere “imbarazzato” dal prodotto. «È un miscuglio pulito e carino, una produzione mielosa. Può sembrare estremo a persone che non ci sono abituate, ma io lo trovo patetico».

8. La copertina dell’album nasce dall’interesse di Cobain per il parto in acqua

La copertina di “Nevermind” dei Nirvana

La copertina di “Nevermind” dei Nirvana.


La fascinazione di Cobain nei confronti di gravidanza e nascita è ben documentata nei suoi diari ed evidente sulla copertina e nel titolo dell’ultimo album dei Nirvana, In Utero. Dopo aver visto un documentario sul parto in acqua insieme a Grohl, Cobain ha deciso di mettere una foto di quel tipo sulla cover, ma per l’etichetta discografica era troppo esplicita. Alla fine si sono ritrovati in una piscina per bambini insieme al fotografo Kirk Weddle, che ha fatto qualche scatto al figlio del suo amico, Spencer Elden, mentre nuotava verso una banconota da un dollaro tenuta da un amo. Cobain si è rifiutato di scendere a compromessi o di modificare l’immagine del pene di Elden per venire incontro alle richieste di alcuni negozi.

9. Cobain sosteneva di aver nascosto una foto dei Kiss sul retro del disco

Kiss - Foto Stampa

Kiss – Foto Stampa


Vicino alla track list sul retro di Nevermind, c’è l’immagine di una scimmia di gomma davanti a uno strambo collage realizzato da Cobain. Il collage include fotografie di genitali malati tratte dal suo archivio medico e dipinti che mostrano l’Inferno di Dante. Stando al cantante, «Se guardate davvero bene, c’è una foto dei Kiss davanti a una fetta di manzo».

10. Nevermind ha scalzato Dangerous di Michael Jackson dalle classifiche


Il dominio dei Nirvana ha raggiunto un nuovo picco profetico quando, nei primi mesi del 1992, ha scalzato Dangerous del Re del Pop dalle classifiche. La band non aveva fatto che lamentarsi dell’ostentazione anni ottanta e del carrozzone pop incarnato proprio da Jackson per tutta la sua carriera: la conquista delle classifiche dimostrava che la loro rivoluzione stava prendendo il sopravvento.

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