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Conglomerandocene: 23 cose che non sai sui Daft Punk

Nella nuova puntata della rubrica dello Sgargabonzi su Rolling Stone, la displasia di Goldrake, la live con Marco Montemagno, l’amore con Antonella Clerici e altre curiosità sul duo francese

Conglomerandocene: 23 cose che non sai sui Daft Punk

I Daft Punk

Foto: Kevin Winter/WireImage via Getty Images

1. Il primo nome del duo doveva essere “La baguette électrifié”.

2. I fan dei Daft Punk li riconosci perché si scordano regolarmente di nominare i Daft Punk quando dicono che musica ascoltano.

3. Secondo un’accreditata teoria che gira su internet, dietro le loro maschere si nascondevano Giorgio Moroder e suo cognato Alfio. Poi insomma… cognato è riduttivo: Alfio è praticamente un fratello per Giorgio.

4. Marco Montemagno ha recentemente registrato una live coi Daft Punk credendo per tutto il tempo che fossero i Chemical Brothers. Già leggendario l’incipit: “Ma allora questa cosa di “Smack my bitch up” da dove vi è venuta fuori, sotchmel?”

5. Aphex Twin è stato spesso definito da Alberto Genovese: “I Daft Punk che però ti vogliono vendere Lotta Comunista”.

6. Soffrono della displasia di Goldrake, rara malattia che fa assumere al volto i tratti caratteristici dei robot. Furono contagiati da Cesare Romiti ad un battesimo.

7. Entrambi compaiono nella prima stagione di Genitori in blue jeans, in ruoli minori (ragazzo della pizza, cespuglio di more).

8. Lazzi e pernacchie hanno seguito il corsivo di Corrado Augias (uscito martedì su Repubblica) che riguardava proprio lo scioglimento del duo. Pare infatti che Augias abbia erroneamente scambiato i Daft Punk per i Planet Funk, citando il successo di Chase the sun e il fatto che il gruppo fosse composto da italiani. “Però a Montemagno non gli avete detto una sega”, la piccata risposta del decano del giornalismo italiano.

9. Spesso associati ai due parigini Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter (in realtà due idraulici affetti da acromegalia), i Daft Punk in realtà sono stati il primo gruppo fluido della storia della musica elettronica. Nel corso degli anni, dietro i folkloristici caschi robotici si sono celati i personaggi più disparati. Ne citiamo alcuni, senza alcuna pretesa di esaustività: Alessia Mancini, Enrico Montesano, il rumorista di Scuola di polizia, Christian Raimo, Bill Pullman, l’onorevole Lucio Malan e il maestro Gianni Mazza imbottito di popper e LSD.

10. Quando vanno in moto, sopra i caschi da robot indossano dei caschi a forma di teste umane. “Per farci due risate a spese della Municipale, quando ci fermano sicurissimi di poterci multare” hanno dichiarato a Rolling Stone.

11. Nei loro caschi trovano rifugio “Papà” e “Goriot”, due talpe glabre e sieropositive dotate di un soprannaturale senso del ritmo (oltre che di incisivi affilati come rasoi).

12. Assidui frequentatori di club per scambisti, per rompere il ghiaccio con le altre coppie in genere buttano lì con studiata nonchalance un “Ma poi – no – chi non s’è mai masturbato almeno una volta guardando Robocop?”

13. Voci insistenti dell’entourage del duo sostengono che lo scioglimento sia una mossa pubblicitaria per poi tornare insieme tra pochi mesi. Si starebbe anche pianificando la reunion in una cornice insolita, l’infelice remake della trasmissione Portobello condotto da Antonella Clerici. Thomas Bangalter dovrebbe togliersi la maschera da robot e ripetere, con il suo italiano stentato, il dolente “Dunque, dove eravamo rimasti?” di Enzo Tortora.

14. Dietro la facciata elettronico-fantascientifica che ha contraddistinto la loro carriera, si nascondono due tecnofobici tradizionalisti e nostalgici dell’era preindustriale. All’indomani dell’annuncio dello scioglimento, uno di loro (casco dorato) ha dichiarato a Le Figaro: “Domani mattina prima cosa vado a comprarmi un orcio, un calesse e una zangola da burro!”

15. Quando uno dei due era malato o non poteva per qualche motivo esibirsi, al suo posto subentrava il noto centrocampista Montolivo (a volte anche solo per i minuti finali).

16. Fu proprio de Homem-Christo, camuffando la voce, a telefonare alla Prova del Cuoco nella famosa puntata in cui Antonella Clerici proponeva al pubblico a casa l’indovinello: “Fa schiuma ma non è un sapone”, dando la celebre risposta (“L’essentiel est invisible pour les yeux”) rivelatasi poi errata.

17. Uno dei due ebbe poi effettivamente una breve relazione con Antonella Clerici ma nessuno sa chi di due (nemmeno la Clerici stessa).

18. Commovente il loro video d’addio di youtube al termine del quale appare un link per acquistare capsule di caffè Carracci con la voice over di Bangalter che dice “inserendo il codice DAFTPUNK15 ci aiutate un minimo, poi vedete voi” e in sottofondo lontanissimo (si sente solo manipolando le tracce con il software Audacity) l’altra voce che sussurra “seeee vabbè, ‘sto crocchio di sbarcati, contaci!”

19. Bangalter non compra mai la pasta Rummo perché il nome gli sa di sporco.

20. Parteciperanno al prossimo festival di Sanremo come sicari prezzolati che aggrediranno e purtroppo uccideranno nottetempo Mirco Mariani degli Extraliscio per un vecchio debito di camorra. All’ultimo momento però non se la sentiranno e andranno a passeggiare malinconicamente sulla spiaggia di Arma di Taggia. Bangalter dirà a de Homem-Christo: “Sai cosa c’è? Di quella Yaris possiamo anche farne a meno”. E de Homem-Christo “…” (incomprensibile). Bangalter: “Come, scusa?” E quell’altro: “J’ai toujours préféré la folie des passions à la sagesse de l’indifférence”. “In che senso?”. “…LA BORRA!!!”

21. È de Homem-Christo l’inventore del commento: “Io vorrei sapere quelli che mettono la faccina che ride che problemi hanno!!!!”. Ogni volta che qualcuno lo scrive su Facebook (anche con lievi varianti), ci guadagna un euro e venti.

22. Fece scalpore la parodia di alcuni versi di Toto Cutugno: “Voglio andare a vivere in Campania, voglio la Camorra che dilania”.

23. Si possono spendere fiumi d’inchiostro sulle ragioni dello scioglimento, ma forse bastano tre parole: Tosca D’Aquino.

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