I 10 concerti più importanti della storia dei Beatles | Rolling Stone Italia
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I 10 concerti più importanti della storia dei Beatles

Nonostante siano tra gli artisti più celebrati della storia della musica, molti sottovalutano quanto i Beatles fossero una live band fantastica. Per dimostrarlo, Rolling Stone USA ha scelto i concerti migliori della loro carriera

I 10 concerti più importanti della storia dei Beatles

Ormai è una pratica consolidata tra gli storici del rock: i concerti dei Beatles non erano al livello di quelli di titani come Who, Cream, Jimi Hendrix Experience o Bob Dylan insieme alla Band. La loro relazione simbiotica con lo studio di registrazione, in realtà, ci fa spesso dimenticare un fatto elementare: quando i Fab Four si mettevano in testa di infuocare un palco, tutti restavano coinvolti nell’incendio. In senso buono. Parafrasando John Lennon in Anthology, nessuno sarebbe riuscito a sfiorarli mentre erano lassù.

Approfittiamo dei festeggiamenti per il 50esimo anniversario del loro ultimo concerto per liberarci di queste vecchie, fuorvianti opinioni per cui i Beatles non pensavano molto ai concerti, magari convinti di non poter competere con il muro di suono del loro pubblico di teenager urlanti, ormai l’epicentro delle loro esibizioni. Qui sotto trovate la nostra selezione dei loro migliori concerti. Se davvero volete liberarvi dai pregiudizi, cominciate con questo pacchetto da 10.

10Sam Houston Coliseum; Houston, Texas; 19 agosto 1965

Sfrenati, frenetici, più veloci del solito, i due concerti che i Beatles suonarono a Houston rappresentano lo zenit della Beatlemania. La band arrivò in città alle due del mattino, e fu comunque travolta da un esercito di fan. Per capire quale sia il concerto migliore si può solo lanciare una moneta. I fan non potevano avvicinarsi al palco, così l’MC Russ Knight, un dj della zona conosciuto come “The Weird Beard” si mise a urlare come un pazzo nel microfono. Lennon lo prese in giro più di una volta: ascoltando la cassetta, i Beatles sembrano scatenati e entusiasti di quello che stava succedendo. Nel secondo show c’è una versione di Can’t Buy Me Love che rivaleggia con quella in studio, con un solo di George Harrison che vi farà sciogliere.

9Candlestick Park; San Francisco, California; 29 agosto 1966

È il momento di mettere a tacere chi dice che l’ultimo tour americano dei Beatles fosse spazzatura. Beh, in alcune serate lo era. Ma quando hanno capito che quello sarebbe stato l’ultimo tour, hanno iniziato quello che i Beatles sapevano fare meglio di tutti gli altri. Come sanno tutti i fanatici del baseball, a Candlestick Park c’è un vento d’inferno. Il giorno del concerto non fu risparmiato, e il suono della cassetta registrata da Tony Barrow (all’epoca nell’ufficio stampa dei Beatles) ne soffre un po’. «John voleva smettere più degli altri», ha detto Ringo Starr di quel periodo del gruppo. «Ne aveva abbastanza». Le sua performance vocali del 1966 assomigliavano ai vocalizzi che fanno molti sotto la doccia. A parte questo concerto, in cui è perfetto. La serata fruttò alla band $90,000.

8Concert Hall; Philadelphia, Pennsylvania, 2 settembre 1964

I Beatles non erano di buonumore durante questo concerto, seccati di fronte a un pubblico composto da sole facce bianche. La loro performance rabbiosa è stata registrata da WIBG, e così abbiamo uno dei migliori bootleg dei Beatles dal vivo. Per tutto il tour americano del 1964, McCartney e Lennon litigavano “attraverso” le armonie delle loro voci, si sfidavano a provare cose sempre più assurde. A volte, dicevano alla prima fila di fare silenzio prima dell’inizio della canzone. In questo concerto, I Want to Hold Your Hand ha uno swing particolare, ascoltandola sembra di galleggiare sul mare mentre Count Basie suona un po’ di beat.

7Festival Hall; Melbourne, Australia, 17 giugno 1964

Ringo Starr soffriva più di tutti i tour dei Beatles. Gran parte del loro suono dipendeva da quello che faceva dietro la batteria, e combattere le urla dei fan era una sfida più difficile per lui che per gli altri. Dopo un’assenza dovuta alla tonsillite, Starr tornò a suonare proprio in questi due concerti. Ascoltando il secondo, è evidente che gli altri musicisti fossero entusiasti di avere di nuovo sul palco il loro batterista. McCartney fa gli onori di casa dicendo “Siamo tutti felici di avere di nuovo con noi… Ringo!”, scatenando le prevedibili e cacofoniche urla del pubblico. Il nostro Ringo Starr, purtroppo, non cantò nessun brano – ordini del dottore.

6Empire Theatre; Liverpool, Inghilterra; 7 dicembre 1963

Questo è davvero un live spassoso. L’Empire è il posto dove i Beatles andavano a sentire i concerti dei loro eroi, ed è proprio su quel palco che saluteranno la loro città natale. È raro ascoltare un concerto dei Beatles pre-successo mondiale. La band avrebbe conquistato l’America solo dopo alcuni mesi, e questo concerto ha una particolare dolcezza, possibile solo in un posto dove i musicisti si sentono parte del pubblico. Tutti i presenti avevano visto i Beatles al Cavern. Al contrario di quanto succedeva di solito, è Lennon a introdurre Till There Was You, e lo fa solo per aggiungere: “Molti di voi se la ricorderanno dal Cavern”. Poi Money e Twist and Shout. La scaletta rende il concerto una mega-rarità, perché la band non suonerà più questi due brani nella stessa serata. Sembra quasi una festa di natale, quando si è solo in compagnia della propria famiglia e degli amici più cari .

5Washington Coliseum; Washington, D.C.; 11 febbraio 1964

Il primo concerto americano. Non c’è modo per rendere un live più storico, se non registrando uno dei set più incredibili della storia del rock & roll. Beh, è esattamente quello che hanno fatto i Beatles. È dolce ascoltare l’inizio, con la voce di George Harrison in Roll Over Beethoven, perché è evidente che la band pensava beh, siamo nuovi qui, siamo inglesi, probabilmente gli piaceranno una o due canzoni. È per questo che nel pezzo successivo, From Me to You, cantato da Lennon e McCartney, assistiamo a una sorta di gara dietro al microfono, così da dimostrare quello che sapevano fare. Lo stesso succede con Starr e Harrison durante il solo di chitarra di I Saw Her Standing Here. Starr non ha mai suonato con tanta ferocia. Una ferocia gioiosa, ma devastante. Got a bead on you, America.

4Circus-Krone-Bay; Monaco, Germania; 24 giugno 1966

Sì, questo è un concerto goffo. Ma le registrazioni dei live a Tokyo, che avrebbero suonato una settimana dopo questo, saranno fedeli ma molto sterili. I Beatles, in fondo, erano una band rhythm & blues rabbiosa e rumorosa. E forse è giusto che abbiano sollevato di nuovo quell’interruttore per il loro ritorno in Germania. Qui c’è la prima versione full-band di Yesterday. Suonano come un gruppo di musicisti stanchi, ma ancora determinati a spaccarti il culo. Ricordate: Revolver sarebbe uscito solo un mese e mezzo più tardi di questa performance. Ascoltandola, sembra che John Lennon si sarebbe sentito più a suo agio a cantare Chuck Berry, non Tomorrow Never Knows.

3Palais de Sports; Paris, France; 20 giugno 1965

La prima e ultima volta in cui i Beatles versione star mondiali abbiano suonato un bis è stata durante questo concerto parigino. La data dell’anno precedente non andò molto bene, e questo concerto suona esattamente come una rivincita, una conquista. La scaletta è abbagliante, alterna il materiale autunnale di Beatles for Sale con le canzoni più movimentate di A Hard Day’s Night, e singoli come I Feel Fine e Ticket to Ride. McCartney arriva all’ultima Long Tall Sally praticamente senza voce, e riuscirà a malapena a dire “Everything’s all right”. Parole sante.

2Apple Corp; Londra, Inghilterra; 30 gennaio 1969

Incapaci di concludere Get Back, prigionieri dello studio di registrazione, i Beatles salgono sul tetto alla ricerca di una liberazione. Ovviamente non c’è pubblico, solo i dipendenti degli uffici vicini, sbalorditi di fronte a quello che stava succedendo. Hanno suonato Get Back tre volte. La chitarra di Lennon era troppo alta, e arriva persino la polizia. Non ascolteremo più i Beatles dal vivo nel periodo in cui erano tutti i migliori a suonare i rispettivi strumenti. Tutti amiamo il George Harrison del ’65, ma è nel’68-69 che è arrivato al livello di Jeff Back, Eric Clapton e Mick Taylor. One After 909, infatti, ha uno dei migliori assoli suonati da tutti i chitarristi della storia. Ogni singola nota, ogni singola battuta detta tra un pezzo e l’altro è infusa dallo spirito di gruppo, dal cameratismo di chi vuole fare una bravata con i suoi amici. Prima che McCartney incontrasse Lennnon, il 6 luglio 1957, lo vide mentre cantava una canzone per prendere in giro zia Mimi, e lo stesso hanno fatto nel ’69 con i poliziotti arrivati per mettere fine al loro divertimento troppo rumoroso.

1Karlaplansstudion; Stoccolma, Svezia; 24 ottobre 1963

La leggenda racconta che negli anni ’70 John Lennon andasse nei negozi di dischi del Greenwich Village per recuperare una registrazione di questo concerto in Svezia. Qualcuno potrebbe addirittura dire che è meglio del concerto di Dylan al Manchester Free Trade Hall, o di quello degli Who a Leeds, e forse sarebbe il caso di sentire la sua opinione. Questo è un concerto primordiale. Pieno di finezza. È il concerto rock & roll più rumoroso mai registrato fino a quel momento. Fu trasmesso in diretta sulla radio nazionale svedese, quindi il suono è impeccabile persino con le rumorose distorsioni delle chitarre. Il primo concerto dei Beatles fuori dall’Inghilterra. Sono impeccabili nella cover di Smoky Robinson, You Really Got a Hold on Me, e la chiusura con Twist and Shout rivaleggia con la versione in studio. Questa è una band che sta scoprendo fino a dove può estendersi il loro potenziale. È come se stessero realizzando di essere migliori di tutti gli altri. Un suono glorioso.

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