Venezia 78: è stato il discorso di Sorrentino a farci commuovere tutti | Rolling Stone Italia
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Venezia 78: è stato il discorso di Sorrentino a farci commuovere tutti

L'emozione del nostro Paolo, la meraviglia di Penélope Cruz, Jane Campion signora del cinema. I best moments del gran finale di questa super Mostra

Venezia 78: è stato il discorso di Sorrentino a farci commuovere tutti

Paolo Sorrentino con il Leone d'argento – Gran premio della giuria

Foto: Filippo Monteforte/AFP via Getty Images

Premessa: volevamo fare le pagelle, quindi dare i voti alla cerimonia, comprese le insufficienze. Poi ci siamo resi conto che Venezia 78 è stata travolgente fino all’ultimo minuto. E sì, c’è pure scappata la lacrimuccia. Quindi the best moments are

Il red carpet tiene botta

Provateci voi a tenere alta la quota divismo (e relativi look) sul tappeto rosso dopo questa Mostra monstre e, soprattutto, dopo Timothée Chalamet, Zandaya e l’exploit (e i limoni) di Ben e J.Lo. Eppure Barbera & C. ce l’hanno fatta eccome, con Jane Campion, Penélope Cruz (e Javier Bardem) in argento, Maggie Gyllenhaal (per noi la best dressed in bianco lungo), Sorrentino, Toni Servillo. Insomma, molto meglio di Cannes, fino alla fine. Italians will always do it better.

Brava Serenella

«Sono stati giorni di gioia perché è stata una Mostra gioiosa, sono stati giorni incredibili perché la Mostra è stata incredibile». Dopo l’emozione all’apertura, Serena Rossi ha conquistato tutti: spigliata, genuina, solare, elegante, simpaticissima (è già cult il video in cui si presenta a J.Lo, che però è troppo presa da Ben Affleck). Ma soprattutto perfetta cerimoniera dell’evento di chiusura, con quel piglio da conduttrice consumata e quelle parole che esprimono perfettamente e senza retorica come si è sentito ognuno di noi a Venezia 78: «Ci siamo ritrovati, siamo tornati a casa, al cinema, seduti, sia pur a distanza, uno accanto all’altro, sotto lo schermo, finalmente».

Meravigliosa Penélope

 

 
 
 
 
 
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Il bacio al marito Javier Bardem, la dedica ad Almodóvar, l’aneddoto sulla suocera da poco scomparsa. Per il manuale su come fare un discorso di ringraziamento da Oscar (in tre lingue!) citofonare Penélope (che ormai dalla nostra Sophia pare aver mutuato davvero tutto, e nel miglior senso possibile, vedere Madres paralelas per credere): «Buonasera, devo leggere perché sono molto nervosa». A Pedro vanno le parole più commosse: «Grazie per esserti fidato, per ispirarmi ogni giorno, per la tua presenza sul set, la tua etica impeccabile, il tuo senso artistico, la tua attenzione ai dettagli. Hai di nuovo creato una magia, non potrei essere più orgogliosa, ti adoro». L’altro grazie è per la famiglia e le due “madri parallele” della sua vita: «Mia madre, la mia migliore amica e l’insegnante migliore, e la madre di Javier, che alla fine del nostro ultimo dialogo mi ha detto: “Ti voglio bene”, e con un filo di voce: “Coppa Volpi”. Come faceva a saperlo?», sorride.

The Power of Jane Campion

 

 
 
 
 
 
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La signora del cinema è tornata, e il minimo che può fare è portarsi a casa un premio alla regia per The Power of the Dog. Splendidamente low profile, come si confà alla nobiltà del grande schermo: «È meraviglioso ricevere un premio da talenti come voi», si rivolge alla giuria. Capello bianco d’ordinanza e sorriso sincero, fa un discorso abbastanza classico. Ma, per una volta, questo riconoscimento spazza via le polemiche sulle quote rosa: ci sono pochi registi al mondo (donne ma pure uomini, lo abbiamo già scritto) che girano come lei. E intanto Netflix Italia ha cambiato la sua bio su Twitter: “PRESTO, come si dice TU DUM in dialetto veneziano?”. Così, per dire…

Sorrentino king assoluto

 

 
 
 
 
 
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Le parole per l’Oscar alla Grande bellezza? Niente al confronto di quelle che Sorrentino ha piazzato a Venice. «Dovete avere un po’ di pazienza perché sono emozionato», premette subito, e si vede. «Qualcuno un po’ antipatico ogni tanto mi dice: “Ma perché fai un altro film con Toni Servillo?”, e io adesso rispondo: “Guardate dove sono arrivato a fare i film con Toni Servillo”». Poi non si trattiene più e piange parlando di chi lo ha accolto da piccolo – Antonio Capuano e Umberto Contarello – e dell’amico e produttore Nicola Giuliano. Ma non è finita qua: «C’è un ometto di un metro e 60 sul campo da calcio, che vi ringrazia. E che Maradona vi ringrazi è il premio più grande che possiate ricevere», dice alla giuria. E ancora: «Il giorno del funerale dei miei genitori ci rimasi male, perché il preside della mia scuola mandò soltanto quattro ragazzi e non tutta la classe. Ma questo non ha importanza perché oggi è arrivata tutta la classe, che siete voi», ha detto alla sala. È stato il discorso di Sorrentino, a farci commuovere tutti.

Filippo Scotti so cute (cit. Bong)

 

 
 
 
 
 
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A rendere unica la premiazione di Filippo Scotti, splendido protagonista del film di Sorrentino che ha vinto il riconoscimento come miglior emergente, ci hanno pensato Serena Rossi e Bong. Prima lei urla “Filippo!” come la Loren gridò “Robbberto!” per l’Oscar a La vita è bella. A Filippo manca il fiato (e chi non), ma regge il palco e ringrazia tutti per finire con un: «Grazie, è meraviglioso». A Serena scappa la lacrimuccia e a Bong un «so cute» forte e chiaro in camera. Go, Filippo, go! È solo l’inizio.

Bonus: Bong in ginocchio da Gianni Morandi

 

 
 
 
 
 
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Sì, lo sappiamo, non è strettamente legata alla cerimonia di chiusura, ma se c’è una foto epica di questo finale di Venezia è senza se e senza ma quella dell’incontro tra Bong Joon-ho e Gianni Morandi. Il regista premio Oscar aveva usato In ginocchio da te in una delle sequenze di culto di Parasite e nelle interviste aveva detto di essere grande fan del Gianni nazionale. Come si dice cult in sudcoreano?