'Will & Grace', quando le risate in tv erano vere | Rolling Stone Italia
Interviste

‘Will & Grace’, intervista al cast della serie tv

«Il nostro show ha un impatto sociale incredibile: riceviamo migliaia di lettere di fan che hanno trovato il coraggio di fare coming out». Parla il cast della serie più amata dalla comunità LGBT

‘Will & Grace’, intervista al cast della serie tv

Nell’estate del 2005, durante un viaggio a Los Angeles, ne ho approfittato per andare al CBS Studio Center e, dopo il sequestro di cellulare e macchina fotografica, assistere alla registrazione di un episodio di Will & Grace, in mezzo al pubblico. La sit-com creata da Max Mutchnick e David Kohan, trasmessa in 60 Paesi, era giunta alla sua ottava e ultima stagione. Nel teatro di posa, di fronte agli spettatori, c’erano quattro set, uno accanto all’altro: un ristorante, una piscina, un salotto con un pianoforte (davanti a cui Grace avrebbe esibito le sue scarse doti canore) e infine, al centro, l’appartamento di Will Truman.

Come ci spiegò l’uomo incaricato di intrattenere gli spettatori durante le cinque ore di registrazione, ciascun set (ad eccezione della casa di Will, che è presente in ogni episodio) veniva costruito nell’arco di una settimana. Gli attori provavano e riprovavano il copione per quattro o cinque giorni e poi, ogni giovedì pomeriggio, si riunivano per registrare la puntata. Naturalmente girando le scene dall’inizio alla fine, seguendo la trama, cosicché il pubblico in sala potesse comprendere le battute e ridere. Eh già, perché le risate che sentite in sottofondo sono tutte vere. «A volte coprono addirittura i nostri dialoghi! In alcuni casi gli autori sono stati costretti a tagliare intere battute dal montaggio finale proprio perché le risate duravano troppo» ci racconta a Londra la 59enne Megan Mullally, interprete della caustica miliardaria Karen Walker, quando la incontriamo per parlare del revival di Will & Grace (le prime 8 stagioni infatti, saranno disponibili su Infinity a partire dal prossimo 11 aprile, in attesa dell’arrivo della nona stagione dal 25 aprile).

«Per noi è importante che la gente a casa sappia che recitiamo davanti al pubblico: ecco perché, all’inizio delle nuove puntate, c’è una voce fuori campo che lo spiega» prosegue. Com’è cambiata Karen? «È ancora una donna orribile, che dice e fa tutto quello che le passa per la testa. Non c’è nulla di nobile o giusto in lei. E tuttavia, nonostante abbia spesso idee sbagliate, la gente la adora» esclama con una risata. «Allo stesso tempo è gioiosa e possiede una qualità quasi infantile, il che mi piace parecchio. Non teme nessuno ed è pronta a difendersi da chiunque cerchi di ostacolarla: credo che rappresenti un bel modello di riferimento per la comunità LGBT e per tutti coloro che appartengono ad una minoranza, poiché si batte per i propri diritti, costi quel che costi».

Nel revival tornano, oltre a lei, anche gli altri personaggi principali dello show: l’avvocato gay Will (Eric McCormack), l’arredatrice di interni Grace Adler (Debra Messing) e lo stravagante Jack McFarland (Sean Hayes), di professione attore, cantante, ballerino, coreografo e insegnante di recitazione. Tutti alle prese con problemi sentimentali (sia Will che Grace hanno divorziato dai rispettivi partner) e problemi quotidiani. «Il nostro show ha avuto un impatto sociale incredibile: negli anni abbiamo ricevuto migliaia di lettere di fan che, proprio grazie alla serie, avevano trovato il coraggio di fare coming out in famiglia. Proprio ieri, per strada, un uomo mi ha riconosciuto e, passandomi accanto, mi ha semplicemente ringraziato. Questi sono i momenti che mi commuovono» racconta il 47enne Hayes davanti a un caffè.

«Se nelle prime stagioni il fatto che Will e Jack fossero gay era la quinta cosa più interessante sul loro conto, oggi è la decima. Parliamo di un sacco di altre cose, a cominciare dalla società in cui viviamo». E il suo Jack come si è evoluto, rispetto all’ottava stagione? «È rimasto lo stesso, proprio come capita a tanti. Abbiamo tutti degli amici che non sono cambiati di una virgola dai tempi dell’università, no? Inoltre sono convinto che il nostro spirito rimanga inalterato, nonostante l’età che avanza». Secondo l’attore americano gli sceneggiatori sono riusciti a fare un lavoro straordinario: «Hanno reso i nostri personaggi consapevoli del tempo che è trascorso dall’ultima volta che li avevamo visti e questo ci ha offerto numerosi spunti comici».

Proprio come quando, nel secondo episodio della nona stagione, Jack cerca in tutti i modi di apparire più giovane (con risultati esilaranti) in vista di un appuntamento romantico con un aitante 25enne. Uno degli aspetti più stupefacenti del processo di realizzazione di questa sit-com dei record (che finora ha vinto 51 premi su un totale di 192 candidature, inclusi 4 Emmy ai suoi protagonisti) consiste nel fatto che, al termine di ogni ciak, gli autori si riuniscono attorno ad un tavolo per riscrivere i dialoghi che non hanno divertito abbastanza il pubblico; dopo aver consegnato le modifiche al cast, la scena viene rigirata daccapo.

Quanta memoria vi occorre per imparare le battute così velocemente? «Ci capita di avere meno di due minuti per memorizzare tutto. Come ci riusciamo? Credo che, nel mio caso, sia un mix di paura e panico» risponde Hayes. «Ecco a cosa serve il pubblico: ci fa capire cosa funziona e cosa, invece, potremmo migliorare». Sia lui che Mullally non si aspettavano di tornare a vestire i panni dei personaggi che li hanno resi famosi, specie a distanza di 11 anni dall’ultimo episodio. «Non è mai successo prima d’ora. Quando uno show è finito, è finito per sempre» puntualizza Megan. «Per noi è stato come tornare a casa. A realizzare Will & Grace partecipano le stesse persone della serie originale: oltre a noi quattro ci sono la stessa troupe, gli stessi autori e persino lo stesso regista, James Burrows, che ha diretto tutti gli episodi sin dall’inizio. In pratica è un miracolo!».

L’idea di riportare la serie sul piccolo schermo è nata a settembre 2016. « Avevamo girato in segreto – e senza farci pagare – “Vote, Honey”, un video di 10 minuti per incoraggiare gli elettori statunitensi a votare Hillary Clinton. Purtroppo, come sappiamo, le cose sono andate diversamente» sbuffa Mullally. «I milioni di commenti da parte dei fan hanno convinto il network a produrre una nuova stagione (in realtà NBC ha già ordinato anche le stagioni 10 e 11, composte entrambe da 18 episodi, ndr). Molte persone sognano di rivivere la propria infanzia e per noi quest’esperienza è ciò che vi si avvicina di più» ci confida Sean, spiegando che questo è il momento ideale per riportare Will & Grace in tv: «Il pubblico ha bisogno di ridere, considerati i tempi deprimenti che corrono. Non c’è nessun’altra serie che sia divertente e irriverente come la nostra e che riesca, allo stesso tempo, a parlare di temi che stanno a cuore alla gente».

Il primo episodio del revival, ad esempio, prende di mira Donald Trump, con Will, Jack, Grace e Karen, tutti insieme alla Casa Bianca, seppure per ragioni diverse. «Penso che tutte le cose terribili che stanno succedendo nel nostro Paese porteranno a dei cambiamenti positivi» interviene Megan. «La gente si sta svegliando, ma i limiti di ciò che è accettabile o meno continuano ad essere spostati sempre più in là. Ricordo che, ai tempi di Clinton, un candidato democratico rispose alla domanda di un moderatore, durante un dibattito, con un “Oooh!” più infervorato del dovuto» dice imitando il politico. «Il giorno dopo presentò le sue dimissioni, e tutto per colpa di un urletto un po’ ridicolo. Oggi, invece, abbiamo al governo quel sociopatico di Trump. Al confronto, George Bush sembra quasi un bel ricordo!».

Durante le otto stagioni di Will & Grace alcune delle più grandi star di Hollywood e del mondo della musica hanno fatto a gara per comparire nello show: da Britney Spears a Elton John e Madonna, da Matt Damon a Glenn Close e Sharon Stone. Chi dobbiamo aspettarci per il revival? «Negli ultimi due episodi ci sarà un ospite pazzesco che ha già preso parte alla serie, ma non possiamo svelare nulla. Di sicuro Will & Grace non smette mai di stupire i suoi fan, perciò aspettatevi alcune grandi sorprese» anticipa Hayes. E voi chi vorreste? «Mi piacerebbe che Oprah avesse un ruolo nel nostro show. Non so ancora quale, però. Magari quello… del nuovo presidente?» suggerisce Megan scoppiando a ridere. In fondo se ne è parlato a lungo dopo il suo discorso di ringraziamento ai Golden Globe. Le piacerebbe? Lei annuisce: «Sarebbe splendido, ma non credo che le interessi. Staremo a vedere, chissà! Io me lo auguro con tutto il cuore».

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