Vi piace la musica di "House of Cards"? È stata scritta così | Rolling Stone Italia
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Ascolta la musica di “House of Cards”. È stata scritta così

Il compositore Jeff Beal racconta in sette punti come ha creato l'atmosfera cupa e intrigante che ha reso "House of Cards" la serie tv del momento

Kevin Spacey è il parlamentare democratico Frank Underwood in "House of Cards"

Kevin Spacey è il parlamentare democratico Frank Underwood in "House of Cards"

Ce lo racconta Jeff Beal, il jazzista che ha composto la colonna sonora. Non è certo uno sprovveduto, visti i tre Emmy Awards vinti che terrà su qualche mensola a casa sua. Beal ha spiegato nel podcast Song Exploder come ha affrontato il compito che gli era assegnato dal regista di House of Cards, David Fincher.


Ecco sette dettagli del lavoro di lima con cui Beal è riuscito a creare l’atmosfera perfetta per la serie tv più cinica e spietata del momento:

1. «Per dire l’importanza che ha la musica per David Fincher, che ruolo ha nelle sue scelte: mi ha chiesto di scrivere alcune bozze del motivo principale prima che iniziasse a girare».

2. «Mi piaceva lo humor cupo della versone inglese di House of Cards. Perciò ho pensato che la musica dovesse trovare un modo dare alla gente una sorta di permesso di fare una risata sarcastica».

3. «Tra le canzoni che il regista mi aveva dato per farmi capire cosa voleva ce n’era una che mi aveva davvero sorpreso: Crime of the Century dei Supertramp. In effetti il pezzo aveva una sua gravitas, ma anche un sound terrestre, jazzy, bluesy».

4. «Ho scritto 4 bozze. Nei primi incontri ci siam detti: “Ci serve una chiamata alle armi, all’inizio!”. Ed è arrivata l’idea della linea di basso, che parte mentre la melodia viene suonata in modo molto semplice dal piano. E mentre sei al secondo giro entra il rullante. È tutto molto semplice, ma ha una melodia, una piccola sequenza di accordi. È uno scheletro, e se lo scheletro ha una sua integrità può esser capito nella sua semplicità, senza sovrastrutture».

5. «Il piano era lo strumento giusto per Frank Underwood: molto preciso e molto meccanico. Per questo l’ho inserito nel tema principale, poco prima che il basso entri. Il piano è entrato nella colonna sonora mentre ci lavoravo e non ne è più uscito».

6. «La linea di basso è fatta con un mix di sintetizzatori analogici e di un bassista registrato mentre suona la parte, dal vivo. Ah, è mio figlio Henry, che è un ottimo giovane musicista, che qui suona il contrabbasso».

7. «Nel main theme, il basso suona sempre in Mi minore, ma la melodia principale a volte passa in Mi maggiore. Questo crea quella sensazione straniante, quel senso di collisione, come se il bassista stesse suonando le note sbagliate».

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