'The Voice of Italy': la finale perde la sua battaglia contro la noia | Rolling Stone Italia
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‘The Voice of Italy’: la finale perde la sua battaglia contro la noia

Incoronata Maryam come vincitrice, ma lo show, nonostante Costantino e la Scabbia, non decolla.

‘The Voice of Italy’: la finale perde la sua battaglia contro la noia

Foto Alberto Scarpinato / IPA

Ieri sera, in prime time, su Rai2, si è consumata la finale di The Voice of Italy, l’unico talent italiano che ha il primato – più unico che raro – di non aver mai sfornato un cantante di successo. Nemmeno una meteora. Nulla. E non tiratemi fuori Suor Cristina perché sì, è vero, ha un ritorno mediatico, ma non possiamo definirla una popstar. Anche l’ormai (quasi) dimenticato Operazione Trionfo non ha lanciato un ciufolo in termini canori, ma almeno, quel talent, chiuse i battenti dopo la prima stagione. The Voice, invece, ha l’aggravante delle recidiva. Onestamente ho smesso di guardarlo dopo le Battle e l’eliminazione di quello che, a mio modestissimo avviso, era il più bravo di tutti: Aurelio Fierro Jr. L’interprete partenopeo è stato fatto fuori nello scontro con la drag queen Tekemaya. Se il primo è un cantante che – sempre a mio modestissimo avviso – ha le spalle tanto grosse da reggere una carriera, la seconda è una brava performer, ma è dai tempi di Billy More che non una drag non sfonda sul mercato discografico. E poi a livello di ugola, Fierro era di gran lunga migliore. Ma sono i meccanismi dei talent, né più né meno.

Ma veniamo alla serata di ieri che avrebbe tranquillamente potuto avere, come sottotitolo, “De profundis”. In tre parole: Una noia mortale. Lo show inizia con i quattro finalisti, Asia, Andrea, Beatrice e Maryam, che cantano la cover di Wake me up di Avicii, chiaro omaggio al dj recentemente scomparso. Sulle note della hit entrano i coach Al Bano (versione Tony Soprano), J-Ax (che fa J-Ax), Cristina Scabbia (che sembra la moglie di Pinhead di Hellraiser dopo che ha litigato col gatto) e Francesco Renga (versione “Come ti eccito le milf”). Dopo i saluti tutti a festeggiare Al Bano che è diventato nonno. Di talenti, tra i quattro superstiti, ce ne sono solo due: Maryam (la vincitrice) del Team Al Bano e Andrea (che avrebbe dovuto trionfare) del Team Scabbia.

Ma andiamo ad analizzare i concorrenti che si sono giocati l’atto finale. Asia è la quarta classificata ed è quella che viene definita “la raffinata”. Canta Con il nastro rosa di Battisti in un mash up con Beat it di Michael Jackson. Bravina, ma niente di che. Renga gongola, i coach dicono che è un vero talento. Dopo le sue esibizioni mi viene voglia di passare su Rai4 per vedere l’Eurovision. Quando canta L’amore altrove con il suo coach Renga, poi, sembra proprio una corista. Diciamo che la materia prima c’è, ma è ancora un po’ grezza. In questo contesto non è riuscita a spiccare.

Andrea, il belloccio simil-Renga, si è piazzato in terza posizione. È evidentemente il più bravo. Una spanna sopra le sfidanti. Canta Dream on degli Aerosmith. Bella anche l’esibizione in duetto con la Scabbia sulle note di Under pressure di Bowie e Queen. Avrebbe dovuto vincere lui. Forse è stato penalizzato dall’inedito. Beatrice è la diciannovenne di Verona osannata da J-Ax. Forse una miracolata. Il rapper dice che infila le unghie nell’anima di chi l’ascolta. Per me ha solo infilato una stecca dopo l’altra cantando I wanna dance with somebody di Whitney Houston. Che io dico, se non hai la voce ancora strutturata – e tu Beatrice non ce l’hai per ora – ma come fai a confrontarti con una delle più grandi voci di tutto il mondo? Ammetto che dopo l’esibizione della ragazzotta veronese ho pensato che forse non sarei riuscito ad arrivare fino alla fine della trasmissione. Beatrice è medaglia d’argento, ma sarebbe dovuta uscire molto prima. Nel duetti con J-Ax se la cava meglio. Il brano Piccole cose lo indossa bene. E forse avrebbero dovuto puntare subito su cose così.

La vincitrice Maryam viene vista dal suo coach Al Bano come la versione femminile di se stesso. Esordisce con No di Meghan Trainor. Davvero brava. Anche l’inedito è carino. L’unica nota negativa – e questo vale per tutti i concorrenti – sono i vestiti. Capisco che siamo su Rai2, ma Maryam, che è una ragazza giovane (con tanto di piercing al naso), non la si può vestire come Katia Ricciarelli. Questa deve essere appetibile per il mercato dei ragazzi, non si può conciare in quel modo.

Per il resto la serata – tra uno sbadiglio e l’altro, tra un ospite come Betta Lemme e uno come Mihail, tra le coreografie simili-Tommassini e la speranza che arrivasse il prima possibile l’annuncio del vincitore – ha avuto i soli guizzi di Cristina Scabbia che, sbattendosene alla grande di essere in Rai, per tutta la durata dello show ci ha tenuto a sottolineare quanto il premestruo avrebbe potuto condizionare il suo umore durante la diretta. Senza dubbio la rivelazione del talent è lei. E lo è perché se ne fotte. Se la redarguiscono fa spallucce. Non gliene frega un cazzo. Altra nota divertente è stata Lory Del Santo, in collegamento per Radio2, che faceva ironiche avances a Renga. Magari vedremo il cantautore di Brescia come nuovo protagonista di The Lady.

Le battute più azzeccate le hanno fatte Ema Stokholma citando l’autotune di Biondo ad Amici, Renga quando ha asfaltato la Scabbia dicendole che lei è lunica a non aver cantato pezzi suoi nel duetto perché non li conosce nessuno. E poi J-Ax che, quando Renga per scherzare ha azzardato un “Il ragazzo si farà”, lui ha risposto “Mi sono già fatto”. Poi nessuna nota di rilievo. Discorso diverso per il conduttore, Costantino della Gherardesca. Per prima cosa ha retto bene la diretta e questo alla faccia di chi diceva che funziona solo su programmi registrati. Le seconda cosa è che, un personaggio così, deve essere impiegato in altro. L’ironia di Costa non può essere costretta in un format che ha tempi preconfezionati. Uno come Della Gherardesca ha le ali tarpate in uno show del genere. Last but not least l’annuncio del vincitore mi ha fatto molto ridere. Forse quello più asettico di sempre. Roba che la D’Urso, l’avesse sentito, avrebbe avuto un mancanmento.

Alla fine di tutto la domanda è una sola: ma non è che fanno un’altra edizione vero?