‘Lockdown Generation’, l’emergenza Covid raccontata dai bambini | Rolling Stone Italia
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‘Lockdown Generation’, l’emergenza Covid raccontata dai bambini

Che sono narratori potenti. E in questo doc (al cinema dal 16 agosto, prodotto e distribuito da RS Productions) raccontano senza filtri com'è crescere nel bel mezzo di una pandemia globale

Joyce, Mattia, Roberto, Emanuele, Irene, Zacharias, Luke, Valeria, Giuseppe, Lorenzo, Eva provengono da nazioni diverse e sono di età compresa tra i 3 e i 9 anni. Ma cos’hanno in comune? Stanno crescendo nel bel mezzo di una pandemia: prima in isolamento tra parchi giochi deserti e scuole online, e ora comunque sempre a distanza controllata dai loro coetanei.

È la prima volta nella storia dell’umanità che si verifica un evento simile. A mostrare questa quotidianità alternativa a cui i piccoli si sono dovuti adattare mentre sta nascendo un mondo totalmente nuovo ci pensa Lockdown Generation, il documentario scritto e diretto da Francesco Cinquemani (dietro anche al soggetto insieme a Isabel da Rocha) e prodotto e distribuito da RS Productions, al cinema dal 16 agosto.

C’è Irene che impasta il pane, Zacharias che dice che in Svezia le mascherine non le indossa nessuno, Valeria che canta “Virus, virus, vai via”: i bambini sono narratori potenti. Perché sono diretti, spesso quasi brutali, puntano all’essenziale e parlano sempre onestamente. Raccontando della loro esperienza comune, rafforzano il senso di appartenenza individuale. Loro stessi ci accolgono nelle loro case a Roma, Napoli, Palermo, Il Cairo, Wenzhou, Copenaghen, Boston, Berlino, Tokyo, Barcellona e Hong Kong. Alcuni vivono con un genitore single, altri insieme a chi è stato separato dai cambiamenti causati dall’emergenza Covid. Due dei protagonisti sono affetti da autismo e incapacità di apprendimento e ci restituiscono una percezione completamente diversa della realtà.

Con il manifestarsi dell’attuale crisi globale, è fondamentale documentare gli effetti del distacco e dell’isolamento sociale sui bambini. Stanno attraversando un periodo che nessun’altra generazione ha mai vissuto prima. E che lascerà un segno indelebile nelle loro vite e avrà impatto drammatico sulle loro scelte future. Le loro abitudini sociali sono cambiate e in che modo? Come vivono la mascherina, le città vuote e il distanziamento sociale? Come reagiscono agli strumenti tecnologici che hanno effettivamente eliminato qualsiasi contatto fisico?

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