Il 'Sex & the City' indiano si inchioda su un dildo | Rolling Stone Italia
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Il ‘Sex & the City’ indiano si inchioda su un dildo

Una commedia di Bollywood ha scatenato un putiferio per una scena di masturbazione. «In una cultura che colpevolizza la sessualità femminile, mostrare una ragazza che si masturba contribuisce all'emancipazione»

Il ‘Sex & the City’ indiano si inchioda su un dildo

Le protagoniste di Veere Di Wedding

Ieri Sex & The City ha compiuto il suo 20esimo compleanno, e un po’ tutti online hanno dedicato un pezzo o un tweet alle storie di Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha: qualcuno ha celebrato lo sdoganamento della libertà sessuale femminile, qualcun altro l’importanza dei primi personaggi gay (anche se stereotipati) nella serialità mainstream americana. Tutti concordano su un punto: Sex & The City è invecchiato, il mondo è cambiato e molte delle “rivoluzioni” dell’epoca ora sono parte integrante della nostra dieta culturale. Almeno così dovrebbe essere qui in Italia, dove lo show ha avuto un impatto enorme ed è ancora in heavy rotation sui palinsesti televisivi, ministro Fontana permettendo.

Così non è in India, dove un film – pubblicizzato come “la risposta di Bollywood alle storie di Carrie & Co.” – sta facendo scandalo per una scena di masturbazione femminile. Si tratta di Veere Di Wedding, una buddy-comedy con protagoniste quattro amiche per la pelle e le loro disavventure sentimentali. La storia è ambientata in una Nuova Delhi innaffiata di cocktail, parolacce – anche in Hindi – e relazioni che durano una notte. Le protagoniste sono Kareena Kapoor Khan, Sonam Kapoor Ahuja, Shikha Talsania e Swara Bhaskar. Quest’ultima è al centro della scena che ha acceso lo scandalo sulla stampa e sui social indiani: il suo personaggio, sommerso dalle difficoltà di un matrimonio in crisi, è inquadrato mentre si masturba con un dildo. Tutto qui.

Swara Bhaskar

«Hey Swara, ho visto Veere Di Wedding con mia nonna. La scena della masturbazione ci ha imbarazzato molto», ha scritto su Twitter @firkiii (1441 retweet, 2847 like al momento in cui scrivo, ed è solo uno tra migliaia di commenti negativi). «Quando siamo usciti dal cinema mi ha detto: “Sono induista e mi vergogno di questo film”».

Le reazioni dei media non sono così diverse, anche se il film è decisamente meno politicamente esplicito di Lipstick Under My Burkha, un’altra (premiatissima) black comedy criticata per i suoi contenuti espliciti – si arrivò addirittura alla censura, e il film rimase lontano dalle sale cinematografiche indiane per più di sei mesi.

CNN-IBN ha scritto che i personaggi «parlano continuamente di sesso e orgasmi, bevono fino allo svenimento e si risvegliano nel letto di qualche sconosciuto. Niente di tutto questo sarebbe un problema se non fosse così finto. O se facesse ridere almeno una volta». Per fortuna c’è qualche voce stonata, come NDTV: «In India si è attivato un allarme. A volte c’è bisogno di un film per ricordarci il significato di un orgasmo».

«Veere Di Wedding è un ritratto brutalmente onesto delle donne delle metropoli indiane: economicamente indipendenti, libere, emancipate. Donne che bevono, ballano, fanno sesso, si godono la vita e odiano la cultura familiare tradizionale», ha scritto Deepika Narayan Bhardwaj, una giornalista di Daily0, un blog d’opinione legato all’India Today Group. «Il film non fa nessuna affermazione politica, mostra solo le vite di quattro ragazze che affrontano i loro problemi. Chiunque pensi che sia esagerato ha bisogno di un reality check».

Nelle ultime ore, probabilmente stanca dell’ennesimo tweet accusatorio, Swara Bhaskar ha scritto che «masturbarsi significa prendere possesso del proprio corpo, della propria sessualità. In una cultura che ignora o colpevolizza la sessualità femminile, mostrare una ragazza che si masturba e non giudicarla contribuisce all’emancipazione».

La polemica, come spesso succede, ha benedetto gli incassi al botteghino. E poi, come ha scritto un utente in risposta a @firkiii e alla sua crisi familiare, anche in India si masturbano tutti. Persino le nonne.

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