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È morta Irene Papas, diva greca e globale

E anche molto ‘italiana’. Tantissimi i suoi film diventati classici, da ‘Zorba il greco’ a ‘Z – L’orgia del potere’. Aveva 96 anni

È morta Irene Papas, diva greca e globale

Irene Papas a Venezia nel 1970

Foto: Rino Petrosino/Mondadori via Getty Images

È morta all’età di 96 anni Irene Papas, diva greca diventata un’icona del cinema internazionale.

Nata a Chiliomodi, Corinzia, nel 1926, ha iniziato come modella e, dopo aver sposato il regista greco Alkis Papas, è stata lanciata nel cinema internazionale da La città morta (1952) di Frixos Iliadis, presentato al Festival di Cannes del 1952.

È proprio all’inizio degli anni ’50 che inizia ad avere grande successo anche in Italia, dove recita in tantissimi film, tra cui Una di quelle (1953) di Aldo Fabrizi, Le infedeli (1953) di Steno e Mario Monicelli e Attila (1956) di Pietro Francisci.

La chiamata di Hollywood non si fa attendere. Nel 1956 è la protagonista femminile del western La legge del capestro di Robert Wise, accanto a James Cagney, cui segue Le avventure dei tre moschettieri (1957) di Joseph Lerner. Rientrata in Grecia per Elettra (1962) di Michael Cacoyannis, grandissimo successo in patria, torna in America per produzioni poi diventate cult come I cannoni di Navarone (1961) di J. Lee Thompson, Zorba il greco (1964) di Michael Cacoyannis, al fianco di Anthony Quinn, e Anna dei mille giorni (1969) di Charles Jarrott.

L’Europa resta però la sua casa. Gli anni ’60 e ’70 sono quelli di titoli importanti come A ciascuno il suo (1967) di Elio Petri, con Gian Maria Volonté, Z – L’orgia del potere (1969) di Costa-Gavras, premio Oscar per il miglior film straniero, e Le troiane (1970) e Ifigenia (1977), entrambi di Michael Cacoyannis.

Tra i suoi ruoli più noti al pubblico italiano, anche quello di Penelope nello sceneggiato di grandissimo successo Odissea (1968) e quello di Sefora in Mosè, la legge del deserto (1974). Nel 1987 presiedette la giuria della Mostra di Venezia. Tra i film più celebri dei primi 2000, Il mandolino del capitano Corelli (2001) di John Madden e Un film parlato (2003) di Manoel de Oliveira.

Sul fronte musicale, Papas ha preso parte all’album della band greca Aphrodite’s Child intitolato 666 (1972), ed è stata protagonista di una performance dalle chiarissime allusioni sessuali nel brano ∞(Infinity). Successivamente, ha registrato due album con il compositore Vangelis (tastierista del gruppo): Odes (1979) e Rapsodies (1986).

L’ultimo film di Irene Papas è Ecuba – Il film (2004), da lei stessa diretto insieme a Giuliana Berlinguer.

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