L’ultima volta di Chewbacca | Rolling Stone Italia
Interviste

L’ultima volta di Chewbacca


In questa intervista inedita, Peter Mayhew – l’attore che ha interpretato il wookie più amato di "Star Wars" – racconta i segreti del suo personaggio e cosa ha provato quando è tornato a bordo del Millennium Falcon

L’ultima volta di Chewbacca

Peter Mayhew sul set di ‘Star Wars Episodio IV: Una nuova speranza’

Foto: Lucasfilm Ltd.

Intrappolato in un enorme abito peloso, Peter Mayhew aveva solo i suoi occhi azzurri per dare vita a Chewbacca – e ci è riuscito, rendendo lo strano co-pilota di Han Solo reale tanto quanto l’homo sapiens ai posti di comando. Nel novembre del 2015 Mayhew, che è morto giovedì 2 maggio a 74 anni, mi telefonò per un’intervista da inserire nella cover story dedicata a Star Wars: Il risveglio della Forza. Ecco cosa ci siamo detti.

È un momento unico per te?
Lo è davvero. Lavoro in questo settore da molto tempo e non ho mai visto niente del genere. Soffrirò d’ansia ma mi godrò tutto.

Quando hai scoperto che Chewbacca sarebbe tornato nel nuovo film?
Beh, abbiamo fatto la trilogia originale e poi ci hanno chiamato per Episodio III, c’era bisogno che Chewie tirasse Yoda fuori dai guai. Per questo film? Mi ha telefonato J.J. Abrams, “Hey Peter, come va?”. “Sto bene”. “C’è una piccola cosa che potresti fare per me”. “Cosa?”. “Abbiamo un film in uscita e vorremmo che partecipassi. Vai sul set, in Inghilterra, e bla bla bla. Pensi di potercela fare?” Ho detto: “Certo, non vedo perché no”. Gli ho spiegato che avevo appena subito un intervento chirurgico: “Guarda, non posso camminare. Posso fare tutto il resto, ma non camminare”. Lui ha risposto, “Ok, troveremo una soluzione”. Ero molto, molto contento.

A differenza degli altri personaggi della trilogia originale, Chewbacca non sembra invecchiato di un giorno. 
Sì, Chewie è ingrassato un po’, ma è sempre più basso degli altri Wookie di Episodio III! Per questo film hanno riprodotto il costume della trilogia originale. Non ci sono differenze.

Com’è stato tornare a recitare con Harrison Ford dopo quasi trent’anni?

Molto interessante. Harrison è uno splendido maestro. Ti spiega cosa devi fare e come farlo. Tu devi solo seguirlo – è dalle sue parole che si capiscono le reazioni di Chewie.

Com’è cambiato interpretare questo personaggio nel corso degli anni?
Lucas mi disse subito che sarebbe stato un personaggio muto, perché i rumori vengono aggiunti in fase di montaggio. Per me era più semplice, perché non è facile farsi sentire attraverso la maschera! Cerchi di fare il meglio che puoi, poi ci aggiungono sopra la vera voce di Chewie. Non è facile, davvero.

Gli altri attori del cast mi hanno detto che rivederti a bordo del Millennium Falcon è stato commovente… 

Avevo la tachicardia, sul serio. Non puoi immaginare quant’è stato strano vedere tutta quella gente alla Star Wars Celebration, in California… guardavano il trailer e festeggiavano perché speravano che Chewie fosse nel film. È stata un’esperienza fenomenale. Non lo dimenticherò mai.

Cosa ricorderai delle riprese di questo film? 

Credo il ritorno sul Falcon. La nave era della stessa dimensione dell’originale. Per ricostruirla hanno usato i progetti originali: c’erano i sedili da pilota nell’abitacolo, perfetti per chi ha le gambe lunghe come me e deve saltare a bordo rapidamente.

Harrison Ford ha raccontato del suo incidente sul set, quando lo sportello del Falcon l’ha colpito alla gamba. Eri con lui quando è successo?

Ero vicino, diciamo così. Ho visto cosa stavano facendo, ma non ero nella posizione di aiutare, a differenza della troupe e degli attori nei paraggi.

Quali sono le tue scene preferite di Chewbacca?

Direi la partita di scacchi, perché c’era la scacchiera ma nessuna pedina. Come fai a giocare a scacchi senza pedine? Poi… in L’impero colpisce ancora c’è la scena su Hoth in cui Mark Hamill e Harrison restano fuori dalla base dell’Alleanza Ribelle: Chewie è nel Falcon, vede le porte chiudersi e ruggisce… un ruggito spaventoso. Abbiamo girato quella scena in due take. È ancora molto emozionante.

È indimenticabile.

Sì, bellissima. Nel Ritorno dello Jedi, invece, credo che la mia preferita sia quella sulla nave di Jabba, quando siamo tutti sul trampolino. Su quel trampolino c’erano una dozzina di persone: Billy Dee Williams, Harrison… a un certo punto ha iniziato a traballare! Ma siamo riusciti a fare tutto. E il film è andato avanti.

Secondo te, perché Star Wars è ancora così amato? 

Beh, innanzitutto è un film per famiglie. Quando uscì l’originale non c’era niente di simile al mondo, non esistevano film per tutta la famiglia, dai nonni ai nipoti. Poi è arrivato Star Wars: ai bambini piacevano i robot e tutto il resto. I genitori pensavano “Beh, posso guardarlo anche io”. E i nonni apprezzavano il triangolo tra Carrie Fisher, Mark e Harrison.

Come riassumeresti il ruolo di Chewbacca? 

Fondamentalmente, il mio personaggio è un orsacchiotto. Se ti guardi intorno nel tuo ufficio, quanti dei tuoi colleghi sono cresciuti con un peluche o con la copertina di Linus? Chewie è proprio questo. E ci protegge tutti.

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