Finn Wolfhard, tra "Stranger Things" e "IT": l'intervista | Rolling Stone Italia
Interviste

Finn Wolfhard, un nerd 14enne incastrato negli anni ’80

Abbiamo incontrato il protagonista di "Stranger Things" e "IT", per farci raccontare il suo incredibile anno

Finn Wolfhard è nato nel 2002. È Mike Wheeler in "Stranger Things" e Richie Tozier in "IT"

Lo vedo e la prima cosa che faccio è quella di dargli una copia di RS, a lui, l’unico musicista rock&roll del gruppo di ragazzini che sto intervistando sia per IT, che per Stranger Things 2, di cui sono tutti in palpitazione. Capelli ricci neri corvino, volto largo, occhi vispi, mascella semi quadrata e un sorriso contagioso. Finn Wolfhard, fisicamente ha 14 anni, ne dimostra 11/12 perché è alto, ma più parliamo e più lo spirito che esce è quello di un old soul, di un’anima antica, avido di videogiochi, abbastanza nerd, molto appassionato di cinema e musica retrò.

«Sembri mio padre, simpatico, rotondo e divertente come lui, c’assomigli», mi dice, senza rendersi conto del rischio di due cazzotti in cui è incorso.

Ci sediamo sul divano e andiamo alla scoperta del ragazzino, fra i cui talenti, anche il debutto come regista per un video dei Spendtime Palace e un concerto benefico, Strange 80s, con la sua band Calpurnia, con musicisti del calibro di Tenacious di Jack Black, Weird Al Yankovic, Deap Vally e Jane Wiedlin dei The Go-Go’s. Diventato famoso nel ruolo di Mike Wheeler, nella serie Stranger Things di Netflix, Finn è anche uno dei protagonisti del Losers Club di IT, ispirato ad uno dei capolavori di Stephen King, una gang di ragazzini che cercano di sconfiggere il clown malefico Pennywise.

Ed è da qui che partiamo. Quale sono le regole essenziali per fare un buon horror?
L’importante è l’idea, quello che ti spaventa, l’irrazionale, non qualcosa o qualcuno. Ho paura dei ragni, ma un film horror sui ragni non mi terrorizza. L’horror è un genere che mi fa pensare, attiva il cervello, lo mantiene sveglio, non sai mai se quello che vedi è pura fantasia o potrebbe succedere in realtà. Più guardo film horror e più mi sento intelligente!

Quali sono i film che ti spaventano di più?
La Cosa e It Follows. Prima di IT non mi piacevano molto gli horror, ma adesso me li guardo tutti.

Hai letto IT?
Ho letto solo i primi tre capitoli. Tutti i ragazzi della band dei Losers hanno provato a leggerlo, ma sono più di mille pagine e nessuno è riuscito a finirlo. Io non avevo molto tempo prima di iniziare le riprese e poi non volevo farmi condizionare troppo e fare una brutta copia di Ritchie. Mio cugino è l’unica persona che conosco che lo ha letto, gli è piaciuto molto, era curioso di vedere se sarei riuscito a fare un buon lavoro. Ho una copia nella mia libreria, prima o poi lo finirò.

Ti piacciono i clown?
Non troppo, anche se rispetto la loro etica professionale, non è facile far ridere truccati come loro. Io non li vorrei mai ad un mio compleanno, ma sono contento che esistano, senza di loro non avrei mai fatto questo film.

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Passiamo a Stranger Things 2. Che c’è di nuovo?
Ci sono nuovi personaggi, e… SPOILER! Scopriamo anche la sorella di Undici, anche se non vi dico chi è! (No kidding come se non avessimo capito, nuovi personaggi donna!) Will invece non è messo bene, e nella nuova stagione cerchiamo di capire quali sono le origini dei suoi problemi. Rispetto alla prima stagione è molto più dark oltre a tanti riferimenti anni ’80, non solo musicali come Michael Jackson ma anche cinematografici tra cui Carpenter, King o Wes Craven. Ritorna Dungeons & Dragons e ci vedrete super invasati con Ghostbusters, uscito nel 1984, anno in cui è ambientata la seconda stagione. Siamo in pieno Halloween e quindi non sappiamo quali saranno i mostri veri, quelli fantastici o quelli del frutto delle paure del nostro inconscio.

Sei anche musicista. Cos’hai imparato dalla musica anni ’80 della serie?
Nella nuova stagione c’è un po’ di tutto, The Scorpions, Devo, Duran Duran, Siouxsie and the Banshees e anche video arcade con Pac-Man, le prime videocamere e ancora le biblioteche, la fonte primordiale di Internet! I miei genitori sono cresciuti con quella musica, grazie a loro sono un grande fan dei Joy Division, New Order, Clash e tutte le colonne sonore delle Anime e video games di quel periodo.

Sia in Stranger Things che in IT, fai parte di una gang. È diverso lavorare in un gruppo?
È molto più divertente. Prima di iniziare le riprese di IT abbiamo passato un paio di settimane insieme e ci siamo trovati benissimo. Quando siamo tutti insieme andiamo sempre a casa di Wyatt Oleff, per giocare a videogames e spesso dormiamo da lui. Con il cast di Stranger Things siamo molto più affiatati perché passiamo mesi insieme, sia sul set che fuori. Il primo giorno che li ho conosciuti il nostro acting coach ci ha insegnato un esercizio utilissimo. Ci ha fatto ballare ascoltando musica rock anni ’80 e quando si fermava la musica, siccome eravamo in coppie, uno di noi si lasciava andare e l’altro doveva evitare di farlo cadere, anche se in quel momento non era proprio a portata di mano. È un bell’esercizio, che ci ha insegnato a fidarci degli altri membri del gruppo.

La cosa più importante che hai imparato dai Duffer Brothers (i creatori della serie)?
Ho imparato a fidarmi dei miei istinti, non solo come attore, ma anche dietro la camera. Ho sempre voluto dirigere, e spero un giorno di fare un film. I Duffer sono molto alla mano, mi hanno insegnato quanto è importante fidarsi dei propri attori, di quanto sia creativamente stimolante improvvisare, e di non lasciarsi mai scappare una buona idea, anche se è frutto della mente di qualcun’altro. Come regista è importante essere paziente e fidarsi delle persone con cui lavori, alla fine tutto il buon karma, torna a tuo favore.


Sei un geek? E si si, per cosa?
Mi interessa il montaggio, uso FinalCut per montare quello che giro per scherzo sul set, e anche per i miei progetti più professionali. Sono un vero geek quando si tratta di Nintendo, parliamo di old school, colleziono di tutto, giochi, console, libri, e tutta una serie di vintage toys più vecchi di me!

I tuoi film preferiti anni ’80?
Sono sempre stato un fan di quel genere, anche prima di Stranger Things. Amo John Hughes, il mio preferito è Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare con Molly Ringwald, I Goonies e Schegge di follia con Winona Ryder.

Quando ti stanchi degli anni ’80, dove vorresti andare?
Negli anni ’90. Solo perche’ l’horror di quegli anni è molto più metaforico, tipo Il silenzio degli innocenti, e ci sono zero clowns! E poi mi piacerebbe essere nel remake di Ricomincio da capo, sarebbe un sogno lavorare con Bill Murray. Sono anche un grande fan dei Nirvana, la band per eccellenza di quegli anni.

Quando hai iniziato a recitare?
Avevo 8 anni, mi piaceva il cinema e ho chiesto a mio padre se potevo provare a fare qualche audizione, per vedere se mi sarebbe piaciuto. Mio padre è un uomo straordinario, e mi ha sempre supportato. Abbiamo iniziato con spot pubblicitari, anche se il primo lavoro pagato l’ho fatto in un video musicale di una band di LA. Non erano male, ma purtoppo si sono sciolti prima di diventare famosi.

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