Temptation Island Vip, le pagelle: Simone e Chiara, ci avete preso a schiaffi (morali) | Rolling Stone Italia
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Temptation Island Vip, le pagelle: Simone e Chiara, ci avete preso a schiaffi (morali)

Loro, su cui non avremmo mai scommesso un euro, escono trionfatori da un reality in cui di solito si esce sempre e comunque sconfitti

Temptation Island Vip, le pagelle: Simone e Chiara, ci avete preso a schiaffi (morali)

Se non hai pregiudizi, persino Temptation Island Vip può insegnarti qualcosa. E no, non solo a prendere la tv a martellate. Proprio mentre stai curando l’orticaria che ti ha provocato l’ennesima ripetizione dell’espressione “viaggio nei sentimenti” da parte di Alessia Marcuzzi – che detta da lei ti fa venire in mente una versione demenziale di Inside Out, il capolavoro della Pixar, ma con i protagonisti del cartoon divulgativo Viaggio nel corpo umano – ti trovi a commuoverti per due ragazzi che hanno sbattuto in faccia a tutti la loro purezza. Chiara Esposito e Simone Bonaccorsi, belli come il sole dentro e fuori, ci hanno preso a schiaffi. Morali.

Prima di tutto al sottoscritto, che ha ironizzato sul fatto che lei ci provava anche con gli oggetti inanimati e che lui dovesse far posto, nel proprio guardaroba, a nuovi fantasiosi copricapi. Se ho passato la scorsa puntata a vergognarmi di essere un uomo, per colpa di Andrea il tabaccaio, ho passato questa a vergognarmi per non averne capito uno migliore di me.

Simone sembrava il bambacione fessacchiotto, lui, ilpiùbelloditalia ci sembrava anche ilpiùfessoditemptation, persino i suoi compagni d’avventura lo aizzavano contro la compagna e non di rado si prendevano gioco di lui. Non parliamo, poi, dei social, lo avevano già condannato al ruolo di cornuto, mazziato e zimbellato. Altro che zimbello, Simone mio, ci hai insegnato com’è un uomo vero. Saldo nella fiducia per la sua donna, consapevole del suo carattere e della sua indole, rispettoso della sua libertà e del suo modo di stare al mondo. Uno che se ne frega delle apparenze e delle convenzioni, uno che mette al primo posto la felicità altrui. Uno che nel momento peggiore, in cui tutta Italia lo prendeva in giro, dopo i video più ambigui di lei, sfoderava un sorriso puro e aperto e diceva, semplicemente “è la mia vita, è la mia compagna, noi usciremo di qui insieme e la sposerò”.

E Chiara, bella in modo abbagliante nella sfacciataggine della sua giovane età, lei che sembrava una bambina capricciosa, frivola e sexy, in due puntate sfodera un colpo di scena da urlo, mettendo tutti nel sacco con la dichiarazione d’amore e fedeltà più matura e determinata che si potesse immaginare. Sono usciti insieme, dopo un bacio sdraiati sulla spiaggia davanti a una Marcuzzi commossa e sorridente, abbracciati stretti tra baci, coccole, risate e parole che a scriverle, sarebbero venute peggio a qualsiasi sceneggiatore. Mentre noi facevamo le commari secche, loro si amavano come gli pareva, alla faccia di tutti. Loro, su cui non avremmo mai scommesso un euro (alla prima puntata, sospettavo addirittura che fossero una coppia finta: questo vi fa capire che capisco d’amore quanto Salvini di politica), escono trionfatori da un reality in cui di solito si esce sempre e comunque sconfitti.

Alla fine se la cavano pure Anna Pettinelli e Stefano Andrea Macchi. Lei pur furiosa ed eccessiva, innamorata e ferita, è lucida e piena del consueto carattere e della sua dialettica pungente anche nel momento più difficile. E ci mostra una fragilità, una delicatezza, una dolcezza che non le sospettavamo. Lui, a cui era capitata Cecilia Zagarrigo, l’unica tentatrice di cui potersi innamorare davvero in tutta l’isola (le altre sono sinceramente improponibili), è stato perfetto nell’atto finale. Dopo aver percorso un crinale pericoloso, ci ha ricordato che noi uomini mai e poi mai dobbiamo credere a quello che ci dicono le donne. Ci ha fatto un’infinita tenerezza quando ha detto “ma chiama Cecilia, te lo dirà lei che non c’è niente” (e ha ragione, perché quando l’altra lo saluta le vedi in faccia tutta la disperazione di chi avrebbe voluto un altro po’ di tempo per intaccare le barriere di chi stava conquistando) e ancora di più quando ha risposto alla compagna “ma come, ho fatto quello che mi hai detto tu: entra e divertiti!”. Che è come credere a una donna quando le chiedi “cos’hai” e lei ti dice “niente”, o pensare che le domande “sono ingrassata?”, “sono invecchiata?” o “ma questo è un capello bianco” prevedano realmente una risposta sincera.

Il povero Macchi, che ingenuotto ci è sembrato fin dall’inizio, non aveva capito che la Pettinelli con quel divertiti stava in realtà dicendo “piangi tutte le notti, ripeti sospirando il mio nome ogni 45 minuti, non ti azzardare a parlare con una donna, neanche fosse un’infermiera che deve salvarti la vita, agli altri uomini declama lodi e odi in mio onore”. Lui, invece, ha pensato che lei gli avesse concesso di divertirsi sul serio. Che regazzino. Il modo in cui, dopo aver sbagliato tutto a partire dall’entrata in scena – lui con un sorriso a 320 denti, totalmente inconsapevole, che le va incontro correndo -, le chiede scusa, è lo specchio della sua buona fede. E del fatto che sia un adorabile fessacchione. Certo, la coperta sulle gambe al falò lo rende il maschio meno sexy del pianeta e gli occhi da bambino mortificato lo faranno diventare un meme. Ma Anna se lo porta via in tempo e vivranno felici e contenti. Non subito, perché la Pettinelli gliela farà pagare, è sicuro, ma si vede che è pazza di lui. Ricambiata. Cecilia saprà consolarsi, ne siamo certi. Ma ci mancherà.

Se pensate che questa puntata che assomiglia a un melodramma strappalacrime di Nicholas Sparks abbia contagiato in positivo anche Silvia Tirado e Gabriele Pippo, ecco, il miracolo non è avvenuto. Lei rimane precisina e odiosa, lui un uomo che fa sembrare Ottusangolo del Grande Fratello un Nobel per la Letteratura. Ma molto meno simpatico del mitico Sergio Volpini. E poi c’è Alex Belli, l’ultimo arrivato: la sua tuttologia ci darà tante soddisfazioni. La sua lezione su Tesla al figlio di Pippo Franco rimarrà nella storia della divulgazione, così come la descrizione delle coste thailandesi. La nostra “mission” (chi ha visto, ha capito) è renderlo il mito che merita e la sua compagna non biodegradabile, Delia, sappiamo che ci aiuterà in questo.

Neanche questa volta, invece, ci va di parlare di Pago e Serena Enardu. Lui è spezzato, ferito, piegato. Lei o è molto cinica, o è molto stupida o è molto arrabbiata. Quando si inalbera dicendo “ma questi due parlano solo di me?” riguardo al compagno e alla single, non si rende conto che mentre lei lo sta umiliando – se gli avesse serenamente messo le corna sarebbe stato meglio di questo stillicidio di confidenze, coccole e fughe (con tanto di parole nascoste) con un altro -, lui continua a pensarla. Lui morirebbe dalla voglia di trovare un appiglio qualsiasi per perdonarla. Pago uno di noi. Servo della gleba fino alla fine.