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Quest’anno X Factor vuole essere il cambiamento

In Inghilterra il talent chiude, in Italia sperimenta la fine delle distinzioni di genere. Per Manuel Agnelli, offrirà «un bel quadro su come si sentono i ragazzi». Ecco le nuove regole per le assegnazioni

Foto: Jule Hering

Dopo la chiusura dell’edizione britannica, la prima a lanciare il format, X Factor Italia tornerà giovedì 16 settembre con due importanti cambiamenti, entrambi noti da tempo: un nuovo conduttore, Ludovico Tersigni, e l’abolizione delle categorie nella competizione. Quando in luglio X Factor UK ha annunciato la chiusura si è parlato di un format ormai stantio. Forse anche per il timore di cadere nello stesso errore, l’edizione italiana del talent prodotto da Fremantle e targato Sky si apre all’insegna del cambiamento e, soprattutto, della volontà di calarsi nel presente.

Niente etichette, niente categorie, dunque: a X Factor 2021 non conteranno sesso, età e tipologia di formazione (solista o band) dei concorrenti. Una libertà che secondo Emma faciliterà lei e gli altri giudici Manuel Agnelli, Mika e “Manuelito” Hell Raton, che potranno mettere in primo piano il valore dei concorrenti. «Forse questa decisione oltre ad abbattere le etichette favorisce noi, che possiamo lavorare con tutti. Vai a sceglierti talenti con i quali sai che potrai fare molte più cose», ha detto la cantante nel corso della presentazione del programma avvenuta al Blue Note di Milano. «Non sprechiamo talenti, l’eccellenza è protetta», aggiunge Mika.

La curatrice di X Factor Eliana Guerra racconta che durante i provini alcuni concorrenti non si sentivano rappresentati dalle tradizionali categorie del programma. Nella prima puntata tra chi si presenta ai provini c’è ad esempio una persona che non si riconosce nel tradizionale binarismo di genere. È solo un esempio: l’idea è che chiunque non si senta rappresentato dalle distinzioni proposte dalle categorie delle edizioni precedenti possa sentirsi libero di non rispondere ad alcuna domanda chiarificatrice.

Con questa decisione l’edizione italiana, che l’anno scorso ha registrato in media circa 881 mila spettatori pari al 3,46% di share (contro i 745 mila, 3,31% di share del 2019 e 1.119.999, 4,96% di share del 2018), è la prima al mondo a lasciarsi alle spalle uno schema che risale alle origini del programma. I 12 concorrenti assegnati al termine delle Audition dalla direzione musicale del programma affidata ad Antonio Filippelli saranno scelti in base a un confronto con i giudici sui progetti artistici degli sfidanti e su quanto emerso nel corso delle selezioni. Resta una sola regola per i giudici: fra i tre componenti finali della loro squadra, selezionati dai 12 iniziali dopo Boot Camp e Home Visit, ci dovranno essere almeno un solista e almeno una band. Per il resto, Come As You Are, come recita il motto di questa edizione: niente Under Donne, Under Uomini, Over, Gruppi.

«Questa edizione ci permetterà di leggere davvero il cambiamento. Sarà un bellissimo quadro su come si sentono i ragazzi in questo momento», dice Manuel Agnelli riferendosi anche alla variegata offerta musicale, anche in questo caso oltre i generi. «Non c’è molto racconto musicale in televisione e un racconto della musica con questa varietà di generi per me rimane la cosa più importante. Vogliamo raccontare non quello che è successo, ma quello che sta succedendo. L’epopea dei Måneskin lo conferma: X Factor sta diventando il cambiamento, non lo sta solo raccontando e rappresentando».

Con questi presupposti e con un conduttore classe 1995 al timone che arriva da serie teen come SKAM Italia e Summertime e dice di volersi ispirare a Fiorello per questa prima esperienza in assoluto alla conduzione, X Factor sembrerebbe confermato anche nel 2022, nel caso qualcuno immaginasse una fine simile a quello dei cugini inglesi. «In Inghilterra» dice Mika a questo proposito «X Factor è rimasto un concorso basato sul canto e la base, non ha fatto un passo avanti. In Italia il racconto della proposta artistica è fondamentale».

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