‘Quelle brave ragazze’: le vecchie (sì: vietata la parola ‘anziane’) siamo noi | Rolling Stone Italia
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‘Quelle brave ragazze’: le vecchie (sì: vietata la parola ‘anziane’) siamo noi

Lo dice Mara Maionchi, ideatrice del nuovo reality ‘on the road’ Sky: «Chiamateci vecchie». Lei, Orietta Berti e Sandra Milo sono le mattatrici di un viaggio in cui immedesimarci. Perché l’età non conta

‘Quelle brave ragazze’: le vecchie (sì: vietata la parola ‘anziane’) siamo noi

Orietta Berti, Sandra Milo e Mara Maionchi sono ‘Quelle brave ragazze’

Foto: Sky

Da un’idea di Mara Maionchi, questa settimana su Sky Uno (e in streaming su NOW) è partito Quelle brave ragazze: un’avventura on the road in sei puntate che riunisce tre amiche di vecchia data in giro per la Spagna. Non tre amiche qualsiasi, ma tre mostri sacri: Sandra Milo, Orietta Berti e, per l’appunto, Mara. L’idea che sta alla base di ogni puntata è l’imprevedibilità, attraverso missioni e prove singolari da superare – dal concerto goth metal al volo in mongolfiera – senza sapere quale sarà la tappa successiva del loro viaggio, rigorosamente a bordo di un van fucsia maculato. Un sogno squisitamente camp che conquista già sulla carta.

«Non siamo anziane, siamo vecchie! In tre facciamo 248 anni». Questo aveva tenuto a precisare la Maionchi in conferenza stampa. «E si sa, superata una certa soglia o subentra la tristezza o ci si ride sopra. Ridere fa molto bene e l’età permette di essere più liberi, perché cadono i freni inibitori». Sante parole, Mara. Anche se, nel tuo caso, la mancanza di freni inibitori l’avevamo già scoperta ai tempi di X Factor, con tutti quei “vaffa” a microfono aperto.

Orietta, Mara e Sandra, messe a confronto, hanno tre storie di vita abbastanza singolari e tre modi diversissimi di affrontare il quotidiano. E questo si riflette molto nello show. Da una parte c’è Orietta che, non appena varca l’ingresso del primo appartamento di Madrid, si mette a spolverare come fosse a casa sua; al centro c’è Mara, con il suo carattere tranchant, pronta a tutto e allo stesso tempo deus ex machina; e all’estremo opposto c’è Sandra, che continua a vantarsi di possedere un grande spirito di adattamento ma fa la diva felliniana fin dai primi minuti.

Spirito di adattamento ma anche pigrizia, voglia di scoprire nuove usanze ma anche desiderio di cercare rifugio nei ristoranti italiani: in fondo qualsiasi viaggio in compagnia di amici racchiude queste componenti e fa emergere il carattere di ciascuno, nel bene e nel male. Voi, per dire, in vacanza siete più Orietta Berti o più Sandra Milo? Abbiamo provato ad analizzare il profilo psicologico delle tre protagoniste di Quelle brave ragazze.

Identikit 1: Orietta Berti o La Maniaca del Controllo

 

 
 
 
 
 
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Capelli sempre in ordine e valigia pronta da almeno una settimana. Ancor prima di partire, il prototipo Orietta Berti sa benissimo a cosa andrà incontro, ma sa anche bene a cosa NON vuole andare incontro. Fidanzata (nel suo caso: sposata da una vita) con lo stesso uomo dall’età di vent’anni, la Berti ha una concezione della night life abbastanza limitata, bacchetta tutti e non guarda di buon occhio chi si concede agli eccessi. Intendiamoci bene: il prototipo Orietta Berti si vanta in continuazione di avere amici molto sopra la righe e non si tira mai indietro («Ho fatto un duetto coi Maneskìn e Fedess, you know?»), ma in realtà ha un’anima tradizionalista che non riesci a scalfire nemmeno con il martello pneumatico. In particolare sul cibo: va bene provare le prelibatezze dalla cucina del posto, ma vuoi mettere un paio di rigatoni con il ragù alla bolognese? Per non parlare della pulizia in hotel: la Berti è una donna metodica, e ci tiene che tutto sia al posto giusto. Anche quando si parla di organizzare la giornata, è quella figura che ha già stampato tutto e conserva i biglietti dei musei nelle buste di plastica. Un altro suo pallino sono le spese: non ama spendere troppo, più per una questione etica e di abitudine. Detto questo, c’è una piccola dose di follia che contraddistingue questo profilo: un bicchiere di vino lo beve sempre volentieri, e alla bisogna tira sempre fuori un outfit pazzesco per lanciarsi all’avventura.

Identikit 2: Mara Maionchi o Take It Easy Ma Occhio Che Mordo

Foto: Sky

«Fate voi, a me va bene tutto». Il prototipo Mara Maionchi ha girato mezzo mondo ed è abituata a vedere di tutto. È una da bagaglio a mano, sempre. Non ha grandi pretese e lascia spesso che decidano gli altri, dal volo alla scelta dell’hotel, salvo però arrivare a giochi fatti per piantare grane e dire: «Io però avrei fatto diversamente». Di norma, è la figura che concilia i caratteri più estremi di un gruppo di persone, facendo da collante: è quella a cui tutti si rivolgono per parlare male di qualcuno o per trovare una spalla amica su cui piangere. La diplomazia è la sua arte, ma fino a un certo punto. Se pesti i piedi alla Maionchi, sono botte da orbi per tutti ed è capace di mandarti a stendere in trenta secondi. Certo, sa fare un passo indietro ed è generosa quando vede qualcuno in difficoltà, ma ha i suoi princìpi e i suoi valori inalienabili. Ad esempio, se qualcuno vuole fare shopping anziché dedicare un pomeriggio alla visita della città, accetta di buon grado ma stai sicuro che te la farà pagare, con gli interessi, alla prima occasione buona. La Maionchi è un personaggio abbastanza risolto, che sa il fatto suo («Ho trovato il grande amore? Mah… diciamo che sto a posto») ma che si diverte da matti a costruire strategie: da una parte ti concede libera scelta, dall’altra cerca di indirizzare tutti gli altri amici verso la sua, di scelta. Per costringerti a cambiarla senza che tu te ne renda conto.

Identikit 3: Sandra Milo o L’Eterna Svampita

Foto: Sky

È già tanto se arriva puntuale in aeroporto, perché ha chiuso i bagagli poco prima che arrivasse il taxi. Il prototipo Sandra Milo è uno spirito libero, ma piega tutti alle sue esigenze. Non si lamenta se una sera rimane in hotel a guardare un film, ma è capace di farti storie per il volo in economy o per la scarsa qualità della colazione, proprio quando non c’è tempo da perdere («Vorrei tanto sedermi in una pasticceria»). Diciamo che è abituata bene e a qualche vizio proprio non rinuncia, anche quando è in vacanza. Il suo carattere è fanciullesco, si dimentica tutto e quindi si affida completamente agli altri, ma allo stesso tempo la Milo è lunatica da morire: se è nel mood sbagliato, può mandare all’aria tutta una serata o, peggio, tutto il viaggio. Bisogna prenderla nel verso giusto, ma non ha solo aspetti negativi, anzi: è la figura che infonde più leggerezza, creatività e buonumore all’interno di un gruppo di amici. Non si ferma davanti a niente e a nessuno, quando ha un obiettivo chiaro in testa: porterebbe tutti a ballare nel club più esclusivo e inaccessibile, facendo uso del suo charme e della sua innata nonchalance con cui sa inventare amicizie che non ha. Magari non saprà cucinarti un uovo, ma conosce benissimo i trucchi per stare in società e su questo è imbattibile. Perfetta compagna di viaggio? Mah, non proprio di ogni singolo viaggio, perché comunque è una figura faticosa da seguire, ma di sicuro è la prima persona da chiamare per aggiungere quella dose di pepe che può rendere più appetitosa una vacanza.