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Non solo Gina Carano: le star ‘licenziate’ per commenti inappropriati

L’attrice di ‘The Mandalorian’ lasciata a casa dalla Lucasfilm per i suoi tweet filo-trumpiani. Ma, da Roseanne Barr a Jason Biggs, è solo l’ultima di una lunga serie...

Non solo Gina Carano: le star ‘licenziate’ per commenti inappropriati

Gina Carano in ‘The Mandalorian’

Foto: Disney+

L’ultima è Gina Carano. L’attrice di The Mandalorian è stata licenziata dalla serie Disney+ per tweet “inappropriati”. «Gli ebrei sono stati picchiati per le strade non dai soldati nazisti, ma dai loro vicini. Anche dai bambini», ha scritto Carano sul social. «Poiché la storia è revisionata, oggi la maggior parte delle persone non si rende conto che, per arrivare al punto in cui i soldati nazisti avrebbero potuto facilmente radunare migliaia di ebrei, il governo prima ha fatto in modo che i propri vicini li odiassero semplicemente per essere ebrei. È tanto diverso dall’odiare qualcuno per le sue opinioni politiche?». Opinioni filo-trumpiane (Carano si è sempre dichiarata repubblicana) che, visto il paragone con la Germania nazista, hanno sollevato un polverone. E hanno costretto la Lucasfilm, com’è costume oggi, a mettere l’attrice alla porta: «Gina Carano non è attualmente impiegata alla Lucasfilm e non ci sono piani perché lo sia in futuro», recita una nota della casa di produzione. «I suoi post sui social media che denigrano le persone in base alle loro identità culturali e religiose sono abominevoli e inaccettabili». Ma Carano non è l’unica, nel corso degli anni, ad averci rimesso il posto per colpa di tweet o commenti sconvenienti. Ecco gli scandali principali.

Roseanne Barr

The United States vs Pappa e ciccia. Ebbene sì: la protagonista della sitcom anni ’80-’90, di cui nel 2018 è andato in onda un revival, è stata allontanata dalla serie per aver definito Valerie Jarrett, ex consigliera di Barack Obama, «nata dall’incontro tra la Fratellanza Musulmana e Il pianeta delle scimmie». Le sue scuse (contrite) non sono bastate.

Jason Biggs

Nel 2012 l’ex Jim Levenstein della saga dei fratelli Weitz, in seguito all’incidente di un aereo della Malaysian Airlines che costò la vita a oltre 300 persone, scrisse online: «Qualcuno vuole le mie miglia della Malaysian Airlines?». Apriti cielo: letteralmente. Quella domanda gli costò il doppiaggio della voce di Leonardo in Teenage Mutant Ninja Turtles (su Nickelodeon). Bye bye, Mr. American Pie.

Kathy Griffin

Una foto di sé stessa mentre regge la testa insanguinata di Donald Trump. La comica scorrettissima Kathy Griffin è sembrata troppo incorrect anche ai suoi fan. E persino dai suoi amici: «Sono sconvolto da quell’immagine», dichiarò il collega e (ex) BFF Anderson Cooper. La CNN, su cui la comedian andava in onda, ovviamente non l’ha perdonata.

Charlie Sheen

Due uomini e mezzo… meno uno. Non è un problema di matematica, è il caso che ha travolto l’eterno bad guy Charlie Sheen nel 2011, quando diede dei «porci ebrei» ai creatori e produttori Chuck Lorre e Mark Burg. La serie non è più stata quella di prima, sostengono gli aficionados. E neanche la carriera di Charlie.

Nicollette Sheridan

Casalinga disperata… per davvero. La più hot delle Desperate Housewives (indimenticabili la mise della sua Edie Britt) ha perso la sua villetta a Wisteria Lane per aver accusato Marc Cherry, showrunner della serie, di violenza fisica e psicologica. Oggi, forse, sarebbero tutti con lei.

Nick Cannon

Altro giro, altri commenti razzisti e antisemiti. «I veri ebrei sono i neri», affermò Nick Cannon durante il suo podcast Cannon’s Class, in risposta alle parole del suo ospite «Gli ebrei non hanno assolutamente a che fare con i bianchi». Scambio quantomeno dubbio, sufficiente per ViacomCBS, che produceva il programma, a bandirlo per sempre.

Danny Masterson

The Ranch era un successo su Netflix (quello americano). Ma ciò non è bastato al suo protagonista (insieme ad Ashton Kutcher) Danny Masterson: dopo essere stato accusato di stupro da quattro donne: «Ieri è stato il suo ultimo giorno nello show e la produzione riprenderà all’inizio del 2018 senza di lui», fece circolare il network nel 2017 in una nota. Poi ci si è messa di mezzo anche Scientology, ma questa è un’altra storia…

James Gunn

«Le risate sono la miglior medicina. Ecco perché rido delle persone con l’Aids». E poi: «La cosa migliore dell’essere stuprati è quando hai finito di essere stuprato: è tipo “Fiuuu, quanto è bello non essere stuprato!”». Urca. James Gunn, il regista di Guardiani della galassia, fatto fuori dalla Marvel per questi tweet. Se l’è preso, successivamente, la Warner: lasciare a casa il golden boy degli incassi forse non conviene del tutto…

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