Le migliori serie tv del 2025 (finora) | Rolling Stone Italia
Binge worthy

Le migliori serie tv del 2025 (finora)

Dall’adolescenza disfunzionale secondo Stephen Graham al canto del cigno di 'Andor', dal Mussolini di Luca Marinelli all''Arte della gioia' di Valeria Golino passando per Sorogoyen, Kore'eda, un 'White Lotus' più contemplativo e la satira hollywoodiana by Seth Rogen

Le migliori serie tv del 2025 (finora)

Luca Marinelli nei panni di Mussolini in 'M – Il figlio del secolo'

Foto: Sky

Adolescence

Netflix

Adolescence | Trailer ufficiale | Netflix Italia

Un thriller britannico iperrealista girato tutto in piano sequenza. Adolescence però non è un giallo da risolvere, ma un’indagine dolorosa dentro la frattura delle famiglie, la crisi della genitorialità, le conseguenze della socialità digitale e la rabbia maschile post-internet. Owen Cooper è un clamoroso teen criminale senza filtri, ma è Stephen Graham che regge la storia come un padre sull’orlo dell’abisso. La serie-fenomeno dell’anno, che non ti restituisce nulla, se non il peso freddo della realtà contemporanea.

Andor 2

Disney+

Andor Stagione 2 | Trailer Ufficiale | Dal 23 Aprile su Disney+

Il doloroso, teso e portentoso canto del cigno di uno Star Wars cresciuto davvero. Con questa seconda stagione, la saga si trasforma in un tabellone politico di oppressione, resistenza e costi umani, culminando nella terribile sequenza di Ghorman: un funerale collettivo sotto lo stendardo dell’Impero. Diego Luna e Adria Arjona portano sullo schermo una ribellione fatta di carne e scheletri, mentre Tony Gilroy orchestra un thriller spionistico che è altrove rispetto alla space opera classica. Un finale che ribalta e restituisce dignità narrativa a un’intera galassia.

L’arte della gioia

Sky e NOW

L'Arte della Gioia | Trailer Ufficiale

È un cinema libero, elegante, profondamente sensuale, quello di Valeria Golino. E L’arte della gioia non fa eccezione. Tratta (liberamente) dal romanzo postumo di Goliarda Sapienza, la serie racconta la storia di Modesta, che di modesto ha solo il nome: ambiziosa, famelica di vita, sfacciata nel prendersi quello che vuole. Tecla Insolia (feat. un cast strepitoso: da Jasmine Trinca a Valeria Bruni Tedeschi) la interpreta con una grazia feroce, portando in scena un inno alla libertà, all’autodeterminazione, all’eros. Un’educazione sentimentale anarchica e spudorata, che brucia e rinasce di continuo.

Asura

Netflix

Asura | Official Trailer | Netflix

L’empatia magnetica di un maestro assoluto come Kore’eda trasforma uno scandalo paterno in un dramma familiare sottilissimo. Ambientata nel Giappone degli anni Settanta, Asura segue quattro sorelle che scoprono il tradimento del padre e, insieme a lui, rimettono in discussione bisogni, ruoli e verità che si credevano assodate. Le cene in famiglia diventano momenti di verità, e la leggerezza e l’umorismo non negano la profondità emotiva, anzi, la esaltano. Un esercizio di umanità in punta di dita, che mette al centro il femminile senza retorica, mostrando che il cuore di una famiglia si ricuce un pasto alla volta.

The Bear 4

Disney+

FX's The Bear | Stagione 4 | Trailer Ufficiale | Dal 26 Giugno

Carmy (Jeremy Allen White) e la sua brigata tornano a spignattare tra ansie e speranze. È come se la cucina fosse diventata un confessionale, tra abbuffate di silenzi e tagli all’anima. Dopo la parabola incendiaria della terza stagione, Storer decide di resettare e tornare a raccontare il caos quotidiano con delicatezza. Non c’è più l’urgenza spasmodica dei primi episodi, ma una tregua meditata, più introspettiva: il piatto è più lento, forse anche più amaro, ma profondamente sincero. Con un cast che include Jamie Lee Curtis, Brie Larson e Sarah Paulson a impreziosire il sottofondo, The Bear 4 resta un’ossessione da bingeare, una docu-fiction stellata su ciò che ci resta quando le fiamme si spengono.

Black Mirror 7

Netflix

Black Mirror - Stagione 7 | Trailer ufficiale | Netflix Italia

Dopo la quinta e sesta stagione, che sono state più deludenti, con la settima la serie ha probabilmente scritto una delle sue pagine migliori: Black Mirror è tornata più umana e riflessiva che mai. Charlie Brooker ripensa i suoi racconti distopici come specchi intimisti (pur concedendosi qualche squarcio di follia e sperimentazione): da Gente comune, satira impietosa sulla sanità-tech, a Eulogy, commovente e analogico viaggio nei ricordi, passando per Hotel Reverie, omaggio nostalgico al cinema. Chapeau a Paul Giamatti, Emma Corrin, Rashida Jones e Peter Capaldi.

Dept. Q – Sezione casi irrisolti

Netflix

Dept. Q - Sezione casi irrisolti | Trailer ufficiale | Netflix Italia

Altro detour in Inghilterra per il poliziesco britannico dell’anno: un procedurale slow-burn tra umorismo cinico e tensione gotica, con un Matthew Goode granitico e corrosivo che si staglia su un cast di disadattati irresistibili, veci l’inedito duo con Akram (Alexej Manvelov) che dà i brividi. Lo showrunner Scott Frank conferma il suo tocco dopo Godless e La regina degli scacchi: una miscela di sarcasmo, trauma e mistero con un fascino sottile che intrappola in nove episodi claustrofobici, uno di quei binge che ti lasciano con la voglia di vedere ancora. E ancora.

Dieci Capodanni

RaiPlay

DIECI CAPODANNI (2025) | Promo tv

Dieci episodi, dieci Capodanni, per raccontare i trentenni Ana e Óscar che si sfiorano, si mancano, si cercano. Una cronologia sentimentale dei primissimi millennial fatta di abbracci e distanze, dialoghi che dicono troppo o troppo poco, vita che succede tutta nei fuori campo. Un gioiellino sull’amore che ci cambia senza che ce ne accorgiamo. L’ha ideata un Autore contemporaneo gigantesco, Rodrigo Sorogoyen (se non avete ancora visto almeno il suo As bestas, correte a farlo), ed è un saggio di scrittura mai compiaciuto, che contravviene a ogni regola dell’algoritmo. Adoriamo.

Dying for Sex

Disney+

FX's Dying For Sex | Trailer Ufficiale | Dal 4 Aprile su Disney+

Michelle Williams mette anima, corpo e orgasmi in scena in questa miniserie che capovolge un bel po’ di dogmi sul sesso e la malattia. Perseguitata da una diagnosi terminale, la sua Molly sceglie la vita (e il piacere) come macchina di resistenza e riscatto: tra kink, sesso esplicito, e dritte dall’amica Jenny Slate, la dramedy diventa un inno nervoso, sincero e sorprendentemente liberatorio. Non una provocazione sterile, ma una riflessione potente sul desiderio femminile e un’ode a chi non accetta di essere messo in un angolo.

Étoile

Prime Video

ÉTOILE | Trailer Ufficiale | Prime Video

Étoile è la serie più ostinatamente stilosa del 2025, un duetto tra New York e Parigi che danza sul filo tra glamour e follia. Lou de Laâge è la danseuse punk Cheyenne, che scuote la platea e lo status quo, mentre Luke Kirby e Charlotte Gainsbourg tengono viva quella tensione tra rigore e caos. Le coreografie volano, gli ego si scontrano, la sceneggiatura frizza di dialoghi pop-rock à la Amy Sherman-Palladino. Un’opera barocca e magnificamente bulimica, una dramedy che parla di arte, di ambizione e di battaglie interiori. E che ha persino il coraggio di sparigliare le carte. Peccato che non ne vedremo una seconda stagione.

The Handmaid’s Tale 6

TIMVision

The Handmaid's Tale - Stagione 6 - In esclusiva su TIMVISION

The Handmaid’s Tale non esplode in un ultimo atto apocalittico, ma si chiude con un clic: quello del registratore di June (Elisabeth Moss) che riprende la narrazione, trasformandosi da vittima a voce della resistenza. Una scelta sobria ma potentissima: niente catastrofi, solo una donna che si riprende il diritto di raccontare la verità. Tra vendette coreografiche al ritmo di Taylor Swift e un perdono spiazzante e rivoluzionario, la serie reinventa il finale come atto di resistenza politica ed emotiva. È l’epilogo più coerente e incendiario possibile per una saga distopica che, come la sua protagonista, non smette mai di lottare.

M – Il figlio del secolo

Sky e NOW

M - Il Figlio del Secolo | Nuova serie | Trailer Ufficiale

Adattamento del romanzo Premio Strega di Antonio Scurati, M – Il figlio del secolo è molto più dell’origin story del fascismo. Starring Luca Marinelli as Mussolini, con una presenza magnetica e brutale che taglia la quarta parete come un direttore d’orchestra che ci svela il dietro le quinte della Storia. Non è un biopic d’epoca, ma un’incursione nell’inconscio di un’epoca-labirinto. È un esperimento di narrazione “pop-politica”: ci ammalia prima, ci colpisce poi, azzerando la distanza tra pubblico e potere. Al culmine, siamo nel presente: la banalità del male non è un’eco triste, ma una diretta streaming.

Scissione 2

Apple TV+

Scissione — Trailer ufficiale stagione 2 | Apple TV+

Un viaggio visivo e concettuale che spiazza e coinvolge, perfetto specchio di noi stessi immersi nel culto del lavoro. Scissione conferma che la sua audace premessa è più inquietante che mai. Tra uffici asettici e corridoi che sembrano labirinti, la seconda stagione approfondisce la religione lavorativa della Lumon, mostrandoci innie e outie che si sfidano nel nome dell’identità. Il mix di sci-fi e office drama rimane elegantemente surreale, grazie a regia (di Ben Stiller) e scrittura che mantengono la serie “alta”. E quel gioco sul doppio io – personale e professionale – colpisce a fondo: cosa resta di noi quando smettiamo di essere “funzionali”?

The Studio

Apple TV+

The Studio — Official Trailer | Apple TV+

Irriverentissima satira di Hollywood firmata Seth Rogen & Co., The Studio scardina la Mecca del cinema con ironia feroce: piani sequenza “masturbatori” in tempo di Adolescence (vedi sopra), cameo (strepitoso) di Marty Scorsese e un’idea di comedy nichilista che ama (e punge) il cuore di Tinseltown. È un’irresistibile macchina comica che svela le nevrosi di sceneggiatori, registi e executive. Un backstage surreale eppure plausibilissimo, in cui anche le buone intenzioni finiscono stritolate dal tritacarne della produzione.

Your Friends & Neighbors

Apple TV+

Your Friends & Neighbors — Official Trailer | Apple TV+

Your Friends & Neighbors carica la classica soap sui ricchi di borghesia americana con un’anima da farsa nera e un protagonista perfetto: Jon Hamm. Coop è un hedge fund manager scheggiato che si risveglia in una villa con un cadavere accanto e un conto in rosso, deciso a svaligiare i vicini per mantenere l’immagine. Un po’ thriller, un po’ satira sociale e un po’ dramedy familiare, ma è Hamm a tenere in piedi la facciata: carismatico, disilluso, spietato quanto basta per restare umano. C’è qualcosa di irresistibilmente voyeuristico nel guardarlo frugare tra ricchi “maschi in crisi” mentre scopre che i veri segreti non stanno certo nei cassetti.

The White Lotus 3

Sky e NOW

The White Lotus S.3 | Trailer ufficiale

Questa volta il morto ci scappa in Thailandia, con la location che offre uno sfondo ancora più causticamente in contrasto con lo spirito capitalistic-sbruffone dei “soliti” ricchi e stronzi in vacanza. Mike White mette a segno un altro grande capitolo della sua commedia (dis)umana: il resort diventa ancora una volta specchio dell’anima dei suoi ospiti, tra ossessioni, freddi privilegi e “holistic guilt”. Il cast, da Walton Goggins a Carrie Coon, regala dialoghi al vetriolo e momenti profondissimi. È satira quotidiana con sprazzi noir, un’altra tessera vitalissima del mosaico lotusiano. Certamente la più contemplativa finora.