Le 10 cose che ho capito di ‘Temptation Island’, forse | Rolling Stone Italia
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Le 10 cose che ho capito di ‘Temptation Island’, forse

Tipo che nessuno può mettere Ilaria Teolis in un angolo, o che alla penultima puntata della settima edizione il regolamento è chiaro quanto la strategia di mercato dell’Inter

Le 10 cose che ho capito di ‘Temptation Island’, forse

Siamo quasi arrivati alla fine. Il mio commercialista mi consiglia di non esultare, ma dentro di me sento l’entusiasmo del carcerato che sta per ultimare il tunnel da cui fuggirà. Quel non so che di nostalgia, sindrome di Stoccolma e voglia di evadere e darsi a una lunga latitanza, senza tv. Ma con Ilaria Teolis, ovviamente. E nel frattempo mi rendo conto che questo reality comincio a capirlo. O è solo l’illusione di chi il lunedì sera è agli arresti domiciliari.

1. Stanno decidendo di massacrare la storia della musica del dopoguerra, pop e rock su tutti. Da Sinead O’ Connor (Nothing Compares to You) ai Depeche Mode (Stripped), dai Queen (The Show Must Go On e I was born to love you) ai Simon & Garfunkel (Mrs. Robinson), da Woodkid (Iron e I Love You) a Prince (Purple Rain) a Vasco Rossi, Fiorella Mannoia, Franco Battiato, Tiziano Ferro dovrebbero donare i proventi Siae delle canzoni loro saccheggiate in beneficienza per purificarsi. Lo stanno facendo, a Temptation Island, in due modi: mettendo pezzi meravigliosi a commentare storie che sembrano solo la copia di mille riassunti sgrammaticati, e mischiandoli a Gigi D’Alessio, gli ultimi concorrenti di Amici e altri fenomeni. Siamo sicuri che tutto ciò possa costituire reato. O almeno dovrebbe. Però l’abuso di canzoni di Bonnie Tyler è il mio guilty pleasure di questa edizione.

2. Le donne al bagno vanno sempre in due. Ai falò di Temptation Island in tre. Una guarda il tablet, l’altra prende nota e finge di consolarla (le facce di Ilaria o la curiosità di Katia quando sono la spalla su cui piangere sono da antologia). La terza si chiede perché è lì e prende una polmonite.

3. Il mistero Filippo Bisciglia. È evidente che non gli interessi neanche una parola di quello che dicono i concorrenti. Quando fa i suoi stand up di raccordo legge. Se deve consolare una donna, ha la stessa fluidità di movimento di Fonzie di Happy Days quando deve chiedere scusa. Mentre tutti fingono sentimenti che non provano, lui gioca a fare il Marco Liorni depresso. Forse siamo pronti per avere un cartonato come conduttore.

4. Mettere una tentatrice che si chiama Maddalena è come un politico arrogante e cinico che si chiama Matteo. Troppo scontato.

5. Anche le fotoniche piangono. O quasi. E anche di fronte a Katia che sta per crollare, Filippo reagisce come al gol del vantaggio del Frosinone contro il Chievo.

6. In quest’isola si rimorchia con tattiche bizzarre. “Quanto sei bella quando piangi” è da Telefono Rosa. Da #metoo Javier che porta a ballare Ilaria per poi farle sentire l’ingombro su un ritmo spagnoleggiante sussurrandole “messaggi subliminali” quando il cantante parla di “toccare il tuo corpo”. Nella vita normale non funziona neanche quando hai 15 anni. Inoltre qui baciarsi è vietato – grazie, gli accoppiati possono eliminare i loro tentatori o tentatrici, meglio non esagerare – e le tentatrici pur sforzandosi mostrano verso i loro “obiettivi” la stessa passione di Cruciani per le parole di Parenzo durante La Zanzara. Dopo le donne che fingono l’orgasmo, ecco quelle che fingono persino l’attrazione. La vetta però la tocca Elena, che nell’esterna con Massimo – che fa la vittima per farle pietà, la strategia meno dignitosa del mondo per strappare qualche bacio che maschera il solito due di picche – lo invita a giocare a Fifa alla play. Lì ci siamo innamorati tutti. Anche perché era chiaramente più brava di lui.

7. Nessuno può mettere Ilaria in un angolo. Figuriamoci farla piangere, Massimé. Che poi sei un genio: baci Elena, insulti Ilaria, ma ti offendi se lei si abbraccia il pallavolista un minuto di troppo. Certo, lei parla di sé in terza persona, ma tu non sai neanche declinarla la terza persona.
 E comunque… ehi tu Javier levale le mani di dosso. Dal resort Morus Relais a Santa Margherita di Pula comunque Ilaria Teolis uscirà con il suo Massimo, vedrete (troppa complicità in quei rimproveri), perché l’autolesionismo non ha mai fine in amore. In fondo tra un atleta figo e comprensivo e sexy che si fa lasciare mentre fa colazione a torso nudo e un organismo mononeuronico con un naso enorme e la pettinatura di Ken di Barbie, è facile scegliere il secondo. Facilissimo, se sei ubriaca o magari il secondo ti ricatta. Però è anche vero che abbiamo capito, in queste settimane, che in amore non vince chi fugge ma chi è campione di supercazzola. E Massimo è medaglia d’oro olimpica nella specialità oltre che detenere il record del mondo di arrampicata sugli specchi con faccia di tolla (altresì detta “fare lo scemo per non andare in guerra”). L’ennesima vittoria la ottiene con “Io sto zitto, ma dentro di me parlo”. Giustamente la mitica Teolis guardando il suo ultimo video sembra Verdone nelle tipiche espressioni “In che senso?”.

8. Alla penultima puntata della settima edizione, il regolamento di Temptation Island è chiaro quanto la strategia di mercato dell’Inter. Sospettiamo che alcune coppie non si lascino, perché non sono sicure di poterlo fare. Ma soprattutto per tentatori e tentatrici c’è un ammortizzatore sociale, che so un reality di riserva, tipo la masseria o l’isola dei figosi? O almeno un metodo di raccolta differenziata per smaltirli? Sono preoccupato per loro, facciamo una legge Bacchelli per salvarli?

9. Temptation Island, abbiamo un problema. Dopo Aurora, tutte le concorrenti preferiscono diventare dei meme (“Ilaria è più donna che meme ormai” di @incoscientement è il tweet dell’anno), i falò non si fanno più per fare pace o scappare col tentatore, ma solo per offrire fermi immagine ai social addicted. Il famoso meglio essere un meme che fottere.
 Tutto il resto, come ha sottolineato Daniela Collu, è noia.

10. Questa puntata era così noiosa che, se non fosse stato per l’outfit e il trucco di Ilaria, mi sarei addormentato. O forse l’ho fatto, perché anche questa volta mi sono perso Nicola, oppure semplicemente è così insignificante che lo dimentico subito dopo averlo visto e sentito. Un po’ come succede a Sabrina.

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