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Kesha è la detective del paranormale che ci meritiamo?

Arriva su Discovery+ 'Conjuring Kesha', la serie che vede la popstar indagare su presenze e misteri insieme ad altre celebrity. Un po' 'Mistero' e un po' Streghe', abbiamo visto il primo episodio e imparato una grande verità: «Non bisogna far incazzare i demoni»

Kesha. Foto: press

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È successo anche questo: Kesha, popstar famosa per brani come TiK ToK, Timber e molti altri, s’è data al paranormale. Non del tutto una novità per chi la segue sui social (come me, lo dico subito): non è la prima volta che i suoi animals – così chiama i suoi fan – la vedono all’opera su tematiche simili. Prima fu podcast, Kesha and the Creepies, serie in cui chiacchierava con ospiti tipo Alice Cooper, St. Vincent e alcuni esperti di occulto, di tematiche come religioni alternative, ma pure unicorni, sirene e streghe. Ora, invece, è tv: esce Conjuring Kesha, dall’8 luglio su Discovery+. Sei episodi in cui la cantautrice invita alcune celebrity amiche a visitare con lei luoghi infestati o sinistri. Davvero una bella dimostrazione d’affetto, sì.

Ma è proprio questo quello che succede nello show. Recita la nota stampa: «Kesha è una superstar della musica, ma forse la gente non sa che si occupa anche di paranormale (parlate per voi, nda). Quando è in tour, la band e la troupe la pregano di alloggiare in hotel normali ma lei non vuole, anzi, li porta in hotel infestati, che hanno storie terrificanti, per indagare sull’attività paranormale. C’è qualcosa nel cervello di Kesha che ha bisogno di essere spaventato e di mettersi in situazioni difficili in cui testare i propri limiti». Quei turnisti si guadagnano lo stipendio.

Il primo episodio, l’unico che abbiamo la possibilità di visionare prima della release ufficiale, è ambientato in uno dei posti più creepy che ci possano essere: un ex penitenziario. Non uno qualunque, ma uno dove sono morti circa 10.000 detenuti. Siamo nel Tennessee. Ospite di Kesha la comica e attrice Whitney Cummings. Pronte per varcare l’ingresso, le due sono ancora nel parcheggio quando «una presenza» afferra il polso della Cummings, che urla e cerca di tornare alla macchina. Poi trovano finalmente il coraggio di entrare per incontrare l’ex direttrice («Ho lavorato qui dagli anni ’80 alla chiusura, nel 2009»), che racconta di fantasmi e demoni come se stesse parlando di rossetti. Kesha e la Cummings annuiscono silenziose. Poi arrivano altre due donne, non ho capito bene chi siano, che si mettono a raccontare ai presenti del demone Creeper, entità che striscia per terra come un ragno. Seguono urla e sospiri. Si va avanti così un po’ per tutto l’episodio, con Kesha che riprende dichiarazioni e location con la sua telecamerina anni ’90, il tutto con un operatore che la filma mentre usa la sua telecamerina anni ’90.

A un certo punto però servono le armi forti: è il momento di chiamare un demonologo per esplorare in sicurezza anche i punti più remoti della struttura. Lui arriva, dotato di campanellino “chiama angeli” e di un macchinario che fa beep se ci sono strane presenze. Pare funzionare, si sentono molti, moltissimi beep.

Kesha e la sua ospite si aggirano tra le celle alla ricerca di presenze oscure, come due Ghostbusters. Solo che, a differenza dei Ghostbusters, loro se la fanno sotto (e vorrei vedere voi). Trovano qualcosa, i beep diventano forti e chiari, si instaura una sorta di comunicazione con un’entità misteriosa. Chi è? È forse il demone strisciante di cui vi abbiamo parlato prima? Non facciamo spoiler.

Il primo episodio e forse anche la serie, se un po’ abbiamo capito l’andazzo, è un po’ un misto tra Mistero con Adam Kadmon e Streghe, prime stagioni, con le sorelle Halliwell che cercano di capire se il luogo sia infestato da demoni (male, molto male) o semplicemente da fantasmi (più gestibili, pare). «Non bisogna far incazzare i demoni», dice Kesha, spaventata a morte, mentre esce dal penitenziario. Anche qui non ci sentiamo di darle torto.

Il format segue gli esperimenti simili di altre popstar e celebrities. Demi Lovato ha lanciato Unidentified with Demi Lovato, più UFO oriented (qui sotto la scena incredibile di quando canta la sua canzone Skyscraper a un’entità extraterrestre), ma pure Kristen Stewart sta lavorando al suo show sui misteri del paranormale.


Perché questo interesse da parte delle celeb? Kesha lo spiega così: «È iniziato con la mia insaziabile curiosità, la mia eterna ricerca di qualcosa di più grande di me. Questo ha motivato la mia arte, la mia musica e ha dato uno scopo a tutta la mia vita. È un’eterna ricerca di prove dell’esistenza di Dio». Le troverà? A giudicare dal primo episodio viene qualche dubbio, ma siamo qui per stupirci.

In sintesi, Conjuring Kesha lascerà gli amanti del paranormale senza troppe nuove rivelazioni. Tutti gli altri, invece, potranno apprezzarne il lato più comico. Tra stupori, spaventi e dichiarazioni degne di nota («Mi piace spaventarmi, ma allo stesso tempo non voglio essere posseduta da un demone»), Conjuring Kesha vi farà un po’ l’effetto di una prova di un reality con i VIP. La talpa, visto che siamo in aria di ritorno su Mediaset, ma ambientata all’inferno, con le protagoniste che scappano da macchinari che suonano e decidono di troncare le attività perché «bisogna conoscere i propri limiti». Armatevi di campanellino e iniziate il viaggio.

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