Il presente (e il futuro) della stand-up comedy italiana è online? | Rolling Stone Italia
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Il presente (e il futuro) della stand-up comedy italiana è online?

'Luca Ravenna Live @' è il primo comedy special italiano on demand indipendente, ma il pubblico è disposto a supportare gli artisti emergenti con un contenuto culturale – a pagamento – su Internet?

Il presente (e il futuro) della stand-up comedy italiana è online?

Luca Ravenna

L’industria dell’intrattenimento è al tappeto e il meteo sul prossimo futuro non sembra promettere molti giorni di sole. Il mondo del live (musica, teatro, comedy) è una delle vittime più nobili di questa pandemia che, in meno di due mesi, ha fatto terra bruciata di tutti gli eventi culturali e di aggregazione. Molte soluzioni proposte finora (i concerti drive-in, diosantissimo) sembrano più boutade di chi non ha mai partecipato a un evento culturale e emozionale piuttosto che strade percorribili nel breve-medio periodo. Il fatto che nel discorso di Conte sulla Fase 2 (e Fase 3) questo mondo non sia stato minimamente considerato, fa capire quanto in là dobbiamo guardare per vedere un po’ di luce in fondo a questo disastro. Nell’attesa che dall’alto arrivino delle indicazioni di qualsiasi tipo, è necessario inventarsi qualcosa.

La stand-up comedy in Italia è una scena fresca e recente. In questi anni una wave di giovani comedian, ispirati da artisti come Ricky Gervais e Louis C.K., è apparsa dall’underground italiano. Sempre più locali hanno iniziato ad inserire nella propria programmazione serate di stand-up comedy, tra open mic e spettacoli di artisti più affermati. Dazzle Communication in collaborazione con Aguilar ha prodotto e Netflix ha pubblicato gli show di Edoardo Ferrario, Saverio Raimondo e Francesco De Carlo. La Rai ha tentato di rispondere con un programma in seconda serata per giovani promesse di nome Battute. Sono cominciati ad apparire i primi sold out, i primi doppi show, i primi sentori di un’affermazione nel mainstream. Ecco, tutto questa vibrazione era la situazione di una scena in fermento prima dell’epidemia. Come fare quindi a mantenere vivo l’interesse verso la nascente stand-up comedy italiana?

Ma i comici, per gioco forza, sono un pozzo di inventiva, no? Non è questo il lavoro del comedian, trovare quel particolare nella vita di tutti i giorni e dargli voce da una nuova prospettiva? Probabilmente è questo il pensiero che ha avuto Luca Ravenna, uno dei più freschi artisti in rampa di lancio, quando il suo tour è stato costretto a questo brusco stop. E la sua soluzione forse è la più veloce e immediata per tentare la sopravvivenza economica di questo ecosistema mentre tutto è bloccato: la comedy on-demand.

Come detto, il comico non inventa nulla. Il comico trova la scappatoia, il loophole, come insegna uno dei nuovi mostri della comicità inglese James Acaster nel suo spettacolo Repertoire. Luca Ravenna Live @ è il primo comedy special italiano online completamente indipendente, prodotto dall’unione degli sforzi di Dazzle Communication, Indigo Film e Aguilar. Da qualche giorno, lo spettacolo è on-demand su Vimeo (con sottotitoli in inglese) al prezzo di 2,99€, aprendo a una domanda che un po’ tutti i settori dell’intrattenimento si stanno ponendo: il pubblico è disposto a usufruire di un contenuto culturale italiano – a pagamento – su Internet? Ed è qui la sfida a cui l’intrattenimento volge lo sguardo.

LUCA RAVENNA LIVE@ 2020. Trailer. Spettacolo inedito online al link qui👇

È certo che il pubblico italiano, a questa possibilità, non è abituato. Questo non significa, però, che non possa abituarsi, che non possa prendere consapevolezza del bisogno di cambiare le proprie abitudini. Chi è disposto ad investire 5-10€ per andare a sentire Luca Ravenna dal vivo, sarà disposto, in un momento storico dove non si può andare a uno spettacolo dal vivo, a pagare una piccola percentuale di quella cifra per goderselo da casa e supportare un artista che apprezza? Il modello americano (dove spesso i comedian pubblicano online materiale autoprodotto e inedito) può funzionare?

Per tornare al nostro Ravenna, il suo spettacolo alterna momenti di grande umorismo ad alcune abitudini italiane un po’ abusate, come il ricorso continuo ad espedienti sessuali per raccogliere la risata facile. Guardando la performance, tra l’altro, sembrerebbe ancora più evidente come Ravenna funzioni proprio quando fuoriesce da certi canoni nostrani, aprendosi a letture più ampie e puntuali della vita e delle situazioni quotidiane. In un certo senso, quando è più internazionale. Questo show è importante perché vedere Luca Ravenna è un ottimo modo per capire come si sta evolvendo la comedy italiana, tastarne lo stato di forma e di crescita. Ed è anche un ottimo termometro per capire se l’on-demand è un terreno percorribile per una categoria di intrattenimento giovane e ancora fuori dall’orbita mainstream. La domanda rimane sempre quella: siamo pronti, noi italiani, a supportare i nostri artisti emergenti in questo momento storico? Alla Fase 2 (e oltre) la risposta.