"Adrian", la recensione dello show di Adriano Celentano | Rolling Stone Italia
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“Adrian”, un enorme boh surreale e sexy

La prima puntata della serie animata del Molleggiato è in archivio, tra tanti punti di domanda sulla trama e l'apprezzamento per i disegni di Milo Manara. Ma cosa può ancora succedere per altre 8 serate?

“Adrian”, un enorme boh surreale e sexy

I capezzoli al vento e le mutandine a mezza gamba di Claudia Mori – alias Gilda – e l’invito al Molleggiato a “tornirla” al più presto, trascorsi appena una manciata di minuti dal via del cartoon. Il live di capodanno di tale Johnny Silver, che in realtà è Giuliano dei Negramaro – nel senso che ha la sua voce e canta Mentre tutto scorre – e lascia il palco dopo un paio di pezzi per andare a farsi un threesome nel backstage. Le due badanti, Anidride e Carbonica. Le immagini di Napoli nel 2068, una specie di Hong Kong plumbea e orwelliana.

Se c’è una cosa che nessuno di noi immaginerebbe, con ogni probabilità è finita nella sceneggiatura di Adrian, il film animato scritto, interpretato, musicato, diretto e montato da Adriano Celentano, che questa sera ha debuttato su Canale 5. La prossima puntata sarà già domani, poi via via le altre. In tutto dovrebbero essere nove. Il format sarebbe già dovuto andare in onda nel 2017, ma per due anni non se n’è fatto nulla.

La storia, come detto, è assurda come solo un parto della mente di Celentano, 81 anni poche settimane fa, sa esserlo. Il cantante interpreta il se stesso l’orologiaio, un mestiere che ha raccontato milioni di volte di avere svolto in gioventù. Ogni due minuti, però, molla casse e lancette per fare sesso con la sua compagna-bomba-sexy.

Il mondo attorno a loro fa schifo, una specie di nazi-polizia segreta controlla tutto, i colletti bianchi distraggono il popolo invitandolo a consumare e tirando su un grattacielo dopo l’altro. L’immaginario distopico è quello che Celentano ha coltivato per anni. Adrian non pare del tutto interessato ai destini del pianeta al collasso, ma ama il bello e lo persegue. Claudia Mori aka Gilda è una procace attivista, e saprà guidarlo sulla strada giusta.

Il musicarello è sempre in agguato, e una dopo l’altra scorrono le canzoni (menzione speciale per I want to know) che poi andranno a comporre un doppio cd in uscita il prossimo 25 gennaio, che conterrà anche alcuni remix di Benny Benassi dei brani storici dell’artista della via Gluck, strada in cui il protagonista vive anche nella serie animata. La prima puntata va in archivio così. Il giudizio è sospeso, perché il surrealismo merita una lunga digestione prima di fingere comprensione. In tutta sincerità – lo si dice da estimatori di Celentano, della magia del suo nonsense e del suo abuso di libertà artistica -, è difficile immaginare qualcuno in smania per vedere come prosegue la vicenda.

Se la trama convince fino a un certo punto – apprezzerete il giro di parole -, altri aspetti sono meno controversi. Anzitutto il tratto di Milo Manara, artista meraviglioso messo alla guida di un team di mille animatori, che trova sempre il modo di turbare – in prima serata – con i suoi personaggi femminili. Tra gli altri collaboratori figurano Nicola Piovani per le musiche originali, Vincenzo Cerami – scomparso nel 2013 – e Alessandro Baricco per i testi.

Tra gli autori anche Natalino Balasso, protagonista di Aspettando Adrian, frazione live che ha preceduto il cartone. In diretta dal teatro Camploy di Verona, è stato il momento più convincente della serata. Balasso, “epurato” dalla tv cui solo il potere contrattuale del capo del Clan poteva ridare un simile palcoscenico, ha ironizzato sulla tanto discussa assenza di Celentano, cui i siti nelle scorse ore avevano donato post su post.

Poi la comfort zone di un balletto rock anni ’50, in mezzo a una coreografia che più “celentanesca” non si poteva e l’arrivo di Nino Frassica, con Francesco Scali, per un esilarante – come sempre – casting per l’Arca di Noè. Infine ancora Balasso e i tuoni nel cielo dello studio, per presentare la venuta sul palco di Adriano. In tuta e pail slabbrato, ha detto due parole, si è bevuto un bicchiere d’acqua e ha lanciato il cartoon. Il pubblico in sala perde di lucidità, quello su Twitter nota soprattutto il rialzo spropositato del volume durante le pubblicità, che fa sobbalzare alcuni dal divano (e svegliare mia figlia).

Quello che accadrà nei prossimi giorni durante i momenti di palco – prima dell’animazione e come intermezzo – è tutto da chiarire, con le solite voci secondo cui Michelle Hunziker e Teo Teocoli avrebbero rinunciato per le condizioni di lavoro assurde a poche ore dal via. Nulla di confermato, rimane uno dei tanti misteri che accompagnano Adrian. Anche in questo, nell’epoca della fuga dagli spoiler, Celentano è inimitabile. Gli ascolti dopo la prima serata – pronti via e 6 milioni di persone davanti alla tv – hanno pagato, segno che Adriano non ha perso il suo clan allargato.

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