7 cose impossibili che vorremmo vedere nel finale di ‘Doc – Nelle tue mani’ | Rolling Stone Italia
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7 cose impossibili che vorremmo vedere nel finale di ‘Doc – Nelle tue mani’

Un’epica (e meritata) scena d’amore tra Luca Argentero e Matilde Gioli, un crossover americano, un coming out inaspettato. E una guest star che potrebbe svoltarci il lockdown: bimbe di Conte, siete sintonizzate?

7 cose impossibili che vorremmo vedere nel finale di ‘Doc – Nelle tue mani’

Matilde Gioli e Luca Argentero in ‘Doc – Nelle tue mani’

Foto: Rai

Dopo le 10 cose più stracult viste finora in Doc – Nelle tue mani, il vero colosso dell’annata di Rai 1, adesso tocca ai nostri sogni (im)possibili per il gran finale di domani sera. Forte della sua media di oltre 7 milioni di telespettatori a puntata (e quasi sempre più del 30% di share), la serie ospedaliera con Luca Argentero punta a polverizzare tutti i record di questa stagione (anche televisiva) sconvolta dalla pandemia. E se fosse proprio la pandemia la grande protagonista della chiusura?

Un salto nell’attualità

Se persino Grey’s Anatomy, il medical drama più concentrato su tutto quello che medico non era della tv, si è scoperto attivista e ha affrontato la questione Covid nella sua 17esima (e probabilmente ultima) stagione, non vediamo perché Doc dovrebbe essere da meno. Certo, non tutti hanno la prontezza di un Enrico Vanzina nel declinare quello che stiamo vivendo in film, ma pensate che trionfo se al Policlinico Ambrosiano si trovasse la cura per il coronavirus. Prima ovviamente dovrebbe prenderselo qualcuno, però. Chi? Il villain, e cioè il primario senza scrupoli Marco Sardoni/Raffaele Esposito (who else?), che dall’inizio della storia complotta contro il professor Andrea Fanti/Luca Argentero. Prima il nostro “Doc” prova con la clorochina su consiglio del medico personale di Trump, ma poi, dopo la vittoria di Biden e una pausa caffè decisiva (vedi più avanti), individua una terapia che funziona e lo salva. E vissero tutti felici e contenti. (Perché siamo su Rai 1, gli happy ending ci piacciono e ora ne abbiamo bisogno più che mai.)

Un Dpcm in diretta

Contagi e decessi per Covid purtroppo salgono: e questa è una tristissima verità. Giuseppe Conte & Partners hanno una sola possibilità: un nuovo Dpcm, ancora più severo. Per indorare la pillola, una soluzione c’è: trasmettere il discorso che lo illustra direttamente dentro Doc. Il Covid è arrivato anche nell’ospedale immaginario (vedi sopra), il team di medici è in fibrillazione. Si incontra dunque in sala riunioni, accende il televisore e chi c’è? Giuseppi che parla a loro e all’Italia tutta. Non sarebbe una mossa politico-mediatica geniale? 70% di share, guest star di lusso (più del Presidente del Consiglio…), pubblico in ovazione, e chiunque da quel momento in poi chiuso in casa perché l’ha detto Doc. E poi la dottoressa Giulia (Matilde Gioli) e colleghe sono delle bimbe di Conte, ci potremmo scommettere.

Una svolta carceraria (o la classica corsa in aeroporto)

Delle due l’una. O Luca Argentero viene arrestato (chi ha visto sa) e la stagione 2 fa una virata di genere e riparte come prison drama alla milanese (il carcere c’è), il che potrebbe essere un’idea: il nostro Doc diventa amico di uno spacciatore di Gratosoglio e di un ex tangentista di Mani Pulite, che grazie a lui prenderanno un diploma in Scienze infermieristiche. Oppure si va di finalone romanticone. La sequenza epica sotto la pioggia (feat. i dottorini Riccardo e Alba) c’è già stata qualche episodio fa. Quindi l’unica da strada da prendere è un altro grande classico: la scena strappacuore in aeroporto. Alla Casablanca? Diciamo più Un medico in famiglia, visto che Andrea Fanti è il nuovo medico che tutte le famiglie italiane vogliono. Andrea corre da Giulia che si sta imbarcando per fare il medico senza frontiere in Sierra Leone: vuole diventare la nuova Gino Strada ora che Gino Strada pensa alla Calabria. Come Lele e Alice: sapete chi sono, vero? Anzi: meglio.

Un crossover ammerigàno

Siamo sicuri che, da qualche parte vicino a Camden Town dove vive, Hugh Laurie non si perde una puntata di Doc, il contraltare altrettanto acuto ma “buono” del suo Gregory House. E che non lo sopporti al punto di voler studiare un piano per un’incursione segreta nel medical drama all’ombra della madunina. Quante volte ci avete pensato, guardando il team di medici di Fanti e della Giordano radunati davanti all’immancabile lavagna a catalogare sintomi, diagnosticare malattie mai sentite e ipotizzare possibili cure? Ora arriva il dottor House in persona, e spacca tutto in uno dei crossover più epici di sempre. Lo farà quando meno ce lo aspettiamo. Anzi, no. Mentre al Policlinico della Rai i dottori non ci capiranno più nulla, House farà il suo ingresso trionfale, imprecando con tanto di bastone e dose di Vicodin, per risolvere il caso della puntata: è lupus. E il nostro “Doc” MUTO.

Un coming out

Non lasciamo a Gabriel Garko l’esclusiva del coming out più clamoroso (virgola) del 2020. Il pubblico di Rai 1 è pronto da mo, urge un personaggio LGBTQ+ anche tra i protagonisti di Doc. La scelta però è limitata, per non dire obbligata: Argentero dimostra dall’inizio della serie di essere ancora diviso tra la ex moglie Agnese (Sara Lazzaro) e la solita Giulia, Riccardo ha finalmente convinto Alba (o viceversa), Gabriel (Alberto Boubakar Malanchino) ha voltato le spalle alla legge etiope dei matrimoni combinati per lasciare lo spazzolino (gesto forte) a casa di Elisa (Simona Tabasco). Resta il Dottor Bollore (cit. Grey’s Anatomy) che ci meritiamo, vale a dire Lorenzo Lazzarini (interpretato da Gianmarco Saurino). La sua ex è una palla al piede (e sempre tra i piedi), Giulia l’ha scaricato per tornare dal suo Doc, serve una svolta: e un’unione civile nella seconda stagione. Beppe Sala, sindaco della città rainbow in cui è ambientata la serie, approves.

Un nuovo product placement

Dottori, dottorini e caposala che sorseggiano il caffè, con tanto di bicchierino brandizzato in bellissima vista, sono ormai un passaggio cult di ogni puntata. Che se nessuno fa la pausa caffè stai quasi lì a chiederti: «Ma come? Oggi niente?», e vai a mettere su la moka per sentirti meglio. Questo è un vero e proprio appello: istituzionalizziamo la pausa caffè in Doc, che questi ragazzi lavorano duro in questo periodo e se la meritano (davvero). E aggiungiamoci pure dei Nutella Biscuits (o i Baiocchi, per i puristi), qualche scaglia di Parmigiano Reggiano e dei panini alla mortazza (nel caso qualcuno preferisse il salato), un tè equosolidale (che ci sta sempre bene) e l’acqua per fare tanta plin plin (qui si deve guardare anche alla salute). Sul versante abbigliamento, invece, visto che gli zoccoli del Dr Scholl sono decisamente out, cosa aspettiamo a portare le sneakers Lidl pure in corsia? Forse la produzione ci ha pensato, ma non ha fatto in tempo ad arrivare allo scaffale più vicino che la razzia era già compiuta. Suggeriamo anche di pensare a contratti con le aziende farmaceutiche che si stanno sfidando nella corsa a chi mette a punto prima il vaccino. Pensate che colpaccio: il vaccino contro il coronavirus sponsorizzato da Doc. Ah no, il nostro ha già abbastanza da fare con il Satonal.

Una fine che non è una fine

E se invece Doc non finisse domani sera? Ma non per via di un cliffhanger che non chiude tutte le piste aperte (le solite duecentomila) e passa la patata bollente, come sempre accade in questi casi, alla seconda stagione. Ci hanno detto una bugia di proposito, ci sono altre puntate girate di nascosto quest’estate (#estateitaliana, ovviamente: Andrea e Giulia sono andati in ferie a Gallipoli, perché l’Apulia Film Commission non può mancare). Le puntate segrete ci verranno comunicate solo domani per renderci più lieve questo semi-lockdown, e allora tutta l’Italia vorrà diventare zona rossa. Di uscire di casa se ne riparla a giugno 2021, ci sono altri 42 episodi di Doc da vedere. Compreso, ovviamente, quello che andrà in onda la notte di Capodanno: del resto, cos’altro dovremmo fare quest’anno? Fuochi d’artificio e trenino sul terrazzo della clinica, zazueraaa, zazueraaa, A-E-I-O-U ipsilon, A-E-I-O-U ipsilon