Quarti di finale di X Factor 2025. Mancano due puntate. Arrivano gli inediti e diciamocelo, poteva andare peggio. La metà merita un riascolto, anche se non intravediamo hit o capolavori. Comunque sopra la media delle puntate dedicate agli inediti degli scorsi anni.
Questa edizione, partita con il freno a mano tirato, sta tirando fuori un po’ la testa. Ora sarà interessante capire quali teste cadranno prima della finale: il ballottaggio di Delia ci dice che dobbiamo aspettarci sorprese.
Rob
10

Foto: Virginia Bettoja
Lei continua a stupire senza mai inciampare, si conferma ad altissimi livelli. Il segreto è forse nella semplicità della telefonata con la madre che le dice di continuare ad andare avanti passo dopo passo.
E lei lo fa, senza mai una sbavatura. Con una solidità e una maturità interpretative, una salda identità – “voglio sperimentare, ma sempre nell’ambito del pop punk” – e momenti clamorosi come, ieri sera, senza nulla togliere al suo inedito (uno dei migliori Cento ragazze, un Green Day wannabe non originalissimo ma efficace, con una punta di Prozac+ e Gazosa) dove ha rifatto l’Anna Oxa più difficile e iconica con una modulazione vocale perfetta. Non ti delude mai e alla fine delle sue performance finisci per ritrovarti sempre a bocca aperta. Altro che emozione da poco.
P.S.: su Cento ragazze una sola avvertenza: stia attenta a non farsi sedurre troppo da major e mercato, perché se diventa troppo pop si perde e si trasforma in una delle tante. La più brava delle tante, ma finirà per non accorgersene nessuno (alla fine è successo persino ad Avril Lavigne). E non bastano schitarrate paracule per tornare al punk rock.
Tomasi
9

Foto: Virginia Bettoja
L’inedito ce lo dimenticheremo presto. Dicono sia in stile Ultimo, Tatuaggi, e in effetti vi sfido a ricordare a bruciapelo tre canzoni di Ultimo. Scherzi a parte, canzone che serve più a Tomasi per ricordarci che certe cose le sa fare che a farsi ricordare. Va pure detto che per gli inediti degli altri concorrenti ci si son messi fior d’autori e questa, invece, è farina del suo sacco, per di più del Tomasi di tre anni fa (io a 14 anni a stento sapevo parlare un italiano decente, quindi chapeau). Ed è comunque tra i meno peggio della serata, il suo pezzo, da 7. Il 9 se lo guadagna con The Loneliest, cover inaspettata e un po’ fuori dalla sua zona comfort, in cui diventa un credibile Mäneskin e capisce (e capiamo pure noi) che il pop rock può fare per lui. E risulta credibile cantando pettinato e vestito in un modo che sembra ideato per uno sketch del Gialappa Show, quindi un mezzo miracolo visto che sembrava il figlio di Vernia più che un concorrente di X Factor. Non avremmo scommesso sulla sua solidità come concorrente agli inizi, ma sta crescendo molto. Non la sua miglior puntata, ma probabilmente questa è una bella notizia nell’ottica della competizione.
Erocaddeo
8
Non sembra in forma. Un po’ colpa dell’inedito – a naso se lui e Tellynonpiangere se li fossero scambiati, ne guadagnavano entrambi – che gli impone un paio di cambi di registro non facili – classico errore di chi cerca il virtuosismo senza dominarlo del tutto – ma lo porta a casa. Punto alla fine è per testo e armonia quel pop leggerissimo che lui sa indossare bene come la sua polo bianca. Non la risentirò mai neanche sotto tortura, ma piacerà a chi deve piacere e ha il pregio di averla scritta da solo (buono il testo vendittiano, tra i migliori di puntata). Con Ancora ci stupisce: in quella difficoltà d’esecuzione senti tutta la sua stanchezza e il non stare in palla, ma proprio per questo sono da applausi il mestiere e la professionalità con cui non si fa cannibalizzare da un pezzo impossibile anche per cantanti più esperti. Già non è Tomasi, poi non era nella sua giornata migliore e forse è questo il segreto: se non se la sente calda, sa essere preciso ed efficace. Aspettiamo con ansia l’imitazione di Celentano.
Tellynonpiangere
7

Foto: Virginia Bettoja
Barche di carta è un ottimo pezzo, nel podio di questo “quarto di finale”. Se ti piace l’indie ci dice che lui nel genere ha qualcosa da dire. Se non ti piace, comunque non ti viene voglia di cambiare. Non subito almeno. Nei treni la notte di Frah Quintale la prende in pieno, oltre le più rosee previsioni, facendoci capire che non è l’indie pop il suo, ma qualcosa di più profondo e di nicchia. Per la prima volta ci dimentichiamo che davanti al microfono ha molti difetti e ci trascina in due ottime performance. Guarda un po’ se non l’ha sbloccato Tricarico.
Delia
6
Il sospetto è che abbia perso un po’ della sua carica propulsiva o che, comprensibilmente, sia stanca. Non sarebbe strano, lo sforzo richiestole ogni volta dal suo genere è inventarsi un mezzo inedito a puntata nei suoi mash-up, e finora li ha presi quasi tutti. Incredibile che non funzioni proprio il suo inedito, Sicilia bedda è un folk quasi pop che non raggiunge mai né le vette di contenuto né formali sue solite, rimane sulla superficie (e peccato, perché la scelta della migrazione economica interna come argomento della canzone non era banale). Sì, lo so, Delia mia, ormai sono diventato più ideologico di te. Voglio che parli siciliano pure coi giudici, ecco. E anche la cover, La Llorona mista a Mahmood mista a se stessa, è tra le meno riuscite, sia pur piacevole. Speriamo abbia solo rallentato per poi accelerare in semifinale e finale. Certo, oggi, ha rischiato tanto.
PierC
5
Il ragazzo è bravo, è un ottimo esecutore, ma ha qualche problema di messa in scena – oggi niente saltello o movimenti improbabili, ma gli occhi spiritati alla Schillaci quando qualcuno sul gobbo sembra scrivergli “più intensità!” – e questa volta non convince nella cover – se vuoi fare Life on Mars non puoi accontentarti di un compitino un po’ sciatto e di qualche falsetto – e tantomeno nell’inedito che è tra i peggiori (pare che su Neve sporca ci si siano messi in tre), una brutta rimescolazione di brani sanremesi giovanilistici, una roba Olly style. E capite che pure la più bella canzone di Olly difficilmente arriva alla peggiore di PierC. Ma questa volta sì. Il tutto deve essere stato peggiorato da quelle spille improbabili sulla giacca. A naso sembra solo un incidente di percorso, peraltro indolore perché il pubblico ha scelto altri, gli underdog, per il ballottaggio.
Levante
4

Foto: Virginia Bettoja
Bello show, ma nella puntata degli inediti quello di Levante, una sorta di preghiera barocca un po’ troppo cristologica, ci serve solo a ricordare che voce particolare e potente lei abbia. Insomma, 7 a lei ma a 3 alla canzone (fosse solo per la quantità di “genuflessa” nel testo). Ora lo so che lei penserà che sono un Pezzo di me, ma soffro quando una cantante così brava si impegna così tanto in testi e musiche non alla sua altezza. Con immutato amore, tuo Boris.
Viscardi
3

Foto: Virginia Bettoja
Scinneme ‘a cuollo avrà pure un certo successo, ma è di una bruttezza sesquipedale. Mentre balla, Gabbani vede il Vesuvio che suona il funky, io invece solo Amedeo (sì, quello di Pio e Amedeo) che si muove in una delle sue gag meno riuscite. Cioè tutte. La canzone è brutta, pur se orecchiabile e con la bella intuizione di cantarla in napoletano (cosa che salva giusto il ritornello), il video dietro probabilmente anche peggio, persino come ballerino lo ricordavo migliore. E il fatto che tutto sia coerente con la sua personalità artistica – unica cosa che mi trova d’accordo con i giudici – è la cosa che annichilisce di più. Purple Rain, l’unica vera esibizione centrata del suo X Factor, non riesce a salvarlo.
Glow Up
2
Era la parola della puntata. L’hanno detta e ripetuta tutti, fin quando non ci è venuta voglia di urlare. Persino più irritante della parola “genuflessa” nel pezzo di Levante. Ma non è arrivata comunque ai grandi classici di Emma Marrone che nelle sue espressioni idio…matiche era la migliore di tutte. Due anche a chi insiste tanto (troppo) sull’estetica femminile (e che sia una donna è sconcertante, immaginate se lo facessero i giudici uomini). I rospi sono diventati principi figaccioni? E perché dovrebbe essere un valore? Ok, la mia forse è solo invidia perché neanche con il trucco e parrucco di X Factor sarei decente, ma questa è un’altra storia.
Le battute di Francesco Gabbani
1
Alle sue battute non riderebbe più neanche la scimmia di Occidentali’s karma. Siamo arrivati al punto in cui deve spiegarle a Giorgia, perché lei è così intelligente da non poterle capire. Dopo un buon inizio è diventato lo zimbello del tavolo, ed è un peccato. Almeno sapeva di musica. Però dopo X Factor se rifanno La sai l’ultima, è in pole position.












