X Factor 13, le pagelle: finché c’è Sfera c’è speranza | Rolling Stone Italia
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X Factor 13, le pagelle: finché c’è Sfera c’è speranza

I Maneskin se la sentono un po' troppo, Malika tenta il suicidio assistito mentre sul fronte Samuel regna la calma piatta. Dopo l'esordio moscio ammesso da Mara, ci si aspettava di più del solo rapper di Cini

X Factor 13, le pagelle: finché c’è Sfera c’è speranza

Ancora non abbiamo capito se questa edizione di X Factor sia un pacco o meno. Di sicuro ha ragione Mara Maionchi che a inizio puntata, in barba a ogni regola televisiva, dice quello che hanno pensato tutti della prima diretta, ovvero “siamo stati mosci”. La seconda non diventa un rave scatenato, eppur si muove.

Sfera Ebbasta voto: 10
“Ricordate che dovete giudicare i concorrenti, non me”. Mentre si giocava di fioretto, Sfera ci va giù di sciabola appena finita la prima puntata, su Twitter. Dopo aver fatto il nipotino buonino di Mara e il fratello minore di Cattelan quando gli hanno toccato la cantante su cui aveva messo più cuore, Mariam Rouass – eliminazione ingiusta e frettolosa la sua – è tornato in sé. Il washing televisivo, sia esso nei talent o nei reality non vale mica solo per il Faina, ma a tutto c’è un limite. Ed è lui a ravvivare una diretta soporifera punzecchiando Malika. Insomma finché c’è Sfera, c’è speranza. Di non addormentarsi.

Eugenio Campagna voto: 9
Che Mara Maionchi gli dia Scomparire di Giovanni Truppi, uno dei capolavori italiani di questi anni, dice molto di lei ma anche di questo ragazzo, che la interpreta da strapparti il cuore. In mezzo a chi su un palco ci sta come stesse giocando a guitar hero e altri che hanno doti vocali tanto clamorose da sembrare finte, lui è il classico cantautore che ha palle, cuore, istinto. Lui è uno di quelli che non senti e vedi solo con le orecchie e gli occhi, che ha quel qualcosa in più. Ha ragione la Ayane, però, sarà curioso capire se questa forza la tirerà fuori anche con i suoi inediti.

Lewis Capaldi voto: 8
È scozzese e in cima alle classifiche UK e non solo. Già per questo ci è simpatico. Poi uno che con quella faccia – lo dice pure, “canto per le donne che non mi guarderebbero neanche” – riesce a catturare la tua attenzione comunque, merita tutto il successo che ha. Continuo a non capire a che servano gli ospiti a X Factor, ma in effetti se continua a diventare sempre di più simile a Sanremo con i giudici più compassati e mosci della giuria di qualità, allora hanno senso queste visite annoiate dei superospiti.

Maneskin voto: 7
La buona notizia è che sono un po’ cresciuti e le Milf assassine che scrivevano frasi da arresto sul frontman sui social, ora si sfogano ai suoi concerti tirando sul palco pancere e mutande contenitive. Loro ci ricordano di essere bravi e un filo presi da sé, con l’annuncio del trasferimento a Londra, neanche stessero lasciando la musica, trasferendosi a Ouagadougou o ritirandosi dalla scene per andare a Lugano. Tutto per non dire che saranno a X Factor All Stars. Anche meno, ragazzi.

Alessandro Cattelan voto: 6
In modalità “risparmio energetico”. Bravo com’è, anche andando in folle si mangia una buona metà della tv italiana. Però ieri sembra farsi venire il dubbio che aver mantenuto (troppo?) controllo su giudici e concorrenti durante le selezioni abbia addormentato la trasmissione.

Samuel voto: 5
Che sia un diesel è chiaro, quindi non ci preoccupiamo più di tanto. Ma ieri non accende la macchina se non per fare il passivo aggressivo e parlare a concorrente perché Malika intenda (“devi dire al tuo giudice di” is the new “passami il sale”). Sotto l’aspetto musicale, nulla da dire: ha fatto le scelte migliori, insieme alla Maionchi, e soprattutto da vecchia volpe sa cosa assegnargli e come valorizzarli. E infatti esce imbattuto anche nella seconda serata.

Mara Maionchi voto: 4
Beh? Mara, sei l’unica ad aver capito il coma vigile in cui era entrata la prima diretta, lo dici, ti vesti da trapper – forse anche per dire ai colleghi di darsi una svegliata e di non fare troppo i radical chic – e poi passi il resto della puntata a nasconderti? Neanche una parolaccia, una cattiveria piazzata al momento giusto, un giudizio al vetriolo. Il picco lo abbiamo solo con i Booda, in cui dici loro di tirare fuori un po’ di erotismo (meglio loro, comunque, dei Seawards che sembrano odiarsi, anzi peggio: paiono una coppia di quelle stanche anche di guardare la tv insieme). Se non ci pensi tu a svegliare tutti, Mara mia, qui finiamo a fare Music Farm. Conto su di te.


Malika Ayane voto: 3
La preferivamo buonista. Qualcuno deve averle detto che a dire sempre “bravissimi”, a fare la fatina a cui va bene tutto, avrebbe provocato episodi di narcolessia diffusa in studio e a casa, così prova a far la cattiva. Calca sul trucco per assomigliare (ancora) di più a Lady Gaga, risponde ad cazzum a Sfera Ebbasta dandogli del sordo, poi rosica male per le scelte improbabili a cui sottopone i suoi concorrenti (permettere a Enrico di suonare Yesterday nello scontro finale è configurabile come suicidio assistito). Scambia l’acidità per l’essere una bad girl.


Enrico Di Lauro voto: 2
Se vuoi fare l’antipatico e l’anaffettivo, devi essere bravo il doppio degli altri. Per dire Bob Dylan è dovuto arrivare a vincere un Nobel e comunque ai concerti ancora ci sta sulle palle per quell’atteggiamento. Poi se scegli Yesterday per rimanere a X Factor forse la verità è che volevi uscire. Il problema è che noi nel frattempo non solo non abbiamo capito se sei bravo o no, ma neanche che tipo di cantante sei. Ma temiamo che sia un problema di parecchi, in questa stagione del talent.


Il vestito di Alessandro Cattelan voto: 1
L’uomo ha gusto, e forse qualcuno deve avergli detto “almeno una volta vestiti di merda”. Lui li ha presi alla lettera e ha scelto i colori che più si avvicinavano all’evacuazione. Il nostro è bello e simpatico, sia chiaro, ha pure talento: ma con quel completo ne sarebbe uscito a pezzi pure Bradley Cooper.