X Factor 12, le pagelle del quinto live show | Rolling Stone Italia
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X Factor 12, le pagelle del quinto live show

I Subsonica rubano scena in una delle puntate più importanti del talent, Manuel Agnelli sta in fissa con la sua squadra mentre Anastasio ci ha fatto cambiare idea su di lui

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Finalmente tutti i concorrenti hanno tirato giù la maschera cantando i loro pezzi inediti. Fedez si ritrova due concorrenti al ballottaggio e affida al tilt l’eliminazione di Renza, Ora questa edizione di X Factor è ufficialmente entrata nella sua fase finale e non ci resta che sorprenderci a canticchiare i loro ritornelli e tifare.

X Factor Replay: Live Show #5

Subsonica voto: 10

Bellissimi un po’ vecchietti e acciaccati. Samuel in versione Neffa che canta con il giacchetto, gli occhiali da sole e il cappello, mi ha ricordato quando vado a trovare mia nonna e rimango vestito così dopo cinque minuti me ne vado. Fantastico il medley dei loro pezzi storici che ci riporta indietro nel tempo, quando ce la facevo ancora a ballare e a sudare mentre oggi “su le mani” le alzo seduto sul divano se non voglio finire in ospedale.

Il medley dei Subsonica con i concorrenti di X Factor 2018

Luna voto: 7

Lei potrebbe essere un esperimento, un reality show nel reality show tipo “come creare una pop star internazionale in laboratorio andandola a prendere nella provincia di Cagliari”. Geniale la coreografia di Simone Ferrari, in cui il testo della canzone diventa una sfilza di sms, ci auguriamo per Luna che i suoi coetanei e il suo pubblico si spediscano a vicenda sms con i versi della sua Los Angeles.

Los Angeles: l’inedito di Luna

Renza Castelli voto: 6

Tutto vero quello che dice Fedez riguardo alla sua partenza in sordina ed è indubbio che abbia guadagnato punti di puntata in puntata. Il suo singolo è molto elegante, anche se è vero anche quello che dice Manuel Agnelli, il verso “come in un quadro di Chagall” è un pugno nell’occhio. Ci dispiace per l’eliminazione, ma forse è giusto così.

Cielo Inglese: l’inedito di Renza Castelli

Anastasio voto: 8,5

Allora, lo dico? C’è stato un momento in cui ho pensato che con Anastasio ci fosse un abbaglio collettivo e che in realtà si trattasse di un generatore automatico di luoghi comuni. Però c’è da dire che ha tirato fuori un inedito a settimana, ed è normale perdere di inerzia. Il suo inedito è una bomba ed è evidente che è un testo su cui ha lavorato con calma e per tutto il tempo necessario per perfezionarlo. Si è preso l’ovazione ed è senza ombra di dubbio il talento di questa edizione.

La fine del mondo: l’inedito di Anastasio

Sherol voto: 7,5

Manuel Agnelli sta talmente in fissa con la sua squadra che ha deciso di scrivere uno degli inediti ed effettivamente si sente che da qualche parte nel profondo abisso del testo c’è una piccola traccia di Afterhours. L’esibizione è stata ottima e intensa, così come è sempre intenso assistere alla catarsi di Sherol che dopo ogni esibizione si commuove, anche se non è da escludere che, come molti di noi, sia scoppiata a piangere perché Lodo non smetteva più di parlare.

Non ti avevo ma ti ho perso: l’inedito di Sherol Dos Santos

Naomi voto: 5

Onestamente siamo tutti un po’ delusi perché adoriamo Naomi, che doveva essere la nuova Gwen Stefani e potrebbe permettersi di fare cose fuori di testa, strillare come una pazza, rappare e saltare di palo in frasca con un falsetto tra luci al neon e colori acidi e invece il suo pezzo è molto, troppo, classico e non esalta le sue doti. Lo sguardo di Fedez durante l’esibizione del ballottaggio parla chiaro, quella è la vera Naomi.

Like The Rain (Unpredictable): l’inedito di Naomi

Bowland voto: 8

Lodo li ha rinominati le Tigri della Persia e queste tigri spaccano forte e chiaro. Riesco già a immaginarvi con un cocktail in mano mentre ballate questo pezzo, presi benissimo. Riesco anche a immaginarlo perfettamente come sigla della pubblicità di una macchina o di una compagnia telefonica e sapete che c’è? Glielo auguro.

Don’t Stop Me: l’inedito dei BowLand

Leo Gassman voto: 6

Finalmente Leo che è sempre stato fin troppo impeccabile, mostra un pezzo di umanità inciampando un pochino sul testo e tanto basta per volergli un sacco bene. Al di là di questo l’esibizione è stata potente, sebbene il pezzo sia un po’ troppo affettato e classico, non si sa mai che questo non sia un bene per piacere al pubblico.

Piume: l’inedito di Leo Gassmann

Martina Attili voto: 8

Ieri sera ho definitivamente capito che Cherofobia sarà la Creep di Martina Attili: farà talmente tanto successo e dovrà suonarla talmente tante volte nei prossimi mesi, che finirà per detestarla e quando fra cinque anni riempirà i palazzetti e la folla le chiederà di suonarla lei starà malissimo e insulterà tutti e si ubriacherà e diventerà la rockstar degli anni venti e salverà la musica.

Cherofobia: l’inedito di Martina Attili

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