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‘The Rise of Graffiti Writing’, l’arte dei graffiti da New York all’Europa


1985, una nuova generazione. SEK, BATES, RENS e tutti i nuovi artisti della scena danese che, influenzata da ‘Style Wars’ e dal lavoro di FREEZ, continua a dipingere ancora oggi

«Da ragazzi, quando si comincia con i graffiti, bisogna riflettere su alcune cose. Riguardo i genitori, il nascondere quello che fai, e riguardo la polizia. Avevamo diversi nascondigli per le bombolette spray, e altre cose». A parlare è SEK, writer danese che dal 1985 lavora nel solco di Freez. SEK, insieme a BATES, RENS, SWP e SWEET, fa parte di una generazione che ancora oggi – all’età di 50 anni – continua dipingere. «Avevamo un locale sotto l’autostrada, dove nascondevamo le cose rubate. Si poteva anche attaccare il Ghetto Blaster, così da fare break dance».

Oggi, più di 30 anni dopo, quei graffiti dipinti nel bunker sotto l’autostrada non ci sono più. «Sembra quasi una tomba egiziana», dicono tornati nel loro vecchio rifugio, un simbolo di una generazione di pionieri, che ispirata da film come Wild Styles e Style Wars ha portato l’arte dei graffiti prima in Danimarca, poi nel resto d’Europa. «Avevamo scoperto questo film, Style Wars, grazie a un canale svedese, e quindici minuti dopo averlo visto eravamo a disegnare nel nostro letto. Due giorni dopo abbiamo iniziato a dipingere. Avevo 12 anni». La storia di Sek, Bates, Rens, Swp e Sweet è al centro del nuovo episodio di The Rise of Graffiti Writing, la serie di documentari di ARTE dedicati all’arte dei graffiti e alla sua diffusione da New York in Europa. Potete vederlo, come sempre, in cima all’articolo.

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