Sanremo: le pagelle della finale | Rolling Stone Italia
TV

Sanremo: le pagelle della finale

Il bacio di Achille e Boss Doms, il look di Irene Grandi e tutto il resto. Siamo davvero alla fine

Sanremo: le pagelle della finale

Achille Lauro e Boss Doms. Foto di Daniele Venturelli/Getty Images

Tutte le cose belle finiscono, anche Sanremo, nonostante quest’anno ci avesse illuso della sua eternità. Purtroppo il picco di tensione è già stato raggiunto ieri durante l’esibizione-Forum di Bugo e Morgan che si è trasformata in un’esibizione-ChiL’HaVisto e poi in un’esibizione C’è Posta per Te, speriamo non in un’esibizione Un Giorno in Pretura. Nonostante il calo di tensione, anche stasera siamo stati quasi attenti ed ecco qui i nostri professionalissimi giudizi sulle esibizioni dei cantanti in gara:

Michele Zarrillo “Nell’estasi o nel fango”


Zarrillo è un po’ la Emma Marrone della musica italiana. Essendo anche Emma la Emma Marrone della musica italiana, tra i due c’è un bello scontro.

Elodie “Andromeda”


Arrivati all’ultima serata abbiamo capito. Tutte quelle mosse sono teatro danza alla The OA. Elodie sta invocando uno spirito che viene dalle profonde viscere del mondo giusto per vestirla con tutto quel meraviglioso gusto ultraterreno. Sei la nostra prefe Elo dovevi vincere <3

Enrico Nigiotti “Baciami adesso”


Nigiotti sta a Piero Pelù come Tiziano Ferro detto Ferro sta a Massimo Ranieri. Essendo un rocker e quindi minimal, a Sanremo si era portato soltanto una magliettina. Per sua fortuna Bugo ieri sera ha abdicato e lui ha potuto ereditare il suo guardaroba.

Irene Grandi “Finalmente io”


Innamorata della libertà. Di vestirsi come vuole.

Alberto Urso “Il sole ad est”


Alberto detto Barbara D’Urso è arrivato di corsa a Sanremo con la limousine di Live Alberto Urso – alimentata a peli di sopracciglia – alla ricerca del Bugo perduto. Grazie al suo richiamo speciale in fa diesis minore l’ha trovato ai confini del mondo che andava verso est cioè verso Albenga.

Diodato “Fai rumore”


Fai rumore – una canzone per dare visibilità e finalmente una voce alle bellezze architettoniche italiane protette dal FAI

Marco Masini “Il confronto”


Ogni volta che Masini canta questa canzone gli crescono nuovi peli sulla faccia. Meno male che le serate sono solo cinque altrimenti domani Marco Masini sarebbe diventato uno di quei boli di pelo che i gatti vomitano.

Piero Pelù “Gigante”


Piero Pelù cerca di comunicare a tutta Italia tramite messaggi sul proprio Piero Pettù. Se ci scrivi sopra con la matita copiativa i Poteri Forti sono in grado di cambiare il tuo voto e conferirlo alla massoneria.

Levante “Tikibombom”


Levante testo profondissimo ma non abbiamo ancora capito perché dovremmo essere il peto nella bandiera. Un consiglio, Claudia: occhio alla lordosi. Su con la schiena.

Pinguini Tattici Nucleari “Ringo Starr”


Dei Pinguini Tattici Nucleari apprezziamo soprattutto la versatilità in quanto appena scesi dal palco sono immediatamente volati all’Hotel De Paris per portare il servizio in camera a Elettra Lamborghini. Ma anche il fatto che sono insieme da 10 anni
e riescono ad andare molto più d’accordo di Morgan e Bugo.

Achille Lauro “Me ne frego”


Achille Lauro è dovuto andare dal veterinario purtroppo e per non fargli mordere la zampina ferita gli hanno dovuto mettere quel fastidioso collare elisabettiano.

Junior Cally “No grazie”


La P!nk italiana. SO SO WHAT? I AM A ROCKSTAR

Raphael Gualazzi “Carioca”


Volete sapere dove si nasconde Bugo? È proprio lì, dentro Raphael Gualazzi.

Tosca “Ho amato tutto”


Tosca esiste al mondo unicamente per compensare l’esistenza di Elettra Lamborghini e più ci penso più mi immagino la canzone di Tosca cantata da Elettra e quella di Elettra cantata da Tosca ed entrambe vestite da Achille Lauro mentre MYSS KETA officia una messa pagana al Nutella Stage.

Francesco Gabbani “Viceversa”


Pensate che roba se toccasse a lui, il prossimo anno, cantare SCIVOLA SCIVOLA SCIVOLA SCIVOLA SCIVOLA SCIVOLA SCIVOLA SCIVOLA.

Rita Pavone “Niente (Resilienza 74)”


Italiani che hanno partecipato all’Ed Sullivan Show: Rita Pavone e Topo Gigio. Chi lo avrebbe mai detto che dopo qualche decennio sarebbero diventati la stessa persona.

Le Vibrazioni “Dov’è”


Le uniche vibrazioni che vogliamo sentire sono quelle del palco dell’Ariston che si contrae per inghiottire per sempre nel terreno Francesco Sarcina.

Anastasio “Rosso di rabbia”


Il vero motivo per amare Anastasio è che il figlio di Amadeus si è sorbito tutta sta rottura di coglioni soltanto per poter canticchiare il suo pezzo dalla prima fila dell’Ariston.

Riki “Lo sappiamo entrambi”


Con un pezzo scritto dai Daft Punk in persona ci aspettavamo qualcosa di più.

Giordana Angi “Come mia madre”


Se le Vibrazioni hanno deciso di portare con sé un interprete del linguaggio dei Segni per omaggiare la comunità non udente, l’adorabile Giordana Angi ha deciso di affidare il suo styling a un collettivo di non vedenti.

Paolo Jannacci “Voglio parlarti adesso”


Paolo Jannacci sospeso in una piega spaziotemporale tra suo padre Jannacci e suo figlio Jannacci non riesce mai a pensare a se stesso se non nel momento in cui deve mettere il lucidalabbra.

Elettra Lamborghini “Musica (e il resto scompare)”


ELETTRA MA TE LO DICIAMO NOI QUANTO SEI BELLAAAAAAAAAA!

Rancore “Eden”


Rancore è il Mahmood di Potere al Popolo, e come tale purtroppo non raggiungerà il quorum dei televoti. È stato comunque bello avere te, un intellettuale, in questo festival completamente devoto al dio del trash. Resisti, Rancore, il tuo posto è lì, sulle pagine culturali di Internazionale.

Altre notizie su:  Sanremo Sanremo 2020