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L’ascesa di Vox e dell’estrema destra spagnola in un documentario

Perché Vox, il primo partito di destra a entrare nel parlamento spagnolo dai tempi di Franco, ha così tanto successo sul territorio e sui social? Per scoprirlo, la squadra di ARTE Reportage ha seguito alcuni esponenti del partito

Le elezioni politiche del 28 aprile in Spagna saranno ricordate come quelle del ritorno dell’estrema destra in Parlamento. Non succedeva dai tempi di Franco. Vox, con il suo 10% di voti e una media di 250 iscritti al giorno, è il partito spagnolo con il più grande margine di miglioramento nei consensi. Il leader, Santiago Abascal, è nipote di un franchista, e prima di Vox era deputato del Partido Popular: è un capo di partito senza scrupoli, ed è a lui che va intestata l’incredibile ascesa del partito.

Vox, però, non si limita ad attirare i delusi del Partido Popular. Il partito ha successo anche con i giovani, sia della provincia che delle grandi città. Per questi ragazzi, Vox è un’opportunità per parlare in pubblico di cose malviste in politica, come la difesa della cosiddetta “identità” spagnola dall’influenza dell’immigrazione. «In Vox ci sono tanti giovani, anche minorenni non iscritti. Quando pubblichiamo su Instagram abbiamo sempre grande successo», dice uno dei responsabili dell’area giovanile del partito. «Le reazioni ai post sono enormi, cose da pazzi. Ci sono ragazzi che vengono alle manifestazioni solo dopo aver visto un post su Instagram».

Per capire meglio la storia del ritorno dell’estrema destra spagnola, e del suo successo sia sul territorio che sui social media, ARTE Reportage ha passato diverse settimane fianco a fianco con alcuni esponenti di Vox, riuscendo ad entrare anche nella sede di Madrid – di solito l’accesso ai media è vietato –, dove il partito mette in piedi la sua strategia di comunicazione. Il video-reportage è disponibile in cima all’articolo.

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