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‘Il contratto sociale’, la Francia e il reddito di cittadinanza

Il nuovo episodio di ‘Earn a Living’, la serie di documentari di ARTE sui programmi di reddito universale sparsi nel mondo, è dedicato all’esperimento di reddito universale che ha coinvolto alcune province francesi

«Storicamente, dopo la seconda guerra mondiale, la povertà si concentrava nelle persone anziane. La figura del povero, quindi, era quella della persona anziana. Oggi gli over 65 hanno un tasso di povertà molto inferiore alla media del paese, al contrario dei giovani tra i 18 e i 24 anni», dice Antoine Bozio, direttore dell’Institute for Public Policy. In Francia la situazione si fa ancora più complessa, perché il sussidio di disoccupazione è disponibile solo per i maggiori di 25 anni. Chi finisce gli studi e prova a entrare nel mercato del lavoro, quindi, si trova di fronte a un paradosso.

È per questo che diciannove province francesi hanno scelto di partecipare a un esperimento di reddito universale, così da diminuire il tasso di povertà e aiutare le generazioni più giovani. «Ho avuto un percorso a zig-zag, una ricerca di ciò che potevo fare e di ciò che era adatto a me. Ricordo che ogni volta che guardavo il mio curriculum, che avevo fatto inserendo le esperienze fatte, una dopo l’altra, pensavo che non avesse nessun senso. Perché una persona di 23 anni non riesce a trovare lavoro? Il paradosso è che per avere un lavoro ci vuole un lavoro», dice Clément Brunet, uno dei partecipanti.

L’esperimento è al centro del nuovo episodio di Earn a Living, la serie di documentari di ARTE dedicati ai programmi di reddito universale sparsi nel mondo. Potete vederlo come sempre in cima all’articolo.

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