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Grock, storia di un clown leggendario

Il nuovo documentario di ARTE ripercorre la vita del più grande clown di tutti i tempi, dai compromessi con il nazismo fino all’infinito perfezionamento del suo unico personaggio

Sessant’anni fa moriva Grock, al secolo Charles Adrien Wettach, clown leggendario. Grock si è spento nella sua villa di Imperia, la stessa che prestò ai nazisti come base di guerra. Considerato da molti il più grande clown di tutti i tempi, in realtà aveva uno solo numero, cioè quello in cui interpretava un grottesco musicista che deve affrontare mille peripezie per riuscire a suonare il violino. Grock passerà tutta la sua lunga carriera sviluppando e perfezionando questo singolo personaggio.

Grande imprenditore di spettacolo, fu lui a reinventare il ruolo dei clown, trasportati dal circo fino ai palchi di tutti i teatri. Nel corso del tempo riuscì a costruire intorno a sé un’enorme quantità di materiale iconografico, autoalimentando la propria leggenda e curando la propria immagine nei minimi dettagli. La sua vita privata, però, è piena di ombre, dagli spettacoli per gli SS ai compromessi con il nazismo, fino ad altri aspetti oscuri mai chiariti fino in fondo. La sua storia è raccontata nel nuovo documentario di ARTE, che potete vedere in cima all’articolo.

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