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Coronavirus: diario della quarantena a Pechino

Il documentario di ARTE racconta una città vuota, immobilizzata dall’imponente apparato di sicurezza del governo, dove il cibo è razionato e l’informazione controllata

Nonostante il centro dell’epidemia coronavirus fosse la città di Wuhan, nella provincia dell’Hubei, tutte le città del territorio Cinese hanno subito l’intervento di Xi Jimping e del partito comunista cinese. Anche Pechino, dove i casi erano poche centinaia.

Sèbastien Le Belzic, corrispondente a Pechino da 15 anni, ha raccontato la quarantena della capitale in un reportage per ARTE. Il suo è l’unico racconto possibile, la storia di una città vuota e congelata, e dell’imponente apparato di sicurezza che costringe la popolazione a vivere in quarantena: dai gendarmi del virus, che controllano la temperatura e gestiscono i checkpoint agli incroci delle strade, fino alle telecamere termiche, al cibo razionato e alle piazze deserte. Nel frattempo, blogger e cittadini sui social network provano a informare la popolazione nonostante i controlli del governo.

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