Carla Bruni, Chiara Francini, Peppe Vessicchio e gli scippi in platea: top e (zero) flop della serata cover di Sanremo 2023 | Rolling Stone Italia
La notte passerà, dài divertiamoci

Carla Bruni, Chiara Francini, Peppe Vessicchio e gli scippi in platea: top e (zero) flop della serata cover di Sanremo 2023

L'ex première dame, una che si pensa libera davvero. E poi la co-conduttrice un po' Betty Boop e un po' Franca Valeri, Elodie che frega la borsetta a Serena Bortone, il Maestro di nuovo sul podio. Insomma ieri sera party all the time

Carla Bruni, Chiara Francini, Peppe Vessicchio e gli scippi in platea: top e (zero) flop della serata cover di Sanremo 2023

Dimartino, Carla Bruni e Colapesce a Sanremo

Foto: Daniele Venturelli/Getty Images

“La notte passerà, dài divertiamoci”: chi capisce la citazione la capisce, e ci dispiace per gli altri. A nuttata è lunga e ha da passa’, come direbbero quelli di Mare fuori, ma il vantaggio è che la serata cover è una specie di Migliori anni da cui però passa chiunque, da Carla Bruni ai Baustelle. Abbiamo deciso, appunto, di divertirci. Quindi solo top e niente flop: la serata finale, credeteci, sarà molto peggio.

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The Marvelous Mrs. Francini

Wanda Osiris e Paolo Poli. Betty Boop e Franca Valeri. L’umiltà da ragazza di provincia. L’italiano forbito. Le borsette Moschino a forma di cuore (giù le mani, Elodie!). Il teatro, la canzone, il teatro-canzone. Chiara Francini sa fare tutto, sì. E sa di essere un cartoon. Dunque quel lato lo stressa, mostrandosi all’Ariston sia come sé stessa sia come personaggio; o come personaggio in cerca di una sé stessa nascosto sotto la maschera irresistibile. È buffa, sciura, sexy, elegante, bambina, vezzosa. Il monologo, previsto da scaletta a mezzanotte e mezza, slitta alle due meno venti. Lei è impeccabile, quasi una risposta malincomica al (non) essere liberamente madre di Levante. Ma sapete che c’è? Si era visto da subito di cosa la ragazza è capace, da sempre e pure a Sanremo. Anche senza tasse “di contenuto” da pagare, il pubblico era colpito e affondato.

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Splash! Una Carlà a Sanremo

È cominciata con un incontro a Monte Carlo con Cristiano Malgioglio, che le ha proposto un progetto (tutto vero), ed è finita con una foto di Nicolas Sarkozy accanto a Colapesce e Dimartino nel backstage dell’Ariston (tutto vero/2). In mezzo, una polemica per un vestito Versace (criticare una che da tutta la vita fa la supermodel perché dice che si è messa a dieta: nel 2023 succede anche questo) e, soprattutto, l’esibizione con Colapesce e Dimartino di cui sopra su Azzurro di Conte/Celentano. Carla Bruni è davvero una che si pensa libera: fa quello che le va, come le va, con chi le va. È una snob senza snobismi, si diverte, se ne fotte. L’unica rockstar a Sanremo 2023. Insieme a San Gianluca Grignani, si capisce.

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Il front row (scippato) dell'Ariston

La prima fila del teatro Ariston è più ambita di una prima serata su Rai 1 (ehm, più o meno) dall’establishment dello show-biz. Tipo che, se non posso essere su quel palco, almeno ci devo stare sotto, ma proprio SOTTO. E allora, di serata in serata, le poltrone rosse più agognate della Riviera vengono occupate, oltre che dall’onnipresente Amadeus’ family, da Simona Ventura, Paola Perego e compagnia conducente. Capita poi che, in quel party all the time che è la notte delle cover, chi ha il privilegio venga catapultato nello show: citofonare Serena Bortone, che si è vista scippare la borsetta griffata dalla gangsta Elodie (e poi ci ha tenuto a farci sapere via Twitter che le è stata restituita). Menzione speciale per il superdirettore Stefano Coletta, che balla scatenato su American Woman ma si ricompone quando Arisa prova a cedergli il microfono sul detour di Destinazione paradiso. Sì, ma la poltroncina per Alba Parietti dov’è?

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Il ritorno del Peppe nazionale

 

 
 
 
 
 
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L’avevamo già visto a casa Ferragnez in trasferta a Sanremo e a Muschio selvaggio (nelle stories di Fedez, of course), ma ora finalmente Vessicchio se ripiglia tutt’ chell che è o’ suojo, ovvero il podio dell’orchestra dell’Ariston. A fare il miracolo chi se non il santo, il nostro Grignanone che tutto può. E allora eccolo lì, il Peppe nazionale, elegantissimo in giacca coreana nera a dirigere – insieme a Enrico Melozzi – non un pezzo qualunque, ma la versione più punk e insieme gospel nello spirito di Destinazione paradiso che Gianluca e Arisa potessero inventarsi. Toglieteci tutto ma non Peppe Vessicchio.

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La narrazione verticale

Perché in fondo Sanremo è una grande serie tv. L’altra sera Francesca Fagnani riportava la sua chiacchierata con i ragazzi del carcere minorile di Nisida, stasera sul palco è arrivato il cast di Mare fuori, la hit Rai su un gruppo di giovanissimi detenuti che è diventata un fenomeno pop. Se marchetta dev’essere, almeno che sia fatta così, stile cast di Muccino che canta all together Bella senz’anima, qui in chiave Gen Z. I giovanissimi attori si uniscono a Matteo Paolillo (che l’hanno scorso era sul Divano Rolling per Sanremo) per una rendition della sigla della serie, con tanto di Valentina Romani in diretta Instagram. Ama non perde occasione di fare directbombing per promuovere il suo profilo. E alla fine arriva Carolina Crescentini (alias la direttrice del carcere) a ribadire il messaggio di Fagnani: tutti hanno diritto a una seconda possibilità. E la mamma di Carolina agli auguri di compleanno.