'Bogostreets', la serie che racconta la controcultura colombiana | Rolling Stone Italia
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‘Bogostreets’, la serie che racconta la controcultura colombiana

Dopo 50 anni di guerra civile tra il governo e le FARC, per i giovani l’arte è l’unica arma per conservare la pace. La nuova serie di ARTE racconta la storia dell’underground di Bogotà

‘Bogostreets’, la serie che racconta la controcultura colombiana

Bogotá è la metropoli sudamericana più creativa degli ultimi anni. La scena alternativa va dai quartieri più poveri a quelli più moderni: dopo 50 anni di guerra civile tra il governo e le FARC, per i giovani l’arte è l’unica arma per conservare la pace. Bogostreets, la nuova serie di ARTE, racconta la storia della controcultura colombiana. Ecco tutti gli episodi.

1Street Art

I muri di Bogotá sono un richiamo per artisti di ogni parte del mondo e la famosa calle 26 è diventata leggenda nell’universo dei graffiti. Per i writers la legislazione è favorevole, tuttavia ci sono stati casi come l’uccisione di Diego Felipe Becerra, nel 2011, per mano di un poliziotto.

2Voguing in centro

L’omosessualità è ancora tabù in un paese conservatore come la Colombia, ma alle Tupamaras non ci badano. Il loro voguing – danza nata nei ghetti di New York negli anni 60 – ha un sapore latino con contaminazioni merengue e reggaeton.

3Satira web

Nei quartieri nord di Bogotà, i giovani cronisti del giornale “El Espectador” hanno creato La Pulla, un video satirico settimanale sull’attualità del Paese. María Paulina Baena è la figura emblematica di un gruppo che sfida potere e conservatorismi. Un autentico fenomeno virale.

4Galerias hardcore

L’hardcore colombiano, derivazione del punk americano, è un vero e proprio atto di resistenza, che fa il pieno di pubblico anche senza l’aiuto di produttori o case discografiche.

5Zona Rosa, regno dei tattoo

Il tatuaggio, pratica ancestrale delle popolazioni delle Ande, è un mezzo per coniugare modernità e spiritualità per i giovani colombiani. E la Zona Rosa attira appassionati da tutto il mondo.

6Kennedy: barbieri afrostyle

Nell’enorme quartiere di Kennedy, a sud di Bogotà, i barbieri della comunità afro-colombiana plasmano uno stile influenzato dalle culture urbane come il rap e il reggaeton, ma anche dalle stelle del calcio.

7Il rap di Ciudad Bolivar

Ciudad Bolivar è la mecca del rap nella capitale. In questo quartiere, stigmatizzato per le frequenti violenze urbane, è cresciuta Karen Tovar, figura emblematica del genere.

8Champeta Remix a Chapinero

MC Monosoniko, B-Clip e la sua band Boom Full Meke fanno ballare Bogotà al ritmo africano della champeta. Gli adepti contaminano questo genere nato negli anni con l’hardcore e la musica elettronica.

9Lo skate a Belén

Con i suoi quartieri addossati alle Ande, Bogotà offre piste fantastiche per gli skater. Ronald, rifugiato di guerra, è riuscito così a sentire sua la città.

10Soacha e la sua breakdance

Lluvia sopravvive alla miserie dei quartieri del sud grazie alla breakdance. La sua passione l’ha resa una delle migliori ballerine della città e con il suo gruppo ha da poco ha vinto uno dei più prestigiosi premi sudamericani.

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