La gattarola Carla Bruni (“Amo i gatti, mi sento un gatto, morirò gatto”), lo struzzo Loredana Bertè e Matteo Salvini che si crede l’Uomo Tigre. Insomma, un abbrivio da infarto. La prima puntata della nuova tranche di Belve vola subito alto, con tre nomi grossi, accelera nel ritmo (il montaggio è decisamente più serrato), corre, dribbla la nostra disattenzione, ci tiene agganciati senza per questo schiantarsi mai. Notevole, non c’è che dire. Arrivati infatti alla milionesima puntata – sì, abbiamo perso il conto delle edizioni – temevamo fortemente l’effetto Grande Fratello, ovvero il declino di un format apparentemente rivoluzionario. D’altronde gli stessi ospiti ormai arrivavano preparati alle interviste: sembrava quasi che avessero iniziato a fare i compiti a casa. Ma non ora. Non a questo giro. Francesca Fagnani deve essersi accorta della falla e ci ha posto rimedio stando ancora più addosso ai suoi ospiti: chiede, insiste, torchia, rilancia. Nessuno può barare. Tanto meno “copiare” dal vicino di banco. Ecco dunque com’è andata, cosa ci è piaciuto e cosa farà parlare di sé per giorni.
Loredana, come te nessuno mai
loredana bertè belve francesca fagnani sono bella casta da 10 dieci anni pic.twitter.com/1huxw1JqZZ
— spirito archive (@sidespirito) April 2, 2024
Bertè arriva, Fagnani la presenta come “la regina del rock” (ci sta) e poi dice: “È la donna che ho corteggiato di più nella vita”. Un filo esagerato, pensi tu. Voglio dire, di belve intriganti se ne sono sedute parecchie su quello sgabello traballante, non è che Fagnani avesse bisogno proprio di Bertè. Poi inizia l’intervista e capisci: con Loredana, Francesca ha trovato finalmente un’interlocutrice al suo livello. Più che una schermaglia, l’intervista diventa subito una danza a due. Non capisci più chi rilancia e chi schiaccia. Bertè? Fagnani? Per esempio, quando parlano del successo, la cantante ammette: “All’inizio mi sono un po’ persa, non capivo l’entità del successo, anche con i fan ero poco disponibile”. Fagnani quindi chiede: “Le è girata un po’ la testa?”. E lei: “No, le palle, perché non ero libera di fare quello che volevo”. Ma soprattutto, in questa relazione di amorosi sensi, emerge un lato veramente inedito di Loredana Bertè: quello più sereno. Per una volta non è solo Loredana l’eccentrica, quella che ti dà il titolone da tutta pagina. “Ora sono in pace, mi voglio bene”, ammette lei. E scherza. Fa battute, sorride. Piange solo quando parla della sorella Mimì, ma Fagnani non cavalca il momento anche perché intuisce che il ritratto più intrigante (e raro) è quello di luce. Tra le chicche, non possiamo non citare: “Non faccio sesso da dieci anni. Sono arrivata a un’età per cui non me ne frega più niente: ho dato tanto… l’ho data tanto! Ora mi posso pure un po’ riposare”.
Carlà choc
Secondo round, secondo ospite: Carlà, con la sua voce soave in mezzo ai lupi. Ma la vera tigre (altro che gatto) è lei, come sa chi la conosce bene. Se le nuove belve non hanno (per fortuna) fatto i compiti a casa, Fagnani li ha fatti eccome, e ha capito che ogni media ha bisogno del suo argomento di conversazione. Dunque, se Salvini e Bertè avrebbero infiammato i social, Bruni avrebbe entusiasmato la stampa. E infatti. Oggi, sui principali quotidiani, ci sono paginate intere su Carlà che si lamenta di essere stata “utilizzata, non rappresentata” dalla sorella Valeria Bruni Tedeschi (nei suoi film che partono sempre dalle storie di famiglia). Et voilà, il gioco è fatto. Però anche i social gongolano di fronte all’ex Première Dame: “Sono ipnotizzato/a” è il commento che si leggeva di più su X ieri sera, durante la diretta. Perché non basta fare alti ascolti: i talk show vivono del dibattito generale. Che poi, a ben guardare bene, ieri c’era materia per una polemica mostre. In un’epoca dove si cerca di sensibilizzare sull’eccesso di gelosia e combattere le violenze domestiche, ascoltiamo Carla Bruni smontare la famiglia borghese (la sua) e dire: “Il tradimento lo concepisco solo se è fisico. Se però il mio compagno si innamora… gli taglio la gola”. E fa proprio il gesto di sgozzarlo. Non paga, la nostra precisa di aver fatto il conto di quanti anni le darebbero di galera: pochi, a occhio, “poi esco e faccio la vedova allegra”. Una belvata da far stramazzare il Moige.
Salvini, colpito e affondato
E infine arriva lui, Mr. Salvini. Fagnani sembra aspettarlo con la bava alla bocca. E infatti, se lo mangia vivo. Più lui cerca di andare sui toni da comizio, più lei lo inchioda al punto. La standing ovation parte quando, con estrema eleganza, la nostra chiede: “Lei è divorziato e ha dei figli da donne diverse. Possiamo dire che è la prova vivente che si può essere felici anche fuori dalla famiglia tradizionale?”. E ancora: “La si vede meno per sagre. Ha cambiato comunicazione o sta a dieta?”. Poi elenca, senza pietà, tutti i suoi soprannomi: “Squalo, Felpetta, Felpetta Nera, Isoardo, Ragazzotto”. Lui si difende come può (o come non può), certo di una cosa: comunque vada, sarà un’operazione simpatia. E purtroppo su questo ha ragione lui. Essere battuti da Fagnani è la routine, non certo un danno d’immagine. Ma essere lì, seduti di fronte a lei, dà più visibilità di mille talk show.