‘Belve’: la terza puntata del programma di Francesca Fagnani tra top e flop | Rolling Stone Italia
Famolo strano

‘Belve’: a lezione di sesso con Antonio Conte (feat. le gaffe di Eva Riccobono e il cuore di Ivana Spagna)

L’ex ct si trasforma in intimacy coordinator (e si dimostra l’ospite perfetto per Francesca Fagnani). Tra la “min**ia” e la “patata” della top model e le confessioni sincere della ‘Easy Lady’

‘Belve’: a lezione di sesso con Antonio Conte (feat. le gaffe di Eva Riccobono e il cuore di Ivana Spagna)

Francesca Fagnani conduce ‘Belve’

Foto: Rai

Famolo strano

Ieri sera era bella tosta. Oltre al solito battaglione Floris-“Bianchina”-Iene, Francesca Fagnani doveva vedersela con la partitona Inghilterra-Italia su Rai 1, nonché con uno scatenato Fabrizio Corona che prometteva di portare Rai 3 al 15% di share (no comment…). Qualcosa bisognava dunque inventarsi. Così la nostra ha affilato gli artigli, puntando sul famolo strano. Rispetto alle puntate precedenti, ieri infatti la quota di domande “friccicorine” era leggermente più alta: non troppo, quel che tanto che basta per attaccarti, morbosamente, al divano. Per dire: Fagnani ha placcato stretto il ct Antonio Conte in merito ai suoi consigli sessuali pre partita. “Sono stato un calciatore, quindi ho delle esperienze pratiche, e il mio suggerimento è di fare il minor sforzo possibile”, spiega. “Quindi?”, lo incalza lei. “Meglio essere passivi… deve fare tutto il partner”. Manco fosse l’intimacy coordinator di un film. E che dire di Eva Riccobono che urlava “c’ho la patata, c’ho la patata!” nei bagni di un locale per trans, per non essere rimorchiata? Fagnani coglie subito la palla al balzo per domandarle se avesse avuto mai avventure saffiche. “Sono sempre stata una pioniera delle esperienze, quindi una volta ho provato: è stato carino, mi sono divertita, ma preferisco gli uomini”. La top model ha anche discettato di sex toys: anche quelli “non mi hanno entusiasmato”. Insomma, diciamolo: quando vai su questi argomenti vinci facile, in termini di attenzione mediatica, a riprova che il trash è una vera e propria arma segreta in tv. Però – ed è un però gigante – Fagnani riesce a flirtare con il trash senza cascarci dentro: è lei che usa il genere, mai il contrario. Entra ed esce dalla tv spazzatura (o, se preferite, popolare) come le pare, smarcandosene puntualmente. Nessuno oserebbe mai dire che Belve è trash, e infatti non lo è. Al massimo, può essere un tantino coatto. Le varie Barbara d’Urso, Myrta Merlino and friends prendano appunti.

Se promette, poi mantiene

La citazione da T’appartengo è obbligatoria: dopo aver recuperato l’ospitata di Fabrizio Corona, intervenuto ieri sera ad Avanti popolo, non riesco a pensare ad altro. E voi direte: che c’entra ora Rai 3? E Ambra C’entrano eccome. Per un’intera settimana, Corona ha promesso scottanti rivelazioni sul calciomercato. Lo slot a lui destinato all’interno di Avanti popolo era addirittura di oltre un’ora: una roba per cui ti aspettavi nulla di meno che una Calciopoli Bis. Invece, niente: le scandalose rivelazioni sono state pari a zero. In onda è andato il vuoto cosmico. Lui ha subito gridato alla censura della Rai e promette di raccontare tutto altrove (dove, dipenderà probabilmente da chi gli farà l’offerta economica migliore), sta di fatto che le aspettative dello spettatore sono state miseramente tradite. Diciamo che è andata peggio solo a chi ha seguito Inghilterra-Italia. Ecco, con Fagnani tutto questo non succede mai perché, appunto, se lei promette poi mantiene. Lo ha dimostrato proprio ieri: mentre Corona discettava sul già visto e sul già sentito, a Belve c’era Eva Riccobono che se n’è uscita fuori con uno scivolone clamoroso. Pure nel backstage la vediamo dire al suo team: “Mi sa che ho fatto una gaffe pazzesca”. Confermiamo, Eva: l’hai fatta. Non volevi, eri in totale buona fede, ma hai pestato un mer*one. Davanti al suo genuino scoramento chiunque si sarebbe intenerito, decidendo di tagliare la battuta in fase di montaggio. Ma non Fagnani. Lei al suo pubblico ha promesso tutta la verità, nient’altro che la verità, e questa darà alla platea di Rai 2. Così, ieri, abbiamo sentito Eva dire che, tra i suoi limiti, c’è la tendenza a dire le parolacce. “Ogni volta che vengo intervistata, amici e parenti mi raccomandano di non dire le parolacce”. “Mi scusi, che parolacce dice?”. E lei, che ha origini siciliane: “Dico sempre minchia. Infatti i miei amici mi chiamano Minchia la Eva. Oppure dicono (e qui arriva la mega gaffe, nda) Eva ha sempre la minchia in bocca”.

Ivana Spagna, we love you

Tra Ivana Spagna ed Eva Riccobono, è stata molto più intrigante la seconda. Non che Spagna sia stata noiosa, anzi. Solo che a questa adorabile gattara che vede le anime dei morti in salotto, fa sogni premonitori e ha rinunciato a suicidarsi per non lasciare da sola la micia Bimba puoi volere solo un mare di bene. Più che la ferocia, di lei ti rimane impressa la sensibilità, oltre che la schiettezza. Finalmente c’è qualcuna che non nega di essere ricorsa alla chirurgia estetica: “Tranne le orecchie, ho rifatto tutta la faccia… ho fatto il cappotto!”. Fagnani annuisce soddisfatta. E noi con lei. Il momento più toccante è quando parla del suo aborto spontaneo: all’inizio non voleva quel bambino. “Ho sempre immaginato una famiglia come la mia: amore, amore, amore. La mia relazione era invece agli sgoccioli”, spiega. Così cerca di fare palestra, step, per favorire un aborto spontaneo: “Poi però è iniziata a venire la pancetta e qualcosa è scattato: volevo quel bambino”. Purtroppo era troppo tardi: “Ho avuto un aborto spontaneo ed ero disperata, non volevo separarmi da quella creaturina tanto che ho rischiato la setticemia”.

Ai rigori vince Antonio Conte

Ora sì che si ragiona. Antonio Conte ci fa dimenticare i vari Bova e Federico Fashion Style. Più che la sua vocazione mancata da intimacy coordinator, a conquistare è la sua ferocia: se perde sta malissimo. “È come un lutto che dura dalle 36 alle 48 ore: sto male anche fisicamente. Mi rivedo tutta la partita per capire dove abbiamo sbagliato e lì divento feroce”, ammette, “per questo tendo a restare da solo finché non mi passa”. La vittoria è il suo mantra: “Chi vince scrive la Storia, gli altri al massimo possono leggerla”. Da calciatore si dà un 8, da allenatore un 8 e mezzo, ma “ho solo 54 anni, conto di potere alzare il voto: ho ancora tanta strada davanti a me”. È ambizioso, anzi ambiziosissimo: “Da calciatore non ero certo scarso, ma non avevo quel talento tale da farti passare alla Storia come Maradona o Baggio”. Talento che invece sembra riconoscersi da allenatore: “Penso di aver scritto qualcosa della Storia del calcio”, non esita ad ammettere, “ma se mi chiede se sono sazio, la risposta è no”. Nel suo futuro sogna le piazze di Roma e Napoli. Il nostro, peraltro, tiene testa a Fagnani: dribbla la domanda su Mancini novello ct arabo e rinfaccia alla conduttrice di essere “belvas” quanto lui. A sorpresa, lei non gli chiede nemmeno mezzo commento sullo scandalo scommesse. Peccato. Azzeccatissima invece la scelta di schierare Conte ai rigori, ossia a fine trasmissione, quando, dall’altra parte, la partita di calcio era finita (miseramente male).

Gag autocelebrative

Lo sappiamo, rischiamo di essere ripetitivi, ma il segmento degli sketch proprio non funziona. Anzi, peggiora di trovata in trovata. L’ultima è la parodia della Fagnani a opera di Carmine Del Grosso. Ora. Un conto è se la Gialappa’s ti percula facendoti il verso: loro fanno ridere (e tanto), e la gag è un certificato di raggiunta celebrità. Ma se lo fai a casa tua, pagando di tasca tua un comico per farlo… be’, a meno che non venga giù lo studio dalle risate (e non è decisamente questo il caso) finisce per essere solo una parentesi tanto, troppo autoreferenziale. Anche meno, grazie.