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Amici 20, le pagelle del terzo serale: Deddy-Rosa, lo psicodramma è servito

Escono Tommaso e Rosa. I classici concorrenti che guardi con simpatia, ti dispiace sul momento che vengano buttati fuori e domani non ti ricordi neanche perché stavano ad 'Amici'. Tutto il resto è (parecchia) noia

Foto: Instagram di 'Amici'

Giulia Stabile voto: 10

“Sono Giulia-dipendente”. Continuo a trovarmi d’accordo con Emanuele Filiberto e non sapete quanto fa male, ma questo sarà materiale per la dottoressa Maccaferri, la mia psicoterapeuta. Fortuna che è brava. Il massimo dei voti questa volta però non lo prende per come ti ferma cuore e respiro quando balla, per come quel sorriso bambino diventa sguardo determinato, per come la timidezza diventa grazia sfrontata, ma per il suo stare al mondo. “Già non mi sono cappottata ed è tanto” è l’unica battuta post performance e noi voliamo, poi quando lo psicodramma Rosa-Deddy è al suo punto massimo e tutti i ragazzi vanno ad abbracciarli che neanche in una mischia nel rugby, lei se ne sta in disparte, li guarda come alieni, ringrazia per l’ennesimo premio. E nella casa, mentre tutti si sentono in dovere di recitare una parte nella tragedia shakespeariana del Romeo lilla e la Giulietta eliminata, lei mangia. La amo.

Lorella Cuccarini voto: 9

Vorrei essere guardato da Lorella come lei guarda Giuseppe e Alessandro mentre ballano sulle note di Relax dei Frankie Goes To Hollywood. Diciamo che non si capiva se era passione per il suo lavoro o era solo davvero tanto contenta di vederli. Mezzi nudi. Ma la mia è solo invidia per il loro fisico e per l’entusiasmo che suscitano nella più amata dagli italiani. D’altronde basta guardare i social per giudicare la standing ovulation scattata dopo la doppia performance. Bravo Samuele a superarli con l’ironia (e pure Maria con la battuta autoironica-gaffe su Belen).

Il momento C’è posta per te/Uomini e donne/Temptation Island voto: 8

C’è sempre, nei prodotti targati Maria De Filippi, il momento in cui tutti i suoi format come i robot protagonisti degli anime giapponesi lanciano i loro componenti per unirsi in un macroistante che li racchiude tutti. E Deddy-Rosa che sono una coppia e si giocano l’eliminazione meriterebbe almeno un’esterna, altro che la pubblicità da passare abbracciati, le loro lacrime pretendono almeno una busta che si apre dopo forti insistenze, il loro amore dovrebbe essere mostrato alle prese con una tentatrice, almeno. E mentre pensi che autori, regole, giudici e maestri ci si sono messi d’accordo per questo apice di emotività e empatia televisiva, entrano Pio e Amedeo. Effetto Tinder: sulla app sei Luca Argentero, poi all’appuntamento arriva il sottoscritto. Ci sarebbero gli estremi per una denuncia penale. Stesso effetto qui. Però i ragazzi sono bravi, tirano su una sceneggiata che Nino D’Angelo e Mario Merola in confronto erano sobri e dimentichiamo il duo di tragicomici. Ragazzi, non ci si commuoveva così dai tempi di Topazio e la schiava Isaura.

Raffaele Renda voto: 7

Scende dal piedistallo di chi sembra la caricatura de Il volo e mostra di avere coraggio. Si mette alla prova con due pezzi (All Night Long e ancora di più Pookie) e al di là della doppia sconfitta – una contro Sangiovanni (il suo Viva la Vida è da 8), che finora ad Amici 20 è come Ibra in serie A, ingiocabile – ci dice che non è lo stereotipo che sembrava. Anzi. Si trova a suo agio su certe sonorità, ritmi, linguaggi più di quanto sia disposto ad ammettere. Come diceva Troisi a Robertino, Raffaè “va ‘a rubbà, tuocc ‘e femmene”.

Rudy Zerbi voto: 6

Rudy, Rudy, Rudy, io ti capisco pure. Un altro al posto tuo, stretto tra Arisa e la Celentano ne uscirebbe pazzo e con le ossa a pezzi, tenterebbe la fuga, il suicidio, andrebbe a un concerto di Stash (tanto per citare un possibile atto di autolesionismo). Tu, Rudy, invece rimani al tuo posto, soldato devoto alla causa, non indietreggi. Sopporti, guardi basito, provi qualche reazione, ma da te ci aspettiamo il guizzo. Poi capisco che se Arisa ti provoca insultandoti ma tu fai fatica anche a capire cos’ha detto, e la vedi tenere quei baffi finti fino a mezzanotte, tu scegli la nobile arte di risparmiare il nemico (non così con Raffaele, che mi sa che l’abbiam giudicato male entrambi, Rudy mio). Però Amici è il Colosseo, ragazzo mio, lo sai meglio di me, non ti puoi nascondere.

Stefano De Martino voto: 5

Chi scrive lo apprezza molto. In Stasera tutto è possibile, in Rai, ha anche dimostrato di saper fare televisione. Qui ad Amici invece timbra il cartellino, quasi a dire “mi tocca farlo, senza Maria De Filippi la mia vita sarebbe stata ben altra, ma vorrei essere altrove”. Così da tre sabati si veste come un agente immobiliare, nei suoi interventi ha il ritmo trascinante dell’ultima canzone di Francesco Renga, dà voti un po’ ad cazzum e soprattutto vivacchia. Sveglia ragazzo.

Pio e Amedeo voto: 4

Lo so, è un voto alto rispetto alla loro media, ma è l’entusiasmo per aver saputo che torneranno solo in finale. Abbiamo capito – grazie Amedeo – che non è colpa loro, ma è genetica, il loro senso dell’umorismo è ereditario. Solo che Zio Gianni, che ha conquistato la moglie con una battuta imprevedibile e raffinatissima sul suo cric, fa comunque più ridere di loro. Certo l’inno al catcalling è vergognoso e grottesco, ma pienamente in linea con il loro stile. E francamente se non si lamentano le donne, in diretta e altrove, (in studio Maria prova un timido dissenso, coerentemente soffocato dall’orgoglio macho di Amedeo che ne approfitta per catalogare i modi in cui molestava le donne per strada), si potrà fare pochissimo. Poi, non contenti, attaccano Mario Draghi. Sì, sulla scuola. Ok, è vero, fa ridere dire Pio e Amedeo, Mario Draghi e scuola tutto di seguito. Bene, godetevela, è l’unica risata che farete. Il resto è tutto uno spottone per il two men show Felicissima sera, la cui prima puntata è il 16 aprile. Lo so, non bastava la terza ondata del Covid, non c’è fine alle brutte notizie. Ma sono solo tre serate, ce la faremo. Io quel giorno per ricordarsi come si ride, mi sparerò di nuovo tutte le 8 puntate di LOL – Chi ride è fuori, format clamoroso che leva l’anima dalle risate. Maria guardalo anche tu e ad Amici 21 prendi uno di loro. Quello che vuoi.

Martina Miliddi voto: 3

Dispiace dare ragione ad Alessandra Celentano, ma come si sa anche un orologio rotto segna l’ora giusta almeno due volte al giorno. Sembra avere le stesse doti della sua quasi omonima a X Factor, CmqMartina. Una presunzione notevole, una capacità di sopravvalutarsi che contagia anche gli altri, l’abbaglio di un’artista molto competente (Lorella Cuccarini) sulle sue reali possibilità. Anche la sensualità è più esposta che reale e il sospetto che ieri sia stata salvata solo dalla volontà autoriale di tirar su le sorti del serale con un colpo di scena sentimentale: doveva finire Rosa alla sfida finale, per farci piangere tutti. Finirà per farne fuori altri, anche perché il dissing con la prof bionda è troppo gustoso per non polarizzarlo ancora per qualche sabato.

Alessandra Celentano voto: 2

Si becca i ringraziamenti di un eliminato (lei che insegna a tutti cos’è la danza e dà patenti di talento, si ritrova con un suo pupillo fatto fuori senza molti complimenti), ed è già un successo. Ma il punto è che è respingente, le sue risposte o opinioni (dalla rabbia per l’allestimento burlesque di Martina all’inutile cattiveria a De Martino “meno male che hai fatto un’altra carriera”) sono una continua “rosicata”, tanto che i tweet di Muccino contro i fratelli D’Innocenzo, in confronto, sembrano la sigla dei puffi. Ormai ci siamo dimenticati anche della sua competenza, tanto siamo abituati a sentirla lamentarsi di chiunque, con frasi spesso inaccettabili e gratuitamente cattive e un broncio irritante, ossessione insana della regia del talent. Se vuole essere la strega cattiva, almeno si diverta. E se proprio non ci riesce, diverta noi.

Arisa voto: 1

Volevamo il suo surrealismo, il suo situazionismo. Dopo i baffi finti abbiamo capito che no, non vogliamo neanche quello. Ma oggi non diremo nulla su di lei, vi chiediamo solo di andare a vedere la faccia di Lorella Cuccarini (sono nella stessa squadra), ogni volta che Rosalba parla. Un’espressione tra il Totò Schillaci degli anni ’90 e un’emiparesi. E il ghigno malcelato di Corrado Mantoni. Per dire.

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