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Lo sciopero degli attori è un grosso guaio per Hollywood

La Screen Actors Guild si è unita alla protesta degli sceneggiatori contro gli Studios, e ora è un bel casino. Saltano produzioni, tour promozionali ed è a rischio la partecipazione a eventi come la Mostra di Venezia e la cerimonia degli Emmy. Che succederà?

Foto: Katie McTiernan/Anadolu Agency via Getty Images

Dopo che la Screen Actors Guild – American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA) ha passato quattro settimane di negoziazioni con la Alliance of Motion Pictures and Television Producers (AMPTP), che rappresenta gli Studios di Hollywood e le piattaforme di streaming, le due parti non sono riuscite a trovare un accordo su un nuovo contratto e la SAG-AFTRA si è ora unita allo sciopero della Writers Guild of America, il sindacato degli sceneggiatori.

Hollywood si trova dunque in stallo, con due dei principali sindacati uniti sulle barricate, cosa che provocherà un incredibile impatto sull’intera industria dell’entertainment. È la prima volta dal 1960 che le due guild – la SAG-AFTRA conta circa 160mila membri, la WGA 25mila – si uniscono in uno sciopero. All’epoca, il presidente della SAG era Ronald Reagan.

In un appassionatissimo discorso, la presidente della SAG-AFTRA Fran Drescher ha detto: “È con grande tristezza che siamo arrivati a questo punto, ma non abbiamo scelta. Siamo tutti vittime qui. Siamo stati resi vittime da questo sistema avido. Sono sconvolta dal modo in cui le persone con cui lavoriamo ci trattano”.

“Non posso davvero crederci, sono sincera”, ha aggiunto Drescher. “Siamo lontanissimi su tantissime cose. Dicono di essere poveri, che stanno perdendo un sacco di soldi, quando invece pagano i loro CEO centinaia di milioni di dollari. È disgustoso. Si devono vergognare”.

Non sappiamo cosa succederà nei prossimi mesi agli attori, agli sceneggiatori e a tutti coloro che sono indirettamente coinvolti in questo sciopero, cioè le produzioni cinematografiche, i tour promozionali e i festival. Al momento, tutto è in pausa. Non solo agli attori non è permesso di girare i progetti che hanno in corso, c’è una lunga serie di regole che i membri della SAG devono rispettare in questo periodo. Gli attori non possono dare interviste o partecipare a podcast su richiesta degli Studios, non possono prendere parte a eventi dedicati ai fan, a festival, incontri, ma neanche fare apparizioni personali, partecipare alle cerimonie di premiazione, ai junket o a qualunque anteprima.

Nella sera di mercoledì scorso, il cast di Oppenheimer ha lasciato Londra, dove era prevista la première del film, poiché sapeva che lo sciopero sarebbe entrato in atto molto presto. “Ora che lo sciopero è iniziato, noi ce ne andiamo”, ha detto Matt Damon a Variety, presente all’anteprima. “Questa battaglia riguarda gli attori che lavorano. Si parla di concedere loro i 26mila dollari di assicurazione sanitaria necessari a chi non può pagarsi tutte le spese da solo. È una questione di vita e di morte. Speriamo di arrivare a un accordo al più presto. Nessuno vuole fermare le produzioni, ma trovare un accordo che sia equo per tutti”.

Ai membri della SAG non solo è vietato di lavorare davanti alla macchina da presa. Non possono in generale recitare, cantare, ballare, accettare turni di stunt, doppiare, lavorare come marionettisti o pilotare aerei (!). Tutte queste limitazioni non riguardano solo le grandi star: tutti gli iscritti alla SAG non possono fare lavori da comparsa, controfigura, partecipare alle prove di film o spettacoli, fare provini, fitting, prove di makeup e nemmeno audizioni tramite self-tape.

Anche gli imminenti festival, dove vengono tradizionalmente presentati i titoli che poi saranno protagonisti agli Oscar, subiranno un impatto notevole. Sia la Mostra di Venezia che il Telluride Film Festival cominceranno alla fine di Agosto, il Toronto International Film Festival all’inizio di settembre e poi, alla fine dello stesso mese, il New York Film Festival.

Fran Drescher, presidente della SAG-AFTRA, durante il suo discorso. Foto: Katie McTiernan/Anadolu Agency via Getty Images

Mentre film e serie tv sono temporaneamente messi in stand-by, diverse fonti interpellate da Rolling Stone assicurano che tanti format di reality tv, news, sport, videogame e soap opera continueranno senza interruzione.

Lo sciopero della SAG colpirà anche gli Emmy, la cui cerimonia di premiazione è prevista per il 18 settembre. Le candidature sono state annunciate mercoledì scorso, un giorno prima che lo sciopero entrasse in vigore. Gli attori candidati non potranno fare nessuna campagna a sostegno della loro nomination e, se lo scioperò continuerà fino a settembre, non potranno partecipare alla cerimonia.

Sheryl Lee Ralph, nominata per Abbott Elementary, ha detto a The Hollywood Reporter US di essere “in preda a un misto di emozioni diverse”, proprio per colpa dello sciopero. “Combattiamo per tutelare la nostra arte”, ha detto. “Lottiamo per quello che amiamo, e per le persone che amiamo. Non siamo società da milioni di dollari. Siamo esseri umani, e vogliamo continuare ad amare quello che facciamo e poter campare facendolo. La questione sta tutta qui”.

Mentre l’immediato futuro dei membri della SAG prevede una serie di cose che non possono fare ed eventi a cui non possono partecipare, il presente li vede già schierati al fianco dei membri della WGA, nello stesso picchetto davanti agli Studios di Hollywood.

Da Rolling Stone US

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