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X Factor 11: le pagelle e il nostro appello a ripescare il nuovo Bello Figo

Aspettando i Bootcamp, ecco i nostri voti alla puntata finale delle audizioni del talent di Sky

A questo giro è stata dura, non sono quasi riuscito a prendere nota su foglietto dei nomi dei concorrenti tanto era serrato e veloce il montaggio della terza puntata di casting. Il programma di ieri ha scelto di concentrarsi sulle storie di alcuni concorrenti e sulle quattro personalità della giuria, mettendo in secondo piano le esibizioni. Inoltre la puntata – sempre grazie a un montaggio sempre più protagonista – ha evidenziato le potenzialità delle quattro categorie in gara che, nonostante ieri i giudici facessero scherzosamente finta di niente, sono già state spoilerate a inizio luglio. A Fedez andranno gli “under uomini”, a Mara gli “over”, a Manuel i “gruppi” e a Levante la squadra che a questi casting ha mostrato le più alte potenzialità, le “under donne”. Nonostante tutte, ecco le pagelle del meglio e del peggio di ieri.

SPOILER

VOTO 9 alle Cocorosie spagnole Ana e Carolina. Niente di nuovo sotto il cielo di X Factor, per carità, ma basta il peso specifico della loro coolness (sembra che siano arrivate sul palco per puro caso) a uscire da quell’aurea di sfiga esibizionista che circonda la maggioranza dei partecipanti ai casting. Perfette tanto per una sfilata della fashion week quanto per live di Radio 3, credo che Ana e Carolina saranno tra le protagoniste di questa edizione.

VOTO 5 alla categoria degli “over”. Facendo una media tra le varie esibizioni, credo toccherà al gran mestiere di Mara sollevare le sorti di una categoria che sembra uscita da un Sanremo degli anni Novanta. Non bastano le belle voci di Valerio Bifulco ed Enrico Nigiotti a raggiungere la sufficienza. E questo significa, forse, che oggi la musica, o X Factor, sia roba da ragazzini? Che ci sia stata una “fuga di ugole” dall’Italia dei musicisti dopo il compimento dei 25 anni? Oppure che – in una società dello spettacolo sempre più competitiva – chi non ce l’ha fatta abbia appeso il microfono al chiodo? A smentire queste ipotesi ci sta l’incredibile successo del nuovo indie pop di cui gli “over” sono protagonisti: da Calcutta a Tommaso Paradiso, passando per Cosmo e I Cani e arrivando a Brunori Sas e Colapesce, il presente della musica italiana non ha certo vent’anni.

VOTO 7 alla coppia Fedez – Ferragni. La “Chiara nazionale” (!) è il giudice ombra di questa edizione e va in scena per la prima volta in questa puntata: all’inizio è un divertito sipario comico di un ipotetico film di Vanzina dal titolo “Ciao poveri!” in cui Fedez chiama lei che sta a Las Vegas dandole indicazioni per lo shopping; in seconda battuta arriva un concorrente della categoria “simpatici a tutti i costi” – Daniele Faustini – che canta Lontano dagli occhi di Endrigo accompagnato da un cartonato della Ferragni. Fedez sta al gioco da professionista mentre Manuel lo saluta come simbolo del disagio di una generazione. Aspettiamo la Ferragni ai live, quanto meno per omaggiare pubblicamente il meraviglioso chiodo borchiato di Mara Maionchi.

VOTO 9 a Ricky Joe. Dopo aver sentito Fedez lamentarsi a ragione di troppi ventenni uomini hipster che arrivano con la loro chitarrina a portare ballad da “classe disagiata”, ecco arrivare sul palco un cubano di 33 anni già star senza volto del web con i milioni di click della sua Papu Dance. È lo sdoganamento del tamarro in un talent da molti considerato musicalmente troppo fichetto. Può non piacere ai fedelissimi del programma, ma il balletto di Baila come el Papu è il vero Abre Magique (gusto mango) che rinfresca e dà un odore nuovo a X Factor.

VOTO 8 ai due fidanzati in tuta da benzinaio Sem e Stenn, che portano ai provini un coraggioso inedito electro no-wave. Certo, non diventeranno mai delle pop star da classifica. Ma la cosa bella che a loro della classifica sembra già fregargliene poco.

VOTO 7 alla conta finale dei promossi & bocciati di questa edizione 2017 di audizioni, colpevole di aver lasciato fuori la scorsa settimana David Muhire, lo studente di 29 dal Ruanda, che – pur non padroneggiando ancora la lingua italiana – aveva cantato da fan di Fedez un pezzo di Fabri Fibra (!). Con un po’ di coraggio in più della giuria, avremmo potuto trovarci ai Bootcamp una versione 3.0 di Bello Figo, un situazionista pop molto più potente (anche televisivamente, per la sua capacità di stare sul palco) di molti “carini e poco più” che hanno passato questa edizione. E ripescarlo?

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