Il Ministero degli esteri ucraino non ha preso bene la partecipazione di Woody Allen a un festival di cinema a Mosca, il Moscow International Film Week. Per la precisione, il regista non vi ha preso parte fisicamente, limitandosi a collegarsi via video nella serata di domenica per chiacchierare con Fyodor Bondarchuk, regista di film che offrono un occhio favorevole alle politiche di Putin, e alleato politico di lungo corso dello “zar” (suoi titoli come Stalingrad, del 2013, e lo sci-fi Attraction).
Questo il comunicato ufficiale, trasmesso via social media: «La partecipazione di Woody Allen alla Moscow International Film Week è una disgrazia, e un insulto ai sacrifici degli attori e dei registi ucraini che sono stati uccisi o feriti dai criminali di guerra russi nei loro sforzi bellici protratti contro l’Ucraina. Partecipando a un festival che aggrega i sostenitori di Putin e le loro voci, Allen ha scelto di chiudere un occhio verso le atrocità che la Russia ha commesso in Ucraina ogni singolo giorno, da 11 anni. La cultura non deve mai esser usata per dimenticarsi dei crimini, né deve diventare uno strumento di propaganda. Condanniamo senza mezzi termini la decisione di Woody Allen di dare valore a questo festival insanguinato a Mosca con il suo intervento».
Woody Allen’s participation in the Moscow International Film Week is a disgrace and an insult to the sacrifice of Ukrainian actors and filmmakers who have been killed or injured by Russian war criminals in their ongoing war against Ukraine.
By taking part in a festival that… pic.twitter.com/qQyQrqMh2z
— MFA of Ukraine 🇺🇦 (@MFA_Ukraine) August 25, 2025
Il regista si è opposto a queste accuse, dichiarando al Guardian: «Quando si tratta del conflitto in Ucraina, credo fortemente che Vladimir Putin sia dalla parte del torto. La guerra che ha causato è terrificante. Ma, non importa che cosa abbiano fatto i politici, non credo che tranciare le conversazioni artistiche sia di alcun aiuto».
Secondo quanto hanno scritto i media russi, riporta il Guardian, Allen non avrebbe intenzione di girare un film in Russia, ma avrebbe espresso sentimenti di affetto verso le città di Mosca e San Pietroburgo. Inoltre, il regista avrebbe espresso ammirazione per il cinema russo, parlando specificamente dell’adattamento in quattro parti di Guerra e pace, diretti dal padre di Bondarchuk, Sergei, il quale vinse l’Oscar per il Miglior film in lingua straniera nel 1969.
Il giornalista Yaroslav Trofimov, ucraino e corrispondente estero del Wall Street Journal, ha commentato così la vicenda su X: «Oh no, anche Woody Allen! Mentre la Russia impregna di sangue le città ucraine, Woody Allen partecipa al festival di cinema di Mosca, intervistato dal regista, e membro del partito politico di Putin, Fyodor Bondarchuk, il quale è a favore della guerra. Almeno, il colore è adatto».
Oh come on, not Woody Allen! As Russia drenches Ukrainian cities in blood, Woody Allen participates in the Moscow film festival, interviewed by pro-war Russian director and senior member of Putin’s party, Fyodor Bondarchuk. The color scheme is apt at least. pic.twitter.com/7mAqWcqhzg
— Yaroslav Trofimov (@yarotrof) August 24, 2025
Questo ultimo riferimento è allo sfondo rosso dell’occasione. Naturalmente, Trofimov intende il colore del sangue.












