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‘Westworld’, 9 domande alla seconda stagione

Quanto andrà avanti la rivoluzione degli androidi? E cosa c'è nel mondo reale? Ecco tutti i misteri che vogliamo risolvere guardando i nuovi episodi.

Caricate la sei colpi, sellate i vostri cavalli robot e scegliete il cappello da cowboy che preferite: stiamo per tornare a Westworld, e ci sono ancora molti segreti da scoprire. A meno di un mese dalla messa in onda della seconda stagione, la serie HBO che dovrebbe raccogliere l’eredità di Game of Thrones ha ancora molti conti aperti.

Ambientata in un parco giochi futuristico dove i visitatori umani interagiscono con robot, un mix sanguinolento con il vecchio West a fare da sfondo, la prima stagione di Westworld si è conclusa con la rivelazione di Robert Ford (Anthony Hopkins), il creatore del parco, che ha mostrato la nuova “linea narrativa” che aveva in mente per gli androidi. Gli ha consegnato consapevolezza e voglia di vendetta contro gli aguzzini umani: a guidare la rivoluzione la più anziana, Dolores (Evan Rachel Wood). Il destino di tutti i personaggi è tutto da scoprire, così come la dimensione del parco, il numero di “altri setting” che contiene e, ovviamente, la natura del mondo reale che lo circonda. Quindi, ecco i nove misteri che ci auguriamo vengano affrontati nella seconda stagione.

Quanto andrà avanti la rivoluzione degli androidi?
Guidati dalla neo-senziente Dolores – il primo robot capace di superare il labirinto di Ford -, i robot si sono ribellati agli umani, questa volta per davvero. I trailer della seconda stagione ammiccano a una carneficina sia dentro che fuori i confini del parco, ma la domanda è un’altra: quanto misura l’ambizione di Dolores e della sua compagnia? Il loro obiettivo è il genocidio? Gli basterà controllare Westworld… o vogliono anche il resto del mondo reale?

Quanto è grande il parco?
Alla fine della prima stagione abbiamo avuto un assaggio del “Mondo Samurai” – pare che il nome ufficiale ora sia Shogun World -, un parco giochi gemello ambientato nel Giappone medievale. Non solo: nel corso della serie sono già stati citati altri 4 parchi, e in uno dei trailer Maeve (Thandie Newton) indossa costumi orientali, e sembra proprio che la “nuova narrativa” possa avere degli sviluppi anche nella location giapponese. Ma dov’è questo Shogun World? I parchi sono tutti sulla stessa isola, o ci sono aree separate? Siamo forse nello spazio aperto?

Com’è il mondo reale?
Guardando il modo di vestire e di parlare dei protagonisti umani, è facile arrivare alla conclusione che Westworld sia ambientato in un più o meno prossimo futuro. La differenza rispetto al nostro mondo, ovviamente, è il livello tecnologico raggiunto, sufficientemente alto per creare i robot e il parco e sostenere economicamente l’impresa. In uno degli ultimi trailer abbiamo visto Dolores di fronte a una città futuristica, ma non sappiamo se si tratti o meno del mondo reale. E se riusciremo ad arrivarci, cosa troveremo?

Ma Ford è morto davvero?
Di solito un colpo di pistola a breve distanza e di fronte a un pubblico enorme è abbastanza per confermare la morte di un personaggio. Soprattutto se è interpretato da una star del cinema mondiale, un attore che avrà sicuramente firmato per una sola stagione. Ma questo è Westworld, una serie che ama dare false speranze e indizi ingannevoli; per non parlare di tutti i robo-doppelgangers, della memoria digitalmente esportabile e tutto il resto. Al di là degli impegni di Mr. Hopkins, ci sono altre ragioni che ci impediscono di pensare che il Ford del finale fosse solo un androide?

Che fine hanno fatto questi personaggi?
Logan (Ben Barnes), la giovane nemesi dell’Uomo in Nero, è finito fuori città diversi anni prima dell’inizio della storia di Westworld. Dov’è? E dove sono Stubbs (Luke Hemsworth), rapito dalla tribù di robot ispirata ai nativi americani, ed Elsie (Shannon Woodward)? Non abbiamo visto morire nessuno di questi personaggi, ed entrambi sono ben visibili in tutti i trailer della seconda stagione. Che cosa gli è successo? Torneranno in dei flashback?

Maeve è davvero libera?
Maeve, uno dei robot più anziani e intelligenti, è una delle responsabili della carneficina nella sala di controllo del parco. Il suo contributo alla rivoluzione è indiscutibile, ma le sue motivazioni non c’entrano nulla con quelle di Dolores: in una delle ultime scene che la vedono protagonista, Maeve scende dal treno e decide di tornare indietro per trovare sua figlia. È questo il suo primo atto di libero arbitrio?

E gli altri androidi, Bernard e Teddy?
Il topo da biblioteca Bernard (Jeffrey Wright) sta combattendo con la sua vera natura – è una replica sintetica di Arnold Weber, il co-creatore del parco – e rischia di perdere il senno. L’ultimo ordine di Ford è il suicidio, ma sappiamo che in Westworld la morte non è la fine: nei trailer lo vediamo vivo e vegeto, ma sarà davvero lui? Che schieramento sceglierà nella guerra? Nel frattempo, Teddy (James Marsden) non è ancora riuscito a salvare la sua innamorata; tuttavia, nei trailer è ripreso mentre spara ad alcuni umani. È anche lui dalla parte di Dolores?

Cosa vogliono Charlotte e l’Uomo in Nero?
Charlotte (Tessa Thompson) è la sociopatica dirigente della Delos, un personaggio presentato nelle ultime puntate della stagione come rivale di Ford: ha trafugato tutte le informazioni che il creatore del parco le voleva nascondere attraverso il corpo di Peter Abernathy (il papà artificiale di Dolores), e ora cosa farà? Charlotte, inoltre, non è l’unico pezzo grosso della Delos con un’agenda particolare. Nel finale della prima stagione abbiamo scoperto che l’Uomo in Nero è in realtà William, il principale azionista dell’azienda. William è in viaggio nel parco da anni per trovare una storia potente, qualcosa per cui giocarsi la vita. Che farà con la nuova narrativa di Ford? Vuole ancora controllare l’azienda? E quando nei trailer dice di voler distruggere tutto, a cosa si riferisce?

I misteri aumenteranno ancora?
Questa è la domanda più importante in assoluto. La prima stagione è stata un trionfo di indizi, colpi di scena, meta-rivelazioni, tutto quello che ci si aspetta da una serie creata da J.J. Abrams (Lost, Cloverfield) e Jonathan Nolan (Memento, The Prestige). A volte, però, tutti questi indovinelli sono da intralcio, e annacquano una bella storia di macchine che diventano senzienti e di umani sadici che le sfruttano. Forse non è troppo saggio aspettarsi grandi cambiamenti, ma guardando i trailer sembra che il nuovo Westworld voglia giocarsi le sue carte più pulp. Svelati i misteri del labirinto e della nuova narrativa di Ford, è forse il momento di uno storytelling più classico, magari alla Game of Thrones o Breaking Bad?

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