Venezia 75, il film d'apertura è 'Il primo uomo' con Ryan Gosling | Rolling Stone Italia
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Venezia 75, il film d’apertura è ‘Il primo uomo’ con Ryan Gosling

Il film su Neil Armstrong è diretto dal regista premio Oscar per 'La La Land' Damien Chazelle e vede nel cast anche Claire Foy, nei panni della moglie dell'astronauta.

Venezia 75, il film d’apertura è ‘Il primo uomo’ con Ryan Gosling

Sarà Il primo uomo, diretto dal premio Oscar Damien Chazelle, ad aprire la 75esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, al Lido dal 29 agosto all’8 settembre. La notizia è stata diffusa in esclusiva da Variety.

Si tratta del secondo red carpet in laguna per il regista 33eenne, che con il musical La La Land aveva già inaugurato la kermesse nel 2016, prima che il musical fosse protagonista della stagione dei premi e conquistasse il record assoluto di nomination agli Oscar. E anche prima della gaffe che lo segnalò erroneamente come vincitore della statuetta al miglior film, che poi andò a Moonlight di Barry Jenkins.

Il primo uomo vede Ryan Gosling nei panni dell’astronauta Neil Armstrong negli anni precedenti al 1969 e allo sbarco sulla luna con l’Apollo 11. Claire Foy (già protagonista di The Crown di Netflix e prossimamente al cinema con il quarto film della saga Millenium) interpreta la moglie di Armstrong, Janet Shearon. Nel cast ci sono anche Kyle Chandler, Jason Clarke, Corey Stoll, Ciaran Hinds, Christopher Abbott e Patrick Fugit.

“L’idea era di non fare un film biografico, ma un film su una missione, di pensare dall’atterraggio sulla luna come a questa folle missione storica, che credo abbiamo anche difficoltà a scandagliare come società ora” ha spiegato Chazelle all’inizio del 2017, quando si stava preparando ad affrontare il progetto”. “In altre parole, lo diamo per scontato, almeno i ragazzi della mia generazione: cresci, sai che Neil Armstrong ha camminato sulla luna, vedi la foto, è tutto molto scintillante, vedi la bandiera americana e ti senti orgoglioso, questo è un tutto. Accetti che sia successo. Ma la sfida o la speranza di questo film è cercare di riavvolgere il nastro e credere che non sia ancora accaduto. Ed è la cosa più folle che abbia mai unito un gruppo”.