Le vicende di KPop Demon Hunters, il film più visto di sempre su Netflix, continuano. Dopo la notizia che, sì, un sequel arriverà (ma nel 2029), a far discutere è stata la decisione di una scuola elementare cristiana inglese, la Lilliput Church of England Infant School a Poole, nel Dorset, che ha proibito ai suoi piccoli alunni di cantare le canzoni originali che compongono la colonna sonora del film (così scrive la BBC).
Verrebbe da pensare: ma tanto sono in coreano! Per nulla: il lavoro dei regista Chris Applehans e Maggie Kang è stato certosino, e miratamene volto a ottenere hit pop con i controfiocchi, che partissero da un’ispirazione sudcoreana e spaziassero oltre (vi raccontavamo tutto qui). Ma comunque, la preoccupazione dell’istituto non è rivolta alla qualità della musica, bensì al tema stesso del film, raccontato naturalmente nei suoi brani, cantati a squarciagola dalle protagoniste, il gruppo di cacciatrici di demoni (e star del K-Pop) Huntrix.
Ma perché queste canzoni sono così importanti? Non solo perché KPop Demon Hunters ricalca la struttura di un musical, ma pure perché è proprio questa l’arma usata dalle cacciatrici di demoni per tenere i mostri lontani dal mondo “buono” dei vivi: cantare e portare emozioni positive alle persone.
Nonostante questo, i riferimenti ai demoni nei testi abbondando. Niente satanic panic: anche dove sono nominati, i demoni compaiono in quanto cattivi, riprovevoli, codardi e brutti. Non certo positivi in alcun modo. Non è bastato per addolcire gli animi alla Lilliput Church of England Infant School, che ha richiesto ai genitori di intimare i propri figli a «non cantare queste canzoni a scuola, nel rispetto di chi potrebbe trovarle invise alla propria fede». Un divieto imposto non dal punto di vista pedagogico, insomma, ma da quello della religione cristiana. Un punto di vista, verrebbe da dire, pure piuttosto inventato, considerata la quantità di riferimenti al demonio nei testi della cristianità.
Il preside, Lloyd Allington, ha continuato: «Per alcuni cristiani, i riferimenti ai demoni possono essere disturbanti, visto che sono associati a forze spirituali opposte a Dio e alla bontà. Il nostro ruolo è quello di aiutare i bambini a capire che alcuni dei loro pari potrebbero avere visioni differenti, e che ci sono modi per rispettarle e aiutarli a portare avanti la propria fede».
I commenti di vari genitori non si sono fatti attendere. Molti hanno sottolineato come le canzoni siano giocose e innocue, e come al tempo stesso riescano a passare ai bambini messaggi importanti sulla convivenza con gli altri. Ma, intanto, il divieto resta.








