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«Un gigante visionario»: Hollywood rende omaggio a Rob Reiner

Kathy Bates, Ron Howard, Stephen King, Jamie Lee Curtis, Norman Lear, Paul Walter Hauser, Ben Stiller e molti altri piangono l'attore, regista e attivista e la moglie dopo l'omicidio che ha sconvolto il mondo del cinema

Foto: Universal/Getty Images

La sera prima che Rob Reiner venisse trovato morto insieme alla moglie Michele nella loro casa in California, l’acclamato attore e regista aveva passato un’ora al telefono a chiacchierare con Eric Idle dei Monty Python. «Ho sempre amato la sua compagnia», ha scritto Idle su X, ricordando che si conoscevano da cinquant’anni. «Mi stava raccontando delle riprese a Stonehenge e dei suoi progetti per il futuro. È terribile. Mi mancherà».

I tributi condivisi in ricordo di Reiner, ucciso domenica sera, sottolineano allo stesso modo il suo genio e la sua generosità, in particolare la disponibilità a concedere il proprio tempo. Anche gli incontri più brevi sono rimasti impressi a chi ha tratto ispirazione dalla sua filmografia vastissima, che comprende classici come This Is Spinal Tap, La storia fantastica, Harry, ti presento Sally…, Misery non deve morire, Codice d’onore e molti altri.

«In lutto per la perdita del mio regista preferito di tutti i tempi», ha scritto l’attore Paul Walter Hauser in un lungo post su Instagram, nel quale ha raccontato il suo primo incontro con la sua più grande fonte di ispirazione. Era al teatro UCB di Los Angeles, nel 2010. «Durante l’intervallo abbiamo parlato forse cinque o dieci minuti del fatto che mi ero appena trasferito a Los Angeles dal Michigan. Lui mi raccontò di quanto avesse amato girare in Michigan, ed è stato così gentile da intrattenermi con i suoi aneddoti», ha scritto. «Mi ha trattato con una cordialità e una confidenza, entrando anche in dettagli personali, che poche persone del suo calibro si prenderebbero la briga di condividere con uno sconosciuto totale».

Hauser ha aggiunto: «Odio che Rob e sua moglie non siano più in questo mondo, ma dannazione se non hanno lasciato un segno su di me e su innumerevoli altre persone mentre erano qui… Non c’è mai stato e non ci sarà mai nessuno migliore, secondo me. Ho lo stomaco sottosopra. Torno sul set. Lo porto con me mentre faccio il lavoro che lui mi ha ispirato a fare». Su Bluesky, Patton Oswalt ha condiviso un ricordo simile. «Abbiamo parlato per un’ora del film e della sua carriera, poi hanno spento le telecamere e abbiamo parlato di cinema per un’altra ora», ha raccontato ripensando alla sua esperienza nell’intervistare Reiner per l’edizione Criterion Collection di This Is Spinal Tap. «Un genio delizioso, che parlava senza fretta».

Harry Shearer, attore di This Is Spinal Tap, ha descritto la morte di Reiner come «indicibile, roba da tragedia greca», in una dichiarazione a USA Today. Paul McCartney, che è apparso nel sequel del film, Spinal Tap II – La fine è solo l’inizio, uscito appena tre mesi fa, ha scritto: «Era un uomo così positivo e adorabile. La vita può essere così ingiusta e questa tragedia lo dimostra. Suo padre, Carl Reiner, è stato prima di lui un grande umorista e Rob ha seguito le sue orme facendo un lavoro straordinario e realizzando molti film magnifici. Conserverò sempre ricordi affettuosi di Rob e l’idea che lui e sua moglie non siano più in questo mondo con noi mi spezza il cuore».

Il co-protagonista di This Is Spinal Tap Christopher Guest ha condiviso una dichiarazione tramite Deadline insieme alla moglie, Jamie Lee Curtis. La coppia ha scritto di sentirsi «inermi, tristi e scioccati per le morti violente e tragiche dei nostri cari amici Rob e Michele Singer Reiner e il nostro UNICO pensiero e la nostra unica attenzione in questo momento vanno ai loro figli e alle famiglia più stretta, e offriremo tutto il supporto possibile per aiutarli».

Rob e Michele Reiner sono morti domenica 14 dicembre. La polizia sta indagando sulle loro morti come su un omicidio. Rolling Stone ha confermato che il figlio di Reiner, Nick, è stato arrestato e preso in custodia in relazione agli omicidi.

«Ci sarà tutto il tempo più avanti per discutere delle vite creative che abbiamo condiviso e del grande impatto politico e sociale che entrambi hanno avuto sull’industria dell’intrattenimento, sullo sviluppo dell’infanzia, sulla lotta per il matrimonio egualitario e sulla loro attenzione globale verso un mondo in crisi», hanno proseguito Guest e Curtis nella loro dichiarazione. Su X, lo scrittore Stephen King ha scritto: «Sono sconvolto e addolorato per la morte di Rob Reiner e Michele. Un amico meraviglioso, un alleato politico e un regista brillante (anche di due miei film). Riposa in pace, Rob. Sempre stato dalla mia parte».

Parole che fanno eco a quelle arrivate anche dal mondo della politica — da Barack Obama a Nancy Pelosi, fino alla sindaca di Los Angeles Karen Bass e molti altri — che hanno ricordato Reiner come un attivista, capace di lasciare un segno tanto attraverso l’impegno diretto nelle comunità quanto con la propria voce di cineasta.

«Sono sconvolta nell’apprendere questa terribile notizia. Assolutamente devastata. Amavo Rob. Era brillante e gentile, un uomo che ha realizzato film di ogni genere per mettersi continuamente alla prova come artista», ha dichiarato Kathy Bates, protagonista di Misery non deve morire, all’Hollywood Reporter. «Ha anche combattuto con coraggio per le sue convinzioni politiche. Ha cambiato il corso della mia vita». Bates ha ricordato anche Michele Reiner come «una fotografa di grande talento», aggiungendo: «Ha scattato le mie bellissime foto per la campagna di Misery. Mi si spezza il cuore per entrambi. Il mio pensiero va alla loro famiglia».

Rita Wilson ha pubblicato un omaggio su Instagram celebrando il lavoro di Michele come quello di «una fotografa enormemente talentuosa, il cui sguardo non si applicava soltanto a ciò che catturava su pellicola, ma anche alla sua estetica personale», aggiungendo: «Il suo lavoro da produttrice era concentrato sulla giustizia sociale e sulla creazione di consapevolezza rispetto al nostro mondo. Era arguta, divertente, piena di opinioni, ma anche ragionevole e capace di auto-riflessione. Era molto legata a sua sorella e alla sua famiglia, e comprendeva l’importanza dei legami stretti».

Wilson ha lavorato con Reiner in Storia di noi due e Genitori cercasi. «Rob era un regista generoso, che amava gli attori perché era uno di loro. Ci dava libertà e si fidava delle nostre scelte. Quando ci incontravamo, era come se il tempo fosse un filo continuo in un ricamo metaforico, che riprendeva esattamente da dove ci eravamo lasciati», ha raccontato. «Il suo lavoro come attore, sceneggiatore e regista continuerà a vivere, così come tutte le opere che lui e Michele hanno cercato con tanta determinazione di costruire per il bene comune. I nostri cuori vanno alle loro famiglie, con il più profondo dolore e amore. Rob e Michele, che la loro memoria sia eterna».

La famiglia di Norman Lear, creatore di Arcibaldo, ha diffuso una dichiarazione tramite Hollywood Reporter: «La famiglia Lear è devastata dalle morti di Rob e Michele Reiner. Norman si riferiva spesso a Rob come a un figlio, e il loro rapporto, così stretto, è stato straordinario per noi e per il mondo. Norman avrebbe voluto ricordarci che Rob e Michele hanno speso ogni respiro nel tentativo di rendere questo Paese un posto migliore, perseguendo questo obiettivo attraverso l’arte, l’attivismo, la filantropia e l’amore per la famiglia e gli amici. Lyn Lear è rimasta loro molto vicina e ha detto: “Il mondo è innegabilmente più buio stanotte, e noi restiamo svuotati”».

Ron Howard, legato per la prima volta a Reiner ai tempi di Happy Days, ha condiviso queste parole: «Le nostre carriere e le nostre vite si sono incrociate spesso nel corso dei decenni: da quando Rob scrisse il copione pilota di Happy Days, fino a quando entrambi siamo passati dalla recitazione alla regia e alla produzione. Si è dimostrato un cineasta straordinario, un collega solidale e, in ogni momento, un cittadino impegnato. Rob mancherà su tantissimi livelli. Il mio cuore è vicino alla sua famiglia e ai suoi molti amici più cari».

L’attrice Mira Sorvino ha descritto Reiner come «una leggenda e un uomo gentile e brillante, un attore meraviglioso con cui recitare a Hollywood, un regista iconico», aggiungendo: «Sua moglie Michele era una persona splendida e generosa — avrei voluto conoscerla meglio. Il mondo ha perso due esseri umani straordinari. Rob era così spiritoso e intelligente: ci siamo divertiti moltissimo a girare scene che avrebbero potuto essere imbarazzanti, ma la sua arguzia e il suo calore facevano sparire ogni difficoltà. Parlare con lui sul set e fuori era una gioia. Quello che è successo mi sembra impossibile. Il mio più profondo dolore, le mie condoglianze e le mie preghiere vanno alla loro famiglia».

Anche chi non ha avuto la possibilità di lavorare direttamente con Reiner continua a considerarlo un’influenza fondamentale. «Che perdita enorme. Rob Reiner era uno dei miei registi preferiti. Ha realizzato alcuni dei film più formativi per la mia generazione», ha scritto Ben Stiller su X. «È riuscito a emergere dall’enorme ombra comica del grande Carl Reiner e dal suo passato di attore televisivo per diventare un grande regista, firmando una serie incredibile di film. Spinal Tap è una delle migliori commedie mai realizzate — e l’elenco potrebbe continuare. Era una persona gentile e premurosa, ed era davvero, davvero divertente. Non lo conoscevo bene, ma sono sempre stato un suo fan e provo una tristezza profonda per chi invece lo conosceva davvero, e per la sua famiglia».

Su Instagram, Josh Gad ha aggiunto: «Era uno dei più grandi registi del nostro tempo. Era un amico. Era semplicemente una persona bellissima. Rob Reiner e sua moglie Michelle erano due delle anime più gentili e premurose che si possano immaginare. Aveva un’attenzione enorme per chi non aveva voce. Questa perdita è devastante. Non riesco a esprimere quanto faccia male. Vi voglio bene, Rob e Michelle. Grazie per tutto quello che ci avete dato».

Il regista Paul Feig ha definito Reiner «il mio vero eroe» su X, condividendo una foto scattata insieme al Comic-Con. «Una delle immagini a me più care», ha scritto. «Un titano visionario autentico e una persona meravigliosa, meravigliosa. Non si sa mai se sia appropriato pubblicare qualcosa in un momento tragico come questo. Ma voglio solo che il mondo sappia ciò che tanti di noi sanno nell’industria: Rob era il migliore».

Anche Cary Elwes, che interpretava Westley in La storia fantastica, ha scelto un’immagine del passato per esprimere il proprio dolore. Su Instagram ha condiviso una foto dal set del film del 1987 che mostra la sua sedia posizionata proprio accanto a quella di Reiner. «Senza parole», ha scritto nella didascalia.

Maria Shriver, amica intima i cui figli sono cresciuti insieme a quelli della famiglia Reiner, si è affidata ai ricordi più recenti, come una cena condivisa appena la scorsa settimana. «Erano nel momento migliore delle loro vite: si amavano, amavano i loro amici, la loro famiglia, il loro Paese», ha scritto su X. «Non hanno mai rinunciato all’America. Volevano renderla migliore. Hanno sempre, sempre voluto rendere il nostro mondo un posto migliore, ed erano disposti a lottare perché fosse il Paese che amavano».

Shriver ha aggiunto: «Li amavo e sapevo che loro amavano me, perché un’amicizia così è un dono. E loro hanno fatto questo dono a me e a tutti i loro amici, continuamente. Amavano immensamente i loro figli e non hanno mai smesso di cercare di essere dei buoni genitori. Il mio amore va alla loro famiglia. Sono così triste per loro. Sono devastata, svuotata, scioccata, stordita, profondamente addolorata, come tutte le persone che li hanno amati e che loro hanno amato. Spero che vengano ricordati come due persone profondamente talentuose, gentili, divertenti, amorevoli, buone, patriottiche, che si sono amate intensamente».

Riflettendo sull’impatto duraturo e sull’eredità di Reiner, l’attrice Sophia Bush ha scritto: «Rob Reiner era un uomo meraviglioso, quasi impossibile da descrivere. Gentile, solare, premuroso e generoso. Ha plasmato la nostra industria, certo, ma ancora di più il mondo intorno a noi, realizzando film che mettevano al centro l’empatia e l’umorismo. Ci ha resi più audaci, più disposti a rischiare per amore. Ha usato il suo pubblico immenso e la sua conoscenza dell’arte di raccontare storie per difendere la democrazia e stare al fianco delle persone, vicine e lontane».

Ha aggiunto: «Anche quando le telecamere erano spente, lui c’era. Spesso era il primo a dire sì al lavoro di organizzazione, collegandosi a una riunione Zoom dopo l’altra per sostenere organizzazioni impegnate a rendere il mondo un posto migliore. Metteva a disposizione il suo talento e i suoi doni. Diceva SÌ al servizio degli altri. Negli anni in cui ho avuto la fortuna di conoscerlo in questi spazi di impegno, mi ha influenzata e ispirata profondamente, in senso positivo. Sono devastata dalla morte sua e di Michele e oggi tengo le persone che amava strette nel mio cuore».

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