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Le serie tv per un mondo (poco) arcobaleno

Il Family Day non fa per voi? Da "Buffy" a "Orange is the New Black", passando per "House of Cards", ecco una lista di serie tv in cui non si ha paura di raccontare la realtà. Astenersi bacchettoni e spoilerfobici

Le regole del delitto perfetto, su Fux da gennaio 2016

'Le regole del delitto perfetto'

In Italia, anno domini 2016, il proprio orientamento sessuale è ancora un problema, mentre nelle serie tv odierne (e anche in qualcuna un po’ più vecchia) non si ha mai avuto paura di osare e di raccontare la realtà.

È ormai un comune plot twist la svolta omosessuale di un personaggio apparentemente etero. O ancora, il nuovo must è giocare con le attese degli spettatori: personaggi bisex, dalla sessualità fluida o non ben dichiarata. O le cui scelte sessuali sono libere e con mille, sorprendenti, sfumature. Praticamente fantascienza, a queste latitudini, anche solo per dei semplici programmi televisivi. Abbiamo selezionato per voi una carrellata di serie, vecchie e nuove, in cui l’amore non ha veramente confini. Astenersi bacchettoni e, ovviamente, siete avvertiti, spoiler senza pietà.

Buffy


Cominciamo dai fondamentali. Non si può non citare la serie sulla cacciatrice di vampiri, che anche in questo è stata antesignana: l’amore tra la strega Willow e la dolce Tara ha commosso un po’ tutti. E quanto ci manca la “Scooby Gang”.

Man(h)attan
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Dramma di Sky Atlantic ambientato tra i fisici che durante la Seconda Guerra mondiale scoprirono la bomba atomica, in cui anche le semplici casalinghe hanno i loro segreti. E la torrida storia d’amore tra la “perfettina” Abby e una bella francese ci ha stupito non poco. Ma sono gli anni ’40, tutto ritorna nei ranghi e la famigliola di prammatica ha la precedenza.

Le regole del delitto perfetto


La terribile professoressa di diritto, Annalise Keating, dopo una prima stagione il cui ha dovuto fare i conti con il marito peggiore del mondo, spariglia le carte con una seconda serie in cui ritorna la sua ragazza del college, Eve, che ha le meravigliose sembianze di Famke Janssen. Cara Annalise, quindi in amore forse non sei proprio del tutto senza speranza.

Code Black


Serie tv di ambito ospedaliero, che per accuratezza e tensione rivaleggia con E.R. . Qui la studentessa di medicina più gnocca del gruppo ruba il cuore alla bella “marziana”che recitava nella serie tv Roswell . Che però le spezza il cuore e si ripresenta da lei per farsi visitare, dopo mesi, vistosamente incinta. Che scortesia.

The Royals
Comedy spumeggiante, ripercorre le vicende di una fittizia famiglia reale inglese. L’antagonista principale, il nobile e perfido Cyrus, seduce il primo ministro inglese e lo ricatta. Ma poi ritorna etero giusto in tempo per irretire una cameriera di palazzo e produrre un bebè che possa ereditare il trono. E tutto quanto con un aplomb invidiabile e camicie perfette.

Schitt’s Creek
Un’altra comedy cattivissima. Una famiglia di ricchi newyorkesi , con pargoli viziati al seguito, si ritrova espropriata di ogni bene ed è costretta a rifugiarsi nel paesino più inutile d’America, tra redneck e contadini analfabeti. Qui avviene tutto al contrario: lo spettatore si convince che il giovane protagonista sia gay, ma viene spiazzato all’ultimo dal suo innamorarsi della ragazza della porta accanto, tra lo stupore degli stessi genitori, moderni e senza pregiudizi, per cui la sessualità del figlio è totalmente ininfluente. Ad avercene.

Jessica Jones


Qui abbiamo lo stereotipo degli stereotipi: l’avvocato bello, potente e spietato che ha una tresca con la bionda e ingenua assistente. Ma è tutto declinato al femminile: l’avvocato è l’algida Carrie-Ann Moss di Matrix, sposata con una dottoressa buona e innamorata. Che tradisce senza scrupolo alcuno con un modello di fidanzata più giovane e più platinata.

Orange is the new black


La dramedy ambientata in un carcere offre numerosi esempi di coppie gay, anche se deve ancora essere spiegato come l’algida e insopportabile protagonista, Piper, riesca a conquistare tutti: prima l’amorevole fidanzato, scaricato brutalmente per la galeotta Alex, l’ex fidanzata fedifraga. Che viene a sua volta mollata per la conturbante Stella, la splendida attrice australiana Ruby Rose. Avendo Piper la sensualità e il carattere gradevole di una Banshee il tutto è incomprensibile.

House of Cards


Frank Underwood vuole conquistare la presidenza degli Stati uniti e anche il mondo. Ha dalla sua una moglie bellissima, cinica e senza scrupoli. Che non batte ciglio sull’omosessualità nascosta del marito, e non si fa problemi sui tradimenti di Frank, alquanto variegati, il quale la cornifica allegramente passando dai nerboruti poliziotti della sua scorta a esili giornaliste dai capelli rossi. Il tutto, ovviamente, celato dietro l’illusione di una coppia solida e perfettamente felice.

Pretty Little Liars


Misteri, recitazione improbabile e colpi di scena assurdi, ecco perché amiamo questo telefilm.
Qui è tutto surreale: la bella Emily decide di confessare alla famiglia di essere gay e da allora ogni personaggio femminile che le si para davanti è bellissima e si innamora perdutamente della nostra “bugiarda”. E non parliamo neanche dell’identità del cattivo della serie, che si nasconde sotto lo pseudonimo di A, e soffre di una disforia di genere, ma forse no, è transessuale ma forse non del tutto, insomma un argomento delicato che viene trattato con i piedi, per non “turbare” la fascia di pubblico giovanile a cui l’Abc si rivolge. Insomma, si può fare molto meglio.
Ah, in Italia, quando il telefilm è passato sulle reti generaliste, i baci lesbo sono stati censurati.

Impastor
Uhm, se siete luterani e poco dotati di senso dell’umorismo, questa serie ve la sconsiglio fortemente. Un truffatore di piccola tacca, per sfuggire ai suoi creditori, assume l’identità di un pastore luterano gay. Esiliato in un piccolo paesino della provincia wasp, dovrà riuscire a districarsi tra i versetti della Bibbia (che non ha mai letto) e le profferte sessuali dei suoi parrocchiani, di ambo i sessi. Cattivo, irriverente, divertentissimo, ce la vedete una cosa simile da noi? Altro che Don Matteo…