Scarlett Johansson ha accusato OpenAI di averle clonato la voce senza il suo permesso | Rolling Stone Italia
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Scarlett Johansson ha accusato OpenAI di averle clonato la voce senza il suo permesso

In una dichiarazione ufficiale condivisa ieri, l'attrice ha sottolineato le somiglianze inquietanti con la nuova voce artificiale presentata dall'azienda di Sam Altman. Che ha negato, ma poi l'ha comunque disattivata

Scarlett Johnasson

Scarlett Johnasson

Credits: Paul Morigi via Getty

Scarlett Johansson ha rivelato di aver ricevuto un’offerta da ChatGPT per utilizzare la sua voce nei nuovi sistemi di OpenAI. Era il 2023 e, dopo averci riflettuto, l’attrice aveva deciso di rifiutare. Tuttavia, in una dichiarazione rilasciata ieri a Rolling Stone, Johansson è tornata sul tema, e ha sottolineato come OpenAI abbia comunque implementato una voce «stranamente simile» alla sua.

Nel testo, l’attrice dice di essere rimasta «scioccata, arrabbiata e incredula» nel constatare che il CEO di OpenAI, Sam Altman, aveva utilizzato una voce così simile alla sua per ChatGPT 4.0, e che «i miei amici più stretti e le testate giornalistiche non riuscivano a notare la differenza» con la versione originale. OpenAI ha ribattuto di aver utilizzato la voce di un’attrice non identificata.

Johansson è poi tornata sull’incontro avvenuto con OpenAI lo scorso settembre per discutere l’opportunità. In quell’occasione, il CEO dell’azienda le avrebbe spiegato come l’uso della sua voce avrebbe potuto «colmare il divario tra le aziende tecnologiche e i creativi e aiutare i consumatori a sentirsi a proprio agio» con l’intelligenza artificiale.

Fastforward alla settimana scorsa, quando OpenAI ha tenuto una dimostrazione dal vivo della nuova voce di ChatGPT, chiamata “Sky”, che molti hanno ritenuto essere quasi identica a quella di Johansson. In particolare, la voce sembrava molto simile a quella dell’attrice nel film Lei – Her, che racconta la storia di un uomo che si innamora della voce femminile inserita nel sistema operativo del suo computer.

Nella sua dichiarazione, Johansson afferma che Altman «ha insinuato che la somiglianza [della voce] fosse intenzionale» quando ha twittato la parola “her” in riferimento al film e al nuovo modello di ChatGPT. Aggiungendo: «Due giorni prima del rilascio della demo di ChatGPT 4.0, il signor Altman ha contattato il mio agente, chiedendomi di riconsiderare [l’offerta]. Prima che potessimo metterci in contatto, il sistema era già stato lanciato». Johansson ha dunque assunto un consulente legale e ha inviato una lettera a OpenAI per «chiarire il processo esatto» con cui è stata creata Sky. L’azienda ha poi «accettato di rimuovere, seppur con riluttanza» la voce, sostiene Johansson.

«In un’epoca in cui tutti stiamo affrontando il problema dei deepfake e della protezione della nostra immagine, del nostro lavoro, della nostra identità, credo che queste siano questioni che meritano assoluta chiarezza», ha detto Johansson. «Non vedo l’ora che si risolva la questione, con trasparenza e con l’adozione di leggi appropriate per garantire che i diritti individuali siano protetti».

In un post pubblicato domenica sul blog aziendale, OpenAI ha scritto di aver utilizzato una diversa attrice per sviluppare la voce di Sky, anche se non hanno rivelato il suo nome per proteggerne l’identità. «Crediamo che le voci AI non dovrebbero imitare deliberatamente la voce distintiva di una celebrità. La voce di Sky non è un’imitazione di Scarlett Johansson, ma appartiene a una diversa attrice professionista che utilizza la propria voce naturale», si legge.

Nonostante ciò, OpenAI ha ritirato Sky.

Da Rolling Stone US.

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