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Sanremo 2021: i ristoratori pronti per l’assalto all’Ariston?

La scelta del presidente della Liguria Giovanni Toti di imporre la chiusura di bar e ristoranti infiamma la Riviera. In attesa della possibile rivoluzione, la Rai non si allarma per il calo degli ascolti: questo è il Festival più ‘giovane’ di sempre

Foto: Stefano Guidi/Getty Images

Se – tra la possibile squalifica di Irama, il calo degli ascolti (46,4% di share contro il 52 della prima serata dell’anno scorso) e il sospetto di plagio dei Måneskin (la loro Zitti e buoni sarebbe molto simile a F.D.T. di Anthony Laszlo, uscita nel 2015, dicono alcuni) – la partenza di Sanremo 2021 è già accidentata, i problemi potrebbero arrivare anche dall’esterno dell’Ariston. Il presidente di Regione, Giovanni Toti, ha deciso di aumentare le misure di contenimento del Covid, comprese le chiusure di bar e ristoranti, già prese nel distretto di Ventimiglia, anche a Sanremo. Entreranno in vigore dalla mezzanotte di domani, in pieno Festival, e saranno in vigore fino al 14 marzo. E così i ristoratori hanno annunciato proteste davanti all’Ariston.

Il sindaco Alberto Biancheri, presente durante la conferenza stampa, ha provato a calmare gli animi: «Il problema della rabbia dei ristoratori è l’illusione che non si riesca a capire come nell’arco di tre giorni cambino le fasce da giallo ad arancione. Loro fanno la spesa per la settimana, questo è il fattore che crea una situazione difficile. Mi sono confrontato con il presidente Toti e non è che non vogliamo rispettare le indicazioni, ma le informazioni vanno date in modo diverso. Spero comunque che troveremo una soluzione».

Stando al Festival vero e proprio, il calo degli ascoltatori generali non preoccupa la Rai, visto che, analizzando i dati, sembra proprio che questo sia il Sanremo più seguito da più giovani di tutta la sua storia. Il 71% di spettatori compreso nella fascia tra i 14 e i 24 anni, infatti, fa esultare i vertici della tv pubblica. Lo ha spiegato il direttore di Rai1 Stefano Coletta: «Bilancio positivo, nonostante la flessione dei dati, visto che non si può comparare questo festival ai precedenti perché questo lo abbiamo differito di un mese e quindi mancano 1 milione e 500 mila persone che influiscono sul risultato di share. E in più c’era anche in concomitanza il calcio».

«Abbiamo fatto le analisi dei dati e negli ultimi 20 anni tutti i festival si attestano al 47% generale», ha aggiunto Coletta. «Noi siamo al 46.35% con la seconda parte a 47.77%. Interessante, però che le ragazze dai 14 ai 24 anni superano il 71% di share e nel complessivo tra maschi e femmine superiamo il 60%. C’è un grande ringiovanimento di target, grazie alla scelta del direttore artistico. È l’anno del trionfo dei giovani. Infatti, questa è l’edizione più commentata di sempre sui social».

Il picco di ascolto, secondo le rilevazioni, è avvenuto alle 21:46, quando si è esibito Diodato, forse per la volontà di ritrovarsi al punto in cui ci eravamo lasciati nel 2020. Ma la tendenza green del pubblico sanremese l’ha anche notata Elena Capparelli, che si occupa del comparto digital della Rai: «È l’evento più visto in diretta streaming della Rai, tolti gli eventi sportivi. Ma quello che stupisce è l’aumento del 123% di pubblico della fascia dai 14 ai 24 anni. Inoltre, è stato anche il festival più social di sempre, con 4 milioni di interazioni, 2 su Twitter, 1,6 su Instagram e il resto su altre piattaforme con un sentiment positivo».

Numeri inaspettati, che hanno colpito anche il direttore artistico Amadeus: «Sono quasi commosso di questi risultati, visto in quali condizioni siamo arrivati a costruire la kermesse».

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